Conte-Renzi, si va allo scontro delle poltrone?

Conte-Renzi: continua la telenovela dello scontro a distanza e prevalentemente sui media. I duellanti non si incontrano (come nella ‘prima Repubblica’) ma si lanciano frecciate.
Poi vai, di domenica, a prendere in rosticceria il pranzo domenicale e la proprietaria, con le lacrime agli occhi, ti confessa che quest’anno ha perso oltre il 50% del fatturato, i ristori non arrivano e i ristoranti, suoi normali clienti, stanno chiudendo.
E allo ti chiedi: quanto è lontana la politica dei palazzi dalla realtà? Quanta rabbia può salire a questi ‘eroi’ commercianti e artigiani dimenticati?
Parliamo di carne viva, di famiglie che con i loro sacrifici hanno costruito piccole attività artigianali e commerciali che in questo momento stanno soffrendo.
Il Recovery Fund è lontano dalle tagliatelle e dal pollo arrosto della rosticceria di provincia!
Quei miliardi sbandierati nelle trasmissioni di dibattito politico non incidono sugli scontrini mancanti del 2020 e molto probabilmente anche del 2021.
Il balletto politico sta diventando stucchevole: si rimanda il chiarimento e quindi anche i provvedimenti stentano ad arrivare.
Tirare troppo la corda servirà ad allontanare ancora di più i cittadini dalla politica sperando che non provochi altro…
Le proteste e le manifestazioni civili sono vietate causa Covid. Ma cosa accadrà quando terminerà la cassa integrazione e si potrà scendere ‘civilmente’ in piazza?
Ultimo consiglio: non ballate troppo, le poltrone non danno da mangiare e la fila di coloro che ogni giorno si recano alla Caritas per vivere si sta inesorabilmente allungando.
#dettofatto di Giovanni Giorgetti
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