ven 05 dic 2025

Seguici su:

17/11/2020

GEF ESG89, Brunetta e Baretta: ’Costruiamo una manovra possibilmente condivisa’ Marcegaglia (B20): ’Subito progetti per tornare prepotentemente a crescere’

(Emma Marcegaglia, presidente del B20)

Temiamo che questa situazione di assistenza e sussidio diventi strutturale e non si ragioni sul futuro. Abbiamo bisogno di rimettere in moto il Paese sano – ha sottolineato Marcegaglia - far partire gli investimenti pubblici e privati. Non possiamo tollerare che per mancanza di dialogo non si facciano le giuste scelte. Da parte degli imprenditori la disponibilità per il confronto c’è

Internazionalizzazione e Made in Italy, ma anche pandemia e futuro economico del Paese. Sono stati questi i temi cardine dell’appuntamento pomeridiano in diretta streaming su youtube e centinaia di pagine Fb italiane organizzato da ESG89 Group e che ha visto un panel di ospiti di spicco coordinati dal Ceo di ESG89, Giovanni Giorgetti.

In studio con il CEO del gruppo perugino il presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini e la presidente di Ti Style iT Tiziana Crociani; in collegamento l’opinionista Davide Giacalone e l’imprenditrice presidente di Financo, Francesca Colaiacovo, ma anche personalità legate al mondo della finanza e della politica come la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, Beppe Ghisolfi vice presidente europeo delle Casse di Risparmio, Paolo Gambarini presidente del fondo di investimento Wise Sgr, l’economista Renato Brunetta, la presidente del B20 Emma Marcegaglia e il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta.

“Strategie di internazionalizzazione” il titolo della giornata e a sostegno del Made in Italy e Made for Italy è intervenuto Domenico Guzzini: “In un momento di difficoltà - ha sottolineato - ci vuole il coraggio di mettersi insieme e cercare di trovare soluzioni. È giunto il momento di cercare di favorire tutta la filiera italiana, ma quella vera! Abbiamo aziende italiane espressione di grandi valori e questo è un fattore che la politica deve tenere in considerazione”.
A sostenerlo nella tesi Tiziana Crociani: “Sono convinta che il Made in Italy sia un esempio per il mondo. L’eccellenza del Made in Italy con tutte le sue caratteristiche è una leva strategica per l’internazionalizzazione. Lavoro nel settore della moda da 23 anni e da sempre il Made in Italy è stato considerato un vantaggio competitivo strategico, ma deve essere salvaguardato e protetto. Sono convinta che l’internazionalizzazione debba avvenire in maniera dinamica, ma deve essere svolta in maniera difensiva nei confronti del Made in Italy: eccellenza peculiare ed unica che deve essere salvaguardata”.

Dal tema dell’internazionalizzazione a quello della sostenibilità rappresentato dal Gruppo Financo con Francesca Colaiacovo: “Quando parliamo di sostenibilità in Financo - ha sostenuto - parliamo di investimenti durevoli dai 100 ai 200 milioni di euro. Vent’anni fa, per esempio, abbiamo acquisito un impianto a Tunisi obsoleto e pericoloso dal lato della sicurezza ambientale e per i lavoratori. Abbiamo realizzato come di nostra abitudine, un’operazione di revamping, con particolare attenzione alle tecniche di costruzione.
Ora l’impianto è tutt’altra cosa! Per i prossimi anni abbiamo altri appuntamenti con attenzioni notevoli all’economia circolare. L’obiettivo futuro è quello di puntare alla cooperazione internazionale. Temi come la de-carbonizzazione non possono essere affrontati dal singolo Paese, ma devono diventare sensibilità di ogni cittadino: da questo nasce l'etica della responsabilità”.

Parlando di futuro, non solo sostenibile, ma di crescita economica, Davide Giacalone ha sottolineato come “I danni arrecati dalla pandemia sono fin troppo evidenti. Lo stop delle fiere ha costretto a lavorare sul digitale e questa modalità se utilizzata bene rappresenterà per le Pmi una grandissima opportunità. La finestra digitale non significa avere la pagina Facebook o il sito internet: è un modo diverso di lavorare e lo Stato deve creare interlocuzioni con gli altri Paesi affinché ci sia la porta di accesso anche per i più piccoli”.

Sul futuro dell’Italia Giacalone ha ribadito che “Bisogna sapersi muovere. Essendo l’Italia il Paese che a gennaio era il più indebitato d’Europa. Dobbiamo stare attenti a valutare le conseguenze della pandemia. Se non falliamo l’appuntamento l’Italia dei prossimi 5 anni sarà migliore, altrimenti sarà quella del 2019 con qualche problema in più”.

Sulla scia di quanto affrontato anche durante il Norcia Economic Forum ESG89 la scorsa estate, Donatella Tesei, Presidente di Regione Umbria, ha ricordato l’opportunità per alcune regioni come l’Umbria di trasformarsi nel luogo in cui vivere bene e fare impresa: “Noi dobbiamo valorizzare ciò che abbiamo e creare le condizioni affinché si torni ad investire nella nostra regione. L’Umbria sconta da anni il calo del PIL e la pandemia è una ulteriore problematica. Possiamo offrire, però, un ambiente dove si può vivere bene e dove si può fare anche impresa di valore. Da qui nasce la necessità di investire nel digitale. Ci stiamo lavorando come Regione”.

Poi, concludendo il suo intervento, Donatella Tesei ha lanciato l’appello alla politica governativa sulla necessità di conoscere tempi e modalità riguardo gli investimenti legati al Recovery fund.

(Pier Paolo Baretta e Renato Brunetta)

Su questo tema sono intervenuti Renato Brunetta e Pier Paolo Baretta, sostenendo la necessità di collaborazione: “Ho paura dei sussidi perché sono tanti fuochi di paglia che non producono calore - ha detto Brunetta -. A primavera avevo detto che bisognava fare il caricamento di tutte le risorse necessarie.
Speravamo che il Governo preparasse la seconda fase della pandemia, invece hanno costruito una legge di bilancio minimalista. Per l’utilizzo dei fondi che arriveranno ho suggerito di creare una ‘squadra dedicata’ dove far convergere le proposte della maggioranza e della minoranza per avere una legge di bilancio molto più ricca. Dobbiamo dare certezze al mondo imprenditoriale e bisogna farlo sulla base dei costi fissi di impresa
”.

Gli ha fatto eco Baretta: “Più che preoccuparsi del dialogo tra governi e partiti mi preoccuperei di usare lo schema di gioco di collaborazione che propone Brunetta. Se c’è spirito collaborativo non vedo problemi. Forse affidarci al dialogo parlamentare potrebbe essere una strada utile di uscita”.

Alle loro proposte si è unito il grido di allarme degli imprenditori rappresentato da Emma Marcegaglia, presidente del B20: “Confindustria non fa politica - ha detto - ma esprime le esigenze per tornare a crescere. L’industria manifatturiera italiana, subito dopo il lockdown, ha dimostrato una resilienza importante. In questo momento è importante dare sollievo a chi sta soffrendo di più, ma non possiamo solo guardare al contingente: dobbiamo avere una visione a medio termine.
Temiamo che questa situazione di assistenza e sussidio diventi strutturale e non si ragioni sul futuro. Abbiamo bisogno di rimettere in moto il Paese sano
– ha aggiunto Marcegaglia - far partire gli investimenti pubblici e privati. Non possiamo tollerare che per mancanza di dialogo non si facciano le giuste scelte. Da parte degli imprenditori la disponibilità per il confronto c’è. Siamo davanti ad un bivio: se facciamo le cose giuste il Paese può migliorare, altrimenti sarà un problema. Chi ha un ruolo in questo Paese deve alzare la voce, dire le cose con serietà e chiarezza e mettersi a disposizione per provare a far fare questo passo avanti al Paese”.

Sulla mancanza di ascolto della classe politica rispetto a quella imprenditoriale è stato fermo l’intervento di Guzzini: “Questo Governo non ascolta - ha detto -. Abbiamo provato più volte come Confindustria, con il presidente Bonomi, a proporre dei piani ma non sono mai stati presi in considerazione. In questi momenti ci vorrebbe dialogo e vero confronto, altrimenti il rischio è quello di sollecitare il disagio sociale. Ci vuole buon senso da parte dei nostri politici; hanno la responsabilità dei nostri figli e dei nostri nipoti”.

E se da un lato è stata sottolineata la mancanza di collaborazione tra Governo ed imprese, Beppe Ghisolfi ha invece evidenziato l’impegno del sistema bancario: “Ad oggi sono state concessi oltre 300 miliardi di moratorie ed è una cifra enorme, non solo come quantità. Di solito le banche impiegano 20 anni a concedere un importo simile, in questa occasione hanno impiegato tre mesi. Questo significa che il sistema è efficiente”.

Un appuntamento, quello del Glocal Economic Forum ESG89 (GEF) in cui si è guardato all’Italia dei cambiamenti, quelli che, come sostenuto da Paolo Gambarini di Wise Equity, sarebbero avvenuti nel giro di 30 anni e che invece sono stati accelerati dalla pandemia: “Le aziende che stanno riuscendo a cogliere questa opportunità - ha detto - saranno avvantaggiate. Ci sono certamente dei limiti legati alla regolamentazione e alla capacità di fare business che in questo Paese si stanno modificando, ma con grande lentezza.
Noi di Wise, comunque, stiamo guardando con grande interesse l’evolversi della situazione pronti a valutare operazioni su aziende eccellenti anche del Centro Italia
”. Fare delle difficoltà un’opportunità è stata poi la conclusione ottimistica di Tiziana Crociani: “Dobbiamo cogliere le criticità e trasformale in opportunità. Bisogna impegnarsi per la ripresa cercando di elaborare strategie imprenditoriali, etiche, emozionali e perché no, anche passionali. Bisogna superare le tante difficoltà psicologiche che stanno dilagando”.

#GEF #ESG89

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
Per Info, Contatti e Collaborazioni, scrivere a: risorse@esg89.com
OPPURE https://www.esg89.it/it/opportunities.php