ven 12 dic 2025

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Boccardo (Uil Molise): “Sulla Zes si coinvolgano i territori. Senza banche paesi muoiono”

(Tecla Boccardo, segretario di Uil Molise)

La segretaria del sindacato: “Senza conoscere le specificità delle varie realtà, la Zona Economica speciale non funzionerà mai correttamente. Ci preoccupa molto la chiusura degli sportelli bancari: dove non ci sono non si investe più. L’autonomia differenziata allargherà il gap del Meridione”

Con 28 sportelli bancari chiusi (-25,7 percento, passando da 109 a 81) e soli 24 comuni serviti da banche, il Molise è una delle regioni che ha subìto maggiormente la desertificazione bancaria.

Le conseguenze si sono fatte sentire anche sul lavoro (con una perdita di 59 posti) e sull’accesso al credito (106.483 persone non hanno accesso allo sportello.

Nelle aree in cui non ci sono punti bancari gli  imprenditori non investono e si favorisce lo spopolamento, perché non tutti i gli utenti hanno dimestichezza con le applicazioni e i servizi digitali, a cominciare dagli anziani”, dice Tecla Boccardo, segretario di Uil Molise.

Le banche - continua - rivestono anche una funzione sociale e con i guadagni che hanno fatto con i tassi in rialzo è legittimo aspettarsi degli investimenti sul territorio”.

A questo proposito, con il blocco all’aumento al costo del denaro pensa che i risparmiatori possano guardare al futuro con più ottimismo?

Il blocco è senza dubbio positivo, ma ancora il mercato non ha recuperato la fiducia anche perché il potere di acquisto delle famiglie è sceso del 17 percento e i prezzi dei generi alimentari sono ancora. Penso che la politica debba intervenire su questo fronte, così da portare alle imprese guadagni normali”.

Restando in ambito dei rapporti tra Italia e Ue, cosa pensa del patto di stabilità?

Siamo contrari perché frena lo sviluppo e massacrerà i più deboli soprattutto al Sud, già penalizzato dalla riprogrammazione del Pnrr e con ritardi sulla spesa per gli investimenti”.

Qual è il suo giudizio sulla Manovra?

Constatiamo luci e ombre, a cominciare dal cuneo fiscale che non è altro che una proroga delle vecchie misure mentre per noi dovrebbe essere strutturale. Infatti l’abbassamento dell’Irpef porta a un guadano di soli 6 euro che non aiuta i lavoratori stipendi non copre gli aumenti del gas o della benzina.

Ci preoccupa che il fatto che il Governo non abbia migliorato le politiche sociali perché con gli stipendi bassi di oggi senza investimenti nei servizi essenziali aumentano i neet, cioè le persone che non studiano e non cercano lavoro”.

Ora che il Senato ha votato a favore dell’autonomia differenziata crede che la situazione socio-economica del Molise vada verso un peggioramento?

Penso che l’autonomia differenziata debba tenere conto delle specificità dei territori e che tutte le regioni debbano partire alla stessa linea di partenza, mentre con l’autonomia differenziata accentua.

In diverse aree del Mezzogiorno vediamo ridimensionamento scolastico, tagli alla sanità  e problemi con i trasporti. Non chiediamo assistenzialismo ma opportunità e che lo Stato tuteli i servizi pubblici”.

Secondo lei la Zona economica speciale per il Mezzogiorno darà effetti positivi al lavoro?

“La Zes è importante ma deve tenere conto delle esperienze di tutte le regioni, mentre la Zes unica per il Sud voluta dal Governo non è gestibile integralmente nella maniera in cui è stata pensata.

Per il funzionamento corretto serve il coinvolgimento della politica e del sindacato per definire una strategia adatta e valutare gli investimenti nei territori”.

Parlando del Pnrr, è giusto a suo dire che una parte dei soldi della regione vengano spesi per il trasporto su gomma?

Sì, perché in Molise manca una rete ferrovia efficiente e quindi la maggior parte degli spostamenti avviene su gomma.

Giusto tutelare l’ambiente, ma in Molise sono stati tagliati 350 milioni per la ferrovia della fascia Adriatica e è stata sospesa la tratta tra Termoli e Campobasso, con il paradosso che per lo stesso percorso partono ogni giorno 28 autobus.

Il Molise non può restare isolato dal resto dell’Italia perché nella zona più bassa della nostra regione si trova un polo logistico importante e con delle infrastrutture efficienti tanti territori potrebbero avere un forte richiamo turistico”.

Di Matteo Melani
(Riproduzione riservata)

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