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31/01/2024

Agricoltori, Commissione Ue pronta a deroga sulle norme. Coldiretti in piazza

(Ettore Prandini, presidente della Coldiretti)

Sull'onda delle proteste in tutta Europa, Bruxelles si prepara a fermare la normativa sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Prandini porta i suoi associati davanti al Parlamento Ue: "Serve una decisa svolta nelle politiche Europee per valorizzare le proprie terre fertili e fermare le importazioni sleali per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale". Plauso a stop carne sudamericana

La Commissione europea presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Lo ha annunciato un portavoce dell'esecutivo Ue.

"Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare" a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all'esame.

Una situazione, quella delle proteste contro la Pac e contro alcune normative, che si è estesa a tutta Europa. A Bruxelles giovedì alle 9 in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo ci saranno anche gli agricoltori della Coldiretti, in occasione proprio del  el Vertice europeo straordinario sul bilancio dell’Ue, al quale partecipa anche il premier Giorgia Meloni e dove appunto verrà proposta quella deroga.

Le ragioni della protesta

Assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini ci saranno oltre un migliaio di contadini e allevatori provenienti da tutta Italia per sostenere la proposta e denunciare, con eclatanti azioni dimostrative, gli effetti delle politiche europee che mettono in pericolo la sopravvivenza delle campagne.

Un obiettivo che è il risultato della lunga battaglia della Coldiretti insieme alle altre grandi organizzazioni agricole europee a partire dalla francese Fnsea con la quale è stato costruito un fronte comune. 

"Nelle ultime settimane Coldiretti - dice il presidente Prandini - ha intensificato gli incontri con altre realtà europee e con Ministri dell’agricoltura di altri Stati membri".

Bene la proposta di deroga, che avevamo già ottenuto per la crisi Ucraina, e ora è necessario sia cancellato definitivamente l’obbligo di lasciare incolto il 4 percento dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac).

È, come diciamo da anni, una scelta sbagliata, una delle eredità della folle era Timmermans con il quale ci siamo confrontati molto duramente, unici in Europa, aprendo una breccia.

Non ha senso impedire agli agricoltori di non coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti ad importare. Per questo non saremo a Verona per Fieragricola, avendo già i primi incontri domani a Bruxelles”.

Investire sulla sicurezza alimentare

Coldiretti in una nota, chiede di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea assicurando più fondi alla Politica agricola comune dopo che la pandemia e le guerre hanno dimostrato tutta la fragilità dell’Unione europea davanti al blocco del commercio mondiale.

“Anche per questo – conclude Prandini – serve una decisa svolta nelle politiche Europee per valorizzare le proprie terre fertili e fermare le importazioni sleali per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. La nostra battaglia in Europa continuerà in maniera forte e continuativa con proposte per il futuro degli agricoltori”.

No al Mercosur su carne

Il  2024 anche doveva essere l'anno del definitivo via libera all'accordo commerciale tra Ue e i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay). Ma il patto, che una volta in vigore sarebbe il più grande di questo tipo mai siglato da Bruxelles, è finito di nuovo in freezer. La Commissione europea ha infatti comunicato che "le condizioni" per raggiungere l'accordo "non sono soddisfatte".

Plaude anche su questo Coldiretti: "Lo stop all’accordo Mercosur risponde alla battaglia della Coldiretti per fermare le importazioni sleali ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. 

Una scelta che segue la denuncia della Coldiretti in Italia e della Fnsea in Francia sulla concorrenza sleale provocata dalle gravi inadempienze di molti Paesi sudamericani sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato dallo stesso dipartimento del lavoro statunitense.

La Coldiretti è impegnata da tempo per fermare questo accordo scellerato e per garantire il rispetto in Europa del principio di reciprocità affinché dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute".

Redazione Cuoreeconomico
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