Bankitalia: industria ancora fiduciosa, nonostante la crisi

Un sondaggio fra le realtà con almeno 20 dipendenti segnala ancora ottimismo: si stima che per i prossimi sei mesi la crescita del fatturato prosegua a un ritmo analogo a quello osservato nel complesso dei primi nove mesi dell'anno
I giudizi delle imprese dell'industria in senso stretto e dei servizi non finanziari con almeno 20 addetti sulle vendite nei primi nove mesi del 2023 sono nel complesso positivi, ma segnalano un rallentamento rispetto allo scorso anno, soprattutto nella manifattura.
E' quanto emerge dal sondaggio congiunturale della Banca d'Italia sulle imprese industriali e dei servizi in cui si stima che per i prossimi sei mesi la crescita del fatturato prosegua a un ritmo analogo a quello osservato nel complesso dei primi novemesi dell'anno.
Per quello che riguarda in particolare il fatturato dei primi 9 mesi, il sondaggio evidenzia che l'incremento ha riguardato tutte le classi dimensionali e le aree geografiche.
La crescita è stata più intensa nei servizi, soprattutto nel comparto del commercio, alberghi e ristorazione e in quello dei trasporti e comunicazione. La dinamica dei ricavi, determinata dal sensibile incremento dei prezzi e dall'aumento delle quantità vendute, ha sostenuto la redditività aziendale.
L'80 percento delle imprese prevede di chiudere il 2023 in utile, mentre il 10 percento si attende una perdita. Permane ottimismo anche nelle valutazioni sull'andamento delle vendite, che nei prossimi sei mesi aumenterebbero per il 39 percento delle imprese, a fronte del 17 che ne prevede una riduzione. Le difficoltà legate ai prezzi dell'energia elettrica e del gas, che avevano frenato l'attività delle imprese nel 2022, si sono ridotte.
La dinamica dell'occupazione rimarrebbe positiva: le ore lavorate per addetto nei primi nove mesi del 2023 sono aumentate e continuerebbero a crescere nei successivi sei; vi si assocerebbe un complessivo incremento della compagine nell'anno in corso. Nettamente peggiorate, invece, le condizioni di indebitamento che riflettono l'aumento dei tassi di interesse.
Quanto alla domanda di prestiti bancari, ha lievemente rallentato, mentre la liquidità rimarrebbe adeguata a coprire le necessità operative delle imprese.
Confermati i piani di investimento, crescono le costruzioni
Le imprese hanno confermato per il 2023 i piani di investimento formulati alla fine dello scorso anno, che programmavano una contrazione per l'industria in senso stretto eun'espansione per i servizi. E per il 2024 in tutti i settori le imprese prevedono una crescita degli investimenti.
In linea con le attese di un anno fa, nel 2023 si è ulteriormente rafforzata l'attività del settore delle costruzioni, anche grazie alle misure di sostegno alla ristrutturazione del patrimonio edilizio. Ne hanno beneficiato l'occupazione e la redditività.
Per il 2024 le imprese si attendono un'ulteriore espansione dell'edilizia pubblica eI giudizi delle imprese dell'industria in senso stretto e dei servizi non finanziari con almeno 20 addetti sulle vendite nei primi nove mesi del 2023 sono nel complesso positivi, ma segnalano un rallentamento rispetto allo scorso anno, soprattutto nella manifattura.
E' quanto emerge dal sondaggio congiunturale della Banca d'Italia sulle imprese industriali e dei servizi in cui si stima che per i prossimi sei mesi la crescita del fatturato prosegua a un ritmo analogo a quello osservato nel complesso dei primi nove mesi dell'anno.
Redazione Cuoreeconomico
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