Calamita (Fiom Basilicata): "Stellantis non fornisce garanzie, automotive italiano a rischio"

(Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata)
La segretaria regionale dei metalmeccanici a CUOREECONOMICO dopo il summit con i vertici della multinazionale: "Nessuna garanzia sul futuro, perchè l'attuale procedura ha portato ad un gran numero di uscite volontarie. La transizione viene usata come alibi per fare profitti: Melfi deve restare centrale, ne va non solo dell'economia regionale, ma di quella di tutto il Paese. Al tavolo del Mimit chiederemo certezze o non firmeremo accorsi"
"Stellantis investa realmente nel settore, Tavares e il governo garantiscano l'industria dell'automobile, importante per l'economia del Paese e la transizione".
È la posizione della segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita, a seguito dell’incontro l'incontro con la direzione aziendale di Stellantis Melfi e tutte le organizzazioni sindacali.
Durante il confronto, l'azienda ha comunicato che, per affrontare la transizione verso l'elettrico, dovrà utilizzare ancora il contratto di solidarietà previsto fino al 24 agosto.
Una posizione non condivisa dalla segreteria che richiede un piano serio e concreto, con un cronoprogramma stabilito, che possa chiarire il futuro dei lavoratori della Basilicata.
Cosa è emerso dall’ultimo incontro?
"Stellantis ha comunicato che continuerà a mantenere i lavoratori in trasferta, che ormai hanno raggiunto numeri spropositati: si tratta di 400-460 lavoratori trasferiti a Pomigliano, 150 a Termoli e altri 100 a Torino. Stellantis ha poi confermato ulteriori uscite volontarie incentivate pari a 500 lavoratori.
Questa procedura è ormai l'ennesima operazione che negli ultimi tre anni ha prodotto già 1600 uscite volontarie, circa 500 all'anno, provocando un calo del numero dei dipendenti a Melfi, scesi a 5.570.
Se a questi sottraiamo i 650 lavoratori che sono in trasferta nei vari stabilimenti e le 500 uscite volontarie richieste, stiamo parlando di una ulteriore riduzione fino a 4.400 dipendenti".
Quindi perché non siete soddisfatti?
"Perché si continua a utilizzare la transizione come alibi per fare efficienza e profitti. A fronte di una tale situazione, come Fiom Cgil abbiamo chiesto la conferma della centralità dello stabilimento di Melfi, con gli investimenti annunciati e che ancora oggi continuano a non concretizzarsi.
A oggi gli accordi e gli impegni assunti per lo stabilimento di Melfi rispetto al numero dei modelli e dei volumi produttivi e che avrebbero dovuto garantire la sostenibilità occupazionale e produttiva dello stabilimento e di tutta l'area industriale, compresa la componentistica e la logistica, sono stati disattesi".
Sembra non ci sia alcuna garanzia sul futuro dello stabilimento.
"La Fiom Cgil ha rivendicato la necessità di atti concreti: non si può annunciare la centralità del settore automotive se poi si disinveste; non sappiamo ancora quale sarà il numero finale dei lavoratori nello stabilimento.
Per questo abbiamo chiesto al tavolo il cronoprogramma rispetto alla produzione delle nuove vetture, non ancora partita, e di cui non c’è traccia".
Motivi che vi hanno portato a non firmare l'accordo sindacale...
"Di fronte a uno scenario così incerto, di precarietà produttiva e occupazionale, è evidente che un ulteriore procedimento di uscite incentivate non può essere sostenuto in quanto si continua a svuotare lo stabilimento deindustrializzandolo, in contrapposizione alle dichiarazioni di investimento da parte dell’azienda e che la Fiom rivendica, ritenendolo necessario per la tenuta di tutta l'area industriale di Melfi"
Intanto, il 2 aprile c’è il tavolo al Ministero, cosa chiederete?
"Rivendicheremo un quadro più chiaro rispetto al futuro di Melfi che oggi risulta molto nebuloso. Con una situazione così critica, senza alcuna garanzia rispetto all'occupazione, al salario e alle condizioni di lavoro dentro Stellantis e in tutta l’area di Melfi, che sono in continuo peggioramento, riteniamo sia un errore firmare un accordo che tende a svuotare lo stabilimento.
È fondamentale un'azione sindacale coerente a tutti i livelli; i tavoli nazionale e regionale anche con Stellantis devono avere come unico obiettivo la centralità del lavoro e gli investimenti nell'automotive.
Manca una strategia da parte del governo e di Stellantis che garantisca la tenuta e la sostenibilità occupazionale e produttiva per tutti i siti e prospettive concrete".
Alcuni giorni fa, nella zona industriale San Nicola di Melfi (Potenza), nei pressi dello stabilimento Stellantis e dell'indotto automotiv, avete inaugurato la sede sindacale delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici della Fiom-Cgil Basilicata...
"Si. È un presidio di democrazia per la salvaguardia della salute e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, che offrirà anche uno sportello per l'assistenza fiscale, la presenza del medico legale e altre attività e servizi a sostegno degli addetti dell'area industriale di Melfi".
Di Guido Tortorelli
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