Agricoltura, ok Ue a flessibilità su aiuti di stato, le associazioni di settore: "Ora accelerare in Parlamento"

(da Sx Massimiliano Giansanti, Cristiano Fini e Ettore Prandini)
Parere positivo della commissione Ue alle richieste del comparto. Prandini (Coldiretti): "L’accordo è un buon primo passo, da rafforzare con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac. Un agricoltore non può trascorrere un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche". Fini (Cia): "L’Europa ha compreso quanto sia importante un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare dell’Unione". Giansanti (Confagricoltura): "È un segnale che evidenzia come le scelte debbano essere ponderate e prese sulla base del reale impatto che avranno sull’ambiente e sui settore"
"Il via libera alla flessibilità sugli aiuti di stato risponde alle richieste della Coldiretti ed è importante per arrivare a una moratoria dei debiti delle imprese agricole”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere il suo ringraziamento al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per l’impegno portato avanti sulla proroga del quadro temporaneo sull’Ucraina, come proposto dalla principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa già a febbraio.
Con l’accordo sulla revisione della Pac, il Consiglio Europeo “libera” 4 milioni di ettari che potranno essere coltivati nella Ue per ridurre la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli in una fase di gravi tensioni internazionali che stanno avendo effetti dirompenti sui mercati agricoli, secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della conclusione del vertice a Bruxelles.
“L’accordo è un buon primo passo, da rafforzare con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac. Un agricoltore non può trascorrere un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche".
Salvati dalla burocrazia 500.000 piccoli agricoltori.
La revisione attuata salva anche dalla burocrazia mezzo milione di piccoli agricoltori italiani e risponde alle richieste della Coldiretti di alleggerire il peso delle “carte” che soffoca tutte le imprese agricole al di là delle loro dimensioni.
Risponde alle richieste di Coldiretti anche la proposta della Commissione di eliminare dalla norma Bcaa 8 l’obbligo di destinare una quota minima di seminativi alle superfici non produttive (terreni a riposo per 200mila ettari in Italia) o alle caratteristiche (siepi, alberi).
Positiva anche una maggiore flessibilità sulla Bcaa 6, la norma per coprire il suolo in periodi sensibili che ha causato notevoli rigidità amministrative e incertezza per gli agricoltori, che spesso fanno riferimento a un calendario agricolo che non riconosce la variabilità del tempo.
Per quanto riguarda la norma Bcaa 7 che impone la rotazione delle colture, la Commissione consente di sostituire la rotazione delle colture, con la diversificazione delle stesse, in modo da consentire agli agricoltori colpiti da siccità, spiega la Coldiretti, o precipitazioni eccessive regolari, di conformarsi a tale condizione in modo più compatibile con le realtà agricole. Anche sulla Bcaa9 si possono prevedere deroghe per consentire l’aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000, nel caso in cui siano danneggiati da predatori o specie invasive.
Risultati ottenuti con mobilitazioni pacifiche.
Le modifiche alla Pac, dopo aver già incassato le prime forme di semplificazione e il ritiro della direttiva agrofarmaci, sono il risultato delle mobilitazioni della Coldiretti che, qualche tempo fa, hanno anche portato migliaia di agricoltori a manifestare pacificamente nella capitale belga contro norme spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli.
La posizione di Cia
Semplificazione, giusto prezzo e aiuti di Stato. Soddisfazione su questi tre temi da parte di Cia-Agricoltori Italiani dopo l’annuncio di Ursula von der Leyen alla conferenza stampa di conclusione dei lavori del Consiglio Ue.
Sono dunque positivi per Cia, sia la sollecitazione del Consiglio europeo per una ricerca di soluzioni innovative in tema di semplificazione degli oneri amministrativi, che l’invito alla Commissione al Consiglio affinché lavorino per rafforzare la posizione degli agricoltori lungo la catena agroalimentare.
Cia coglie con gran favore anche i segnali che sono stati dati sull’alleggerimento della pressione finanziaria sul mondo rurale, grazie all’estensione del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato.
Le dichiarazioni della von der Leyen sono sulla stessa linea di quelle rese agli Stati generali dell’Italia dalla premier Meloni, che ha ribadito la necessità di adattare la Politica agricola comune a un contesto in continua mutazione e l’urgenza di alleggerire gli agricoltori da una burocrazia divenuta, ormai, insostenibile.
Per il presidente Cia, Cristiano Fini: “L’Europa ha compreso quanto sia importante un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare dell’Unione. Si acceleri, ora, sull’approvazione da parte del Parlamento".
La posizione di Confagricoltura
In una nota, esprime soddisfazione anche Confagricoltura: "Il Consiglio Europeo ha aperto la strada per una proroga del Temporary Framework (Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato a seguito dell'aggressione della Russia all'Ucraina), sollecitata dall’Italia e cruciale per garantire liquidità alle imprese. Confagricoltura ha sostenuto con decisione questo orientamento pertanto auspica che si proceda celermente nella messa appunto degli strumenti necessari.
In questo quadro, si aggiunge in termini positivi la decisione del Coreper di sospendere le procedure di approvazione della Legge sul Ripristino della natura - scrive l'assoazione - È un segnale che evidenzia come le scelte debbano essere ponderate e prese sulla base del reale impatto che avranno sull’ambiente e sui settori. Il testo concordato, infatti, secondo Confagricoltura, avrebbe comportato tagli al potenziale produttivo e aumento dei vincoli alle opere di adeguamento al cambiamento climatico.
Infine, come già comunicato da Palazzo della Valle nelle scorse ore, un plauso va anche ai dazi straordinari su cereali, semi oleosi e prodotti derivati da Russia e Bielorussia".
Redazione Cuoreeconomico
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