ven 05 dic 2025

Seguici su:

13/12/2023

8 aziende su 10 stanno aumentando gli investimenti in sostenibilità

(Gianfranco Recchia, Partner Audit & Assurance di Deloitte e responsabile dell’area Umbra)

Nel contesto delle PMI, il cui assetto è spesso impermeabile a soggetti esterni, l’evoluzione della Governance, verso un modello coerente con i fondamentali ESG, rappresenterà la vera sfida da superare nella realizzazione di una trasformazione sostenibile e, in generale, verso tutti i processi di cambiamento ed innovazione

L’indagine condotta dall’Osservatorio Deloitte delinea una situazione nella quale le aziende, sebbene con livelli che dipendono dalle dimensioni e dai settori, appaiono mediamente già pronte o, comunque, disposte ad abbracciare la sostenibilità.

Nelle discussioni dei Board of Members l’attenzione verso le tematiche ambientali, sociali e di governance riveste un ruolo crescente, sebbene questi tre fondamentali non vadano di pari passo.

Appare innegabile, infatti, che la visione strategica della sostenibilità è associata principalmente alla dimensione ambientale e ruota attorno al riciclo e all’energia. 

Proprio le aziende riconoscono nel cambiamento climatico la priorità assoluta, come indicato da più di un dirigente italiano su 2, e dichiarano di non poter prescindere dalla centralità assunta dalla sostenibilità.

Le aziende leader italiane stanno già adottando misure in tal senso: 8 su 10, infatti, stanno aumentando gli investimenti in sostenibilità per affrontare le sfide poste dall'evoluzione del contesto ambientale, essendo ottimiste circa la possibilità di raggiungere la crescita economica e responsabile, rispettando, ad esempio, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Secondo il Deloitte 2023 CxO Sustainability Report, che ha raccolto le prospettive di oltre duemila professionisti in 24 paesi tra cui l’Italia, oggi sempre più aziende sentono una forte pressione rispetto a soluzioni green: solo il 3% degli imprenditori ha dichiarato di non aspettarsi alcun impatto riveniente dai cambiamenti climatici sulle strategie aziendali nei tre anni a venire; il 52% dei C-level ritiene che gli attuali sforzi di sostenibilità della propria azienda abbiano avuto un impatto positivo sulla reputation del brand, il 44% sulla soddisfazione del cliente, il 42% sullo stato di benessere dei dipendenti e il 40% direttamente sul cambiamento climatico.

Nella dimensione complessiva della sostenibilità diversa è la consapevolezza sull’aspetto sociale. Un paradosso, perché la maggior parte degli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 fanno riferimento proprio a questa area.

È importante ricordare, infatti, che il termine "sostenibilità" non implica unicamente l’attenzione all’aspetto ambientale, ma anche all’aspetto umano e sociale, ovvero, la cosiddetta human sustainability, che nel mondo del lavoro gioca un ruolo rilevante ed è connessa alla creazione di valore per gli attuali e futuri lavoratori e, più ad ampio spettro, per l’intera società.

Nel contesto delle PMI, il cui assetto è spesso impermeabile a soggetti esterni, l’evoluzione della Governance, verso un modello coerente con i fondamentali ESG, rappresenterà la vera sfida da superare nella realizzazione di una trasformazione sostenibile e, in generale, verso tutti i processi di cambiamento ed innovazione.

Tanto fondamentale che per inverso, se non correttamente programmata e sviluppata, potrà costituire uno degli ostacoli più rilevanti allo sviluppo e alla competitività delle aziende.

Di Gianfranco Recchia, Partner Audit & Assurance di Deloitte e responsabile dell’area Umbra
(Riproduzione riservata)

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com 

Argomenti: