ven 12 dic 2025

Seguici su:

23/05/2023

Brianza (Edison Next): “Transizione energetica è sfida tecnologica, non va ostacolata. Investire su green e rinnovabili”

(Giovanni Brianza, amministratore delegato di Edison Next)

L’amministratore delegato della società energetica a CUOREECONOMICO: “Evitare lo scenario che si è verificato col fotovoltaico. Sostenibilità per noi vuol dire impegno per il clima, valorizzazione delle persone, creazione di valore per clienti e territori e salvaguardia del capitale naturale”

La transizione energetica vista dalle società fornitrici di energia elettrica. Edison è fra le maggiori realtà del settore e ha raccolto la sfida attraverso una serie di progetti. Fra questi c’è Edison Next, che ha come missione quella di accompagnare aziende e pubblica amministrazione proprio in questo processo.

Giovanni Brianza, amministratore delegato di Edison Next parla con chiarezza a CUOREECONOMICO: “La transizione energetica è anche una sfida tecnologica: la competitività del nostro sistema industriale dipende anche dal progresso tecnologico.

Si tratta di una sfida ma anche di una grande opportunità e per poterla cogliere dobbiamo evitare lo scenario che si è verificato con il fotovoltaico”.

Brianza disegna gli scenari a cui l’Italia è attesa nei prossimi mesi proprio su questo fronte.

La transizione ecologica ed energetica è una sfida che coinvolge aziende e cittadini: secondo lei l’attuale situazione, che ha costretto il Governo a drenare denaro verso il caro-bollette, comporterà una frenata o uno stop al processo?

Al contrario. Il settore energetico sta attraversando un periodo molto complesso. La crisi energetica innescata dalle dinamiche geopolitiche in atto sta colpendo duramente il Paese, con prezzi delle materie prime estremamente volatili che hanno fatto lievitare la spesa energetica di aziende e famiglie.

Si tratta di uno scenario senza precedenti che ci ha obbligati a pensare diversamente e a dare un’accelerata al cambiamento: la transizione energetica si è trasformata da un indirizzo di politica industriale di lungo termine ad una necessità già nel breve periodo.

Di questo sono consapevoli ormai sia le aziende che le pubbliche amministrazioni. Questi soggetti hanno iniziato la loro trasformazione con il duplice obiettivo di ridurre i consumi e il contributo emissivo e mantenere la competitività sui mercati di riferimento.

Si tratta di un percorso complesso ma necessario, se vogliamo che la lotta al cambiamento climatico si trasformi anche in un’opportunità di crescita economica e sociale”.

Cosa vuol dire per Edison sostenibilità?

Siamo un operatore responsabile, leader della transizione energetica. Sostenibilità per noi vuol dire impegno per il clima, valorizzazione delle persone, creazione di valore per clienti e territori e salvaguardia del capitale naturale.

Le nostre attività si focalizzano su 11 dei 17 obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite (SDGs), compresi quelli adottati dalla Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale.

Contribuiamo concretamente alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili e low-carbon, lo sviluppo dei gas verdi – biometano e idrogeno – e delle soluzioni di flessibilità, l’accompagnamento alla decarbonizzazione di aziende e Pubblica Amministrazione e territori, lo sviluppo della mobilità sostenibile e il sostegno all’economia circolare, attraverso la valorizzazione degli scarti di aziende e territori”.

LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA A DANIELA LEOTTA DI E.ON.

Lo scorso anno Edison ha lanciato sul mercato Edison Next, una piattaforma dedicata proprio all’accompagnamento verso la decarbonizzazione di territori e imprese. In cosa consiste?

Con Edison Next ci siamo dati la missione di aiutare aziende e pubblica amministrazione nel loro percorso di decarbonizzazione, proponendoci come partner di lungo periodo. Lo facciamo grazie ad una piattaforma di servizi, tecnologie e competenze unica sul mercato.

Tre sono gli elementi centrali del nostro business model che ci consentono di raggiungere l’obiettivo: i nostri clienti, con cui costruiamo un percorso condiviso per una decarbonizzazione che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista, anche quello economico; la delivery, ovvero le nostre persone che sono presenti ogni giorno al fianco dei nostri clienti, operandone e gestendone gli impianti; un portafoglio di prodotti e servizi diversificato e innovativo che ci permette di costruire percorsi di decarbonizzazione personalizzati per il singolo cliente che bilancino nel tempo investimenti dal ritorno economico di breve periodo, come il fotovoltaico, con investimenti più impegnativi e a più alto impatto di decarbonizzazione, ma dai ritorni prospettici, come i gas verdi.

Siamo al fianco delle aziende mettendo in campo un approccio end-to-end che, partendo dalla comprensione della carbon footprint e dalla definizione congiunta degli obiettivi, prevede la definizione di una roadmap di soluzioni valutandone il rapporto costi-benefici, la progettazione, realizzazione ed eventualmente gestione degli interventi, per poi arrivare al monitoraggio dei risultati raggiunti e delle possibili aree di miglioramento da indirizzare con interventi specifici”.

L’Italia è entrata nella fase in cui è necessario mettere a terra i progetti del Pnrr, ma c’è da fare i conti, da un lato, con la cronica incapacità di spesa dell’Italia, dall’altro, con la burocrazia. Quali sono gli auspici e le richieste di Edison in questo senso?

La transizione energetica è anche una sfida tecnologica: la competitività del nostro sistema industriale dipende anche dal progresso tecnologico.

Si tratta di una sfida ma anche di una grande opportunità e per poterla cogliere dobbiamo evitare lo scenario che si è verificato con il fotovoltaico.

Per questo è importante innanzitutto far crescere le aziende per metterle nelle condizioni di giocare una partita a livello internazionale e creare azioni di filiera e2e italiana.

 L’Italia è ricca di aziende che competono a livello internazionale sulla componentistica ma manca il system integrator, il “campione nazionale” che riesca a valorizzare questo tessuto industriale e a sviluppare tecnologie da utilizzare nel Paese.

In secondo luogo, è importante definire una normativa chiara: esistono ad oggi buchi normativi che potrebbero ostacolare lo sviluppo di nuove tecnologie.

Infine, è fondamentale individuare forme di incentivazione ad hoc per sostenere le nuove tecnologie, come l’idrogeno, filiera in cui vediamo un importante mercato in fase di crescita e intorno al quale si stanno sviluppando numerosi progetti integrati lungo tutta la catena del valore”.

L’altra sfida è quella delle rinnovabili e molti hub sono al Sud: può essere l’occasione per provare a limare il gap fra Nord e Sud del Paese?

Assolutamente sì. Edison è attualmente impegnata nella realizzazione di nuova capacità rinnovabile al servizio della decarbonizzazione del Paese, attraverso 5 miliardi di euro di investimenti per accrescere la capacità green installata del Gruppo dagli attuali 2 GW a 6 GW.

Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 GW ulteriore l’installato eolico, quello fotovoltaico di 2 GW e di dedicare 1 GW allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell’energia (come le batterie e, in particolare, i pompaggi), indispensabili per il bilanciamento della rete e garantire la disponibilità di energia green anche nelle ore di mancato funzionamento degli impianti rinnovabili.

I progetti eolici e fotovoltaici in corso di autorizzazione per circa 1.100 MW di potenza complessiva sono principalmente al Centro-Sud Italia, ma abbiamo cantieri aperti in Piemonte e impianti approvati in Veneto. Guardando all’idroelettrico, settore storico per Edison in cui intendiamo continuare a essere protagonisti in quanto asset strategico per la transizione e unica fonte rinnovabile programmabile.

Negli ultimi anni, abbiamo investito oltre 200 milioni di euro nell’acquisizione e realizzazione di nuove centrali, portando il parco di produzione idroelettrico a oltre 120 impianti, concentrati principalmente nel Nord Italia, per una potenza complessiva di circa 1 GW.

L’anno scorso, abbiamo inaugurato una nuova centrale idroelettrica sul fiume Sesia a Palestro, in provincia di Pavia, da 3.600 kW e aperto 2 nuovi cantieri sulla Dora Baltea, in Piemonte”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com