Cardoni (Banca Pop. Cortona):’Desertificazione bancaria: impatto su competenze e opportunità di sviluppo dei territori’

(Andrea Cardoni, Presidente della Banca Popolare di Cortona S.C.p.A.)
Il sistema bancario italiano sta vivendo una fase di grande cambiamento. Da un lato l’innovazione e la tecnologia hanno modificato il modus operandi dall’altro si è registrata la contrazione e chiusura degli sportelli, che, nel 2024 sono stati più di 500 e, anche nel 2025, si sta mantenendo un trend negativo. Questo fenomeno, la "desertificazione bancaria", prevalentemente adottato da parte dei grandi istituti, penalizza soprattutto le aree interne e più disagiate (che rappresentano circa il 34% del territorio italiano), creando un circolo vizioso di riduzione dei costi per gli istituti e impatti negativi su comunità (spopolamento e chiusura delle Pmi) e occupazione. In questo contesto Associazioni, Sindacati e imprenditori hanno denunciato quanto l’Italia stia perdendo quella caratteristica del sistema del credito ‘diffuso’ che aveva contraddistinto, in passato, lo sviluppo economico così ben distribuito sul territorio nazionale. Oggi tutto questo sembrerebbe compromesso con le ricadute su lavoro, spopolamento e chiusura di Pmi che rappresentano ancora l’ossatura dell’economia nazionale e dei territori.
‘La desertificazione bancaria è un problema che non riguarda solo la distribuzione territoriale degli sportelli, ma provoca la rarefazione delle competenze bancarie e dei processi di governance nei territori, innescando effetti di lungo termine sullo sviluppo economico e sociale.
Non va dimenticato che la desertificazione è l’effetto, e non la causa, della continua spinta alla standardizzazione, tipica del modello di transactional banking dei grandi istituti, per rendere i processi più scalabili, efficienti e tecnologici.
Gestire una relazione e formare le competenze degli operatori sul territorio rende sicuramente i processi più complessi, incerti e per certi versi costosi, ma anche incomparabilmente più preziosi, sul piano umano, sociale ed economico, per soddisfare con la necessaria personalizzazione le esigenze finanziarie e progettuali di famiglie e imprese, soprattutto negli ecosistemi locali.
Come ci insegnano le teorie manageriali, i percorsi di sviluppo imprenditoriale spesso avvengono in modo emergente, discontinuo e imprevedibile.
Solo una “relazione competente”, tipica del relationship banking, può essere in grado di ascoltare e guidare gli operatori di dimensioni più limitate.
Tutto questo invita a riflettere sul ruolo centrale che rivestono ancora le banche di comunità, o banche di territorio, anche per garantire la biodiversità del sistema. Grazie alla conoscenza diretta, all’accesso alle c.d. soft information e alla consistenza delle relazioni fiduciarie nel territorio, continuano a offrire opportunità anche alle spinte imprenditoriali che arrivano dal basso, spesso le più brillanti e capaci di tracciare nuovi sentieri di innovazione e sviluppo’.
Di Professor Andrea Cardoni, Presidente della Banca Popolare di Cortona S.C.p.A.
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