Asvis: "La sfida delle zero emissioni si vince solo con una programmazione sistemica"

(Pierluigi Stefanini, presidente ASviS)
Evento nel corso del Festival dello sviluppo sostenibile. Lepore (sindaco di Bologna): "Le piogge di questi giorni o le ondate di calore sono gli esempi tangibili degli effetti che il cambiamento climatico sta già causando sulle nostre vite". Stefanini: "Missione europea rappresenta una straordinaria opportunità per mettere al centro della sfida tutte le aree urbane del Paese"
E’ possibile vincere la sfida senza precedenti su cui sono impegnate Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino, le nove città italiane selezionate tra le cento città europee per azzerare le proprie emissioni climalteranti entro il 2030 solo attraverso una programmazione sistemica rigorosa, partecipata e multidimensionale degli interventi e degli investimenti.
Occorre elaborare al più presto dei Climate city contract che mettano in collegamento tutte le azioni da intraprendere nei settori chiave dell’energia, dell’edilizia, della gestione dei rifiuti, dei trasporti, della forestazione urbana.
Un processo complesso che deve coinvolgere le istituzioni, le imprese, il mondo dell’istruzione e della ricerca, le organizzazioni della società civile e i cittadini, per operare un grande cambiamento, anche culturale, coerente con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu.
A questo argomento è stato dedicato l’evento nazionale “La neutralità climatica al 2030, una sfida possibile. Le nove città italiane della Missione europea si raccontano” organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, presso l’Auditorium Enzo Biagi della Sala Borsa, in piazza del Nettuno a Bologna. L'intera sessione è rivedibile a questo link.
Lepore: accelerare su climate change e qualità della vita
“Bologna, insieme alle altre otto città che fanno parte dalla missione europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, ha davanti a sé una grande sfida - afferma il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore -. Quella di mettere in campo un’accelerazione nelle scelte fondamentali che riguardano non solo la lotta al cambiamento climatico, ma più in generale il miglioramento della qualità della vita delle nostre comunità.
Significa fare più veloce degli atri, per aiutare anche gli altri e fare delle nostre città dei laboratori di innovazione. Perché non abbiamo più tempo.
Le piogge alluvionali di questi giorni o le ondate di calore sono gli esempi tangibili degli effetti che il cambiamento climatico sta già causando sulle nostre vite.
Abbiamo, quindi, il dovere di lavorare su questi temi e di farlo in fretta. Per le future generazioni, ma anche per il nostro presente”.
Le città campione possono fare da apripista
"La missione europea della neutralità climatica al 2030 coinvolge nove città italiane e rappresenta una straordinaria opportunità per coinvolgere nella sfida tutte le aree urbane del Paese - dichiara il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini -. L’Ispra ha reso pubblici in aprile i risultati di un rapporto sulle emissioni di anidride carbonica in Italia che mostra il loro aumento dopo la pandemia, soprattutto nei settori dei trasporti e dell'edilizia.
Si tratta di settori da trasformare in profondità perché senza il loro contributo la partita della decarbonizzazione non potrà mai essere vinta. E non perché ce lo impone l'Europa, ma perché ce lo dice la scienza e ce lo ricordano quotidianamente gli effetti sempre più devastanti prodotti dalla crisi climatica sui nostri territori.
Queste nove città possono fare dunque da apripista per sperimentare soluzioni da diffondere a tutti gli altri centri urbani del Paese, a patto che non siano lasciate sole.
Tutti i livelli istituzionali devono essere coinvolti per concentrare gli investimenti necessari da destinare a tre linee di intervento prioritarie: edilizia sostenibile, mobilità sostenibile, forestazione urbana e periurbana anche per contrastare il dissesto idrogeologico".
Redazione Cuoreeconomico
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