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14/02/2023

Corazza (Parlamento Ue): “Dal Pnrr occasione per creare lavoro e sviluppo, ma non bisogna lasciare nessuno indietro”

(Carlo Corazza, direttore Parlamento Europeo in Italia)

Il direttore della sede del Parlamento europeo in Italia a CUOREECONOMICO: “Investire nelle eccellenze, ma anche colmare i gap è fondamentale. Pmi devono essere messe in condizioni di accedere a finanziamenti garantiti”

Next Generation Eu per lanciare l’Italia, ma è una sfida che il sistema Paese può vincere solo se fa rete. Proprio recentemente, in una riunione a Bruxelles, il comitato delle regioni dell’Unione Europea ha ribadito l’importanza del coinvolgimento degli enti locali, che è un concetto che vale ovviamente per tutti gli Stati.

Soprattutto per l’Italia però, in quanto maggior beneficiaria dei fondi del Pnrr, è importante spendere bene, coinvolgendo tutti.

Carlo Corazza, direttore del Parlamento Europeo in Italia, spiega a CUOREECONOMICO come questo sia un treno in corsa sul quale è necessario salire in fretta e restare fino a destinazione.

Non sprecare lo storico debito comune

Quello che è stato fatto nel periodo pandemico - sottolinea Corazza - non è cosa da poco, perché siamo riusciti a condividere un debito fra tutta Europa, che verrà ripagato con meno tasse per i cittadini e più tasse sulle importazioni di acciaio dalla Cina e per i colossi del web.

Nei prossimi 7-8 anni avremo oltre 400 miliardi fra soldi a fondo perduto e prestiti, è una occasione imperdibile e per questo bisogna aiutare tutti, senza lasciare indietro nessuno, compresi i piccoli comuni che spesso sono in difficoltà perché non hanno sufficienti geometri per mettere a terra i progetti.

Ci sono tantissimi fondi, da quelli europei di sviluppo e coesione, al programma InvestEu con la Bei, allo stesso Pnrr. Volevo sottolineare soprattutto i prestiti, che aiutano le imprese ad avere ossigeno e spesso e volentieri sono garantiti a tassi più bassi di quelli che si ottengono dalle banche.

Commissione Europea, Parlamento Ue, Banca Europea degli Investimenti e Cassa depositi e prestiti possono aiutare nella fase di progettazione per mettere i soldi a beneficio di cittadini ed imprese. Dobbiamo fare in modo che questi fondi creino lavoro e mettano in moto l’economia”.

La sfida: cancellare la burocrazia

Per l’Italia, spendere i soldi significa da sempre anche invertire una tendenza negativa che spesso ci penalizza in Europa.

La burocrazia, che zavorra i progetti è la vera spada di damocle che pende sul Pnrr. Corazza sottolinea come questa sia l’occasione per la svolta: “Il Pnrr ha due gambe - spiega - una sono i soldi e l’altra sono le riforme, quindi è una occasione per modernizzare il paese, la pubblica amministrazione per sburocratizzare e semplificare le procedure, a tutti i livelli compreso quello nazionale”.

Accompagnare la transizione

Poi bisogna rafforzare la capacità di fare progetti e gestire i soldi anche nei comuni più piccoli”, aggiunge. O anche nelle regioni più piccole come l’Umbria: “che ad esempio ha punti di eccellenza unici, come industria culturale, turismo ed agroalimentare, ma difetta su infrastrutture e trasporti, dove servono investimenti efficienti e sostenibili - spiega ancora Corazza - L’altro punto chiave, comune con tutta Italia, è l’accesso ai finanziamenti garantiti per le Pmi: i fondi europei sono una grande opportunità”.

Obiettivo rinnovabili, ma non solo

Una sfida, quella del Pnrr, che non può pagare dazio alla crisi energetica: “Sicurezza energetica e transizione energetica vanno nella stessa direzione - conclude Corazza - E’ chiaro che in questo momento una delle grandi emergenze è il costo dell’energia e allora questa se vogliamo è anche una sveglia sul fronte dell’accelerazione verso le rinnovabili e accelerare la transizione green.

L’emergenza prezzi finirà, si sta già attenuando ma non bisogna abbassare la guardia: bisogna continuare ad investire sulle energie tradizionali che ci serviranno fino al 2040 e accelerare su rinnovabili, efficienza energetica ed in futuro probabilmente anche sul nucleare”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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