Cara (Federconsumatori Sardegna): “Pnrr fondamentale, ma i ritardi rischiano di far perdere tutto. E molti territori rischiano spopolamento”

(Eliana Cara, presidente di Federconsumatori Sardegna)

La presidente dell’associazione di categoria a CUOREECONOMICO: “Ci aspettiamo più attenzione verso i piccoli comuni, a cominciare dai servizi bancari e dalla sanità. La desertificazione bancaria sta danneggiando il territorio”

Insieme ai giovani e la sanità è stata una tematica di riferimento della campagna elettorale della neopresidente della Sardegna, Alessandra Todde.

Infatti, secondo il rapporto Gimbe sul Servizio sanitario nazionale, la Sardegna risulta una delle ultime regione italiane per efficienza delle prestazioni sanitarie, con un punteggio di 169,7 (il massimo è 300 e la regione più virtuosa è l’Emilia Romagna con 281,2 punti).

“Purtroppo la sanità rappresenta una problematica nazionale perché non ci sono abbastanza medici o pediatri”, dice Eliana Cara, presidente di Federconsumatori Sardegna.

“Con la logica della razionalizzazione - continua - tante strutture sanitarie sono state accorpate e in diversi territori mancano presidi di medicina generale, con il risultato che sempre più persone si rivolgono alla sanità privata”.

Presidente, le aree interne però hanno bisogno anche di infrastrutture adeguate. La convincono i piani messi in campo dal Ministero delle infrastrutture?  

“Al di là delle promesse, in questi ultimi anni le infrastrutture sono state assenti dai programmi della politica e oggi pachiamo i ritardi, dato che non abbiamo autostrade e alcuni cantieri sulle superstrade sono aperti da oltre sei anni”.

Restando sulle tematiche locali, con quale stato d’animo state seguendo la desertificazione bancaria?

“Con la crescente innovazione le operazioni che prima si facevano in presenza ora si eseguono online e questo cambiamento ci preoccupa perché anche la Pubblica amministrazione sta diventando sempre più digitale e ma non tutti riescono a accedere ai servizi, a cominciare dagli anziani.

Il problema della desertificazione bancaria però riguarda anche i piccoli comuni, dove le banche hanno una funzione sociale di primo piano e con la chiusura dei punti fisici in una regione come la Sardegna si rischia lo spopolamento di tanti paesi e la lontananza dalle zone centrali sarà sempre più forte”.   

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Venendo agli interventi del Governo, sui consumatori che effetti ha dato il carrello tricolore e la Manovra?

“Credo che il carrello tricolore sia stata un’operazione di facciata perché l’accordo tra il Governo e la grande distribuzione organizzata ha avuto una validità limitata e i consumatoti hanno fatica a trovare i prodotti con i prezzi corretti. Quanto alla Manovra, per le famiglie attendiamo ancora la riforma delle aliquote Iva e aiuti per i redditi più bassi”.

Secondo lei il Governo ha gestito nella maniera giusta il passaggio al mercato libero dell’energia?

“Sicuramente la scelta del Governo di proteggere le categorie vulnerabili dal libero mercato è giusta, ma  abbiamo notato che è mancata una campagna di informazione capillare per educare gli utenti.

Con la guerra in Ucraina il prezzo dell’energia è aumentato e anche se molte persone erano già uscite dal mercato tutelato hanno avuto timore di ulteriori rincari”.

Rispetto ai consumatori che impatto la decisione della Bce di bloccare l’aumento del costo del denaro?

“La decisione ha dato un buon impatto sotto l’aspetto psicologico, ma è ancora troppo presto per vederne gli effetti. Spero che si possa tornare ai livelli pre-inflazione quanto prima per rimettere in moto l’economia”.

Sul Pnrr pensa che si debbano rivedere gli obiettivi?

“Più che gli obiettivi penso che si debbano rivedere le procedure perché quelle fin qui adottate non si sono dimostrare all’altezza dei progetti. Il Pnrr è fondamentale per recuperare decenni di mancato sviluppo, ma se continuano i ritardi si rischia di perdere un’occasione preziosa”. 

Di Matteo Melani
(Riproduzione riservata)

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