Corazza (Parlamento Ue): “Dal Pnrr occasione per creare lavoro e sviluppo, ma non bisogna lasciare nessuno indietro”

(Carlo Corazza, direttore Parlamento Europeo in Italia)
Il direttore della sede del Parlamento europeo in Italia a CUOREECONOMICO: “Investire nelle eccellenze, ma anche colmare i gap è fondamentale. Pmi devono essere messe in condizioni di accedere a finanziamenti garantiti”
Next Generation Eu per lanciare l’Italia, ma è una sfida che il sistema Paese può vincere solo se fa rete. Proprio recentemente, in una riunione a Bruxelles, il comitato delle regioni dell’Unione Europea ha ribadito l’importanza del coinvolgimento degli enti locali, che è un concetto che vale ovviamente per tutti gli Stati.
Soprattutto per l’Italia però, in quanto maggior beneficiaria dei fondi del Pnrr, è importante spendere bene, coinvolgendo tutti.
Carlo Corazza, direttore del Parlamento Europeo in Italia, spiega a CUOREECONOMICO come questo sia un treno in corsa sul quale è necessario salire in fretta e restare fino a destinazione.
Non sprecare lo storico debito comune
“Quello che è stato fatto nel periodo pandemico - sottolinea Corazza - non è cosa da poco, perché siamo riusciti a condividere un debito fra tutta Europa, che verrà ripagato con meno tasse per i cittadini e più tasse sulle importazioni di acciaio dalla Cina e per i colossi del web.
Nei prossimi 7-8 anni avremo oltre 400 miliardi fra soldi a fondo perduto e prestiti, è una occasione imperdibile e per questo bisogna aiutare tutti, senza lasciare indietro nessuno, compresi i piccoli comuni che spesso sono in difficoltà perché non hanno sufficienti geometri per mettere a terra i progetti.
Ci sono tantissimi fondi, da quelli europei di sviluppo e coesione, al programma InvestEu con la Bei, allo stesso Pnrr. Volevo sottolineare soprattutto i prestiti, che aiutano le imprese ad avere ossigeno e spesso e volentieri sono garantiti a tassi più bassi di quelli che si ottengono dalle banche.
Commissione Europea, Parlamento Ue, Banca Europea degli Investimenti e Cassa depositi e prestiti possono aiutare nella fase di progettazione per mettere i soldi a beneficio di cittadini ed imprese. Dobbiamo fare in modo che questi fondi creino lavoro e mettano in moto l’economia”.
La sfida: cancellare la burocrazia
Per l’Italia, spendere i soldi significa da sempre anche invertire una tendenza negativa che spesso ci penalizza in Europa.
La burocrazia, che zavorra i progetti è la vera spada di damocle che pende sul Pnrr. Corazza sottolinea come questa sia l’occasione per la svolta: “Il Pnrr ha due gambe - spiega - una sono i soldi e l’altra sono le riforme, quindi è una occasione per modernizzare il paese, la pubblica amministrazione per sburocratizzare e semplificare le procedure, a tutti i livelli compreso quello nazionale”.
Accompagnare la transizione
Poi bisogna rafforzare la capacità di fare progetti e gestire i soldi anche nei comuni più piccoli”, aggiunge. O anche nelle regioni più piccole come l’Umbria: “che ad esempio ha punti di eccellenza unici, come industria culturale, turismo ed agroalimentare, ma difetta su infrastrutture e trasporti, dove servono investimenti efficienti e sostenibili - spiega ancora Corazza - L’altro punto chiave, comune con tutta Italia, è l’accesso ai finanziamenti garantiti per le Pmi: i fondi europei sono una grande opportunità”.
Obiettivo rinnovabili, ma non solo
Una sfida, quella del Pnrr, che non può pagare dazio alla crisi energetica: “Sicurezza energetica e transizione energetica vanno nella stessa direzione - conclude Corazza - E’ chiaro che in questo momento una delle grandi emergenze è il costo dell’energia e allora questa se vogliamo è anche una sveglia sul fronte dell’accelerazione verso le rinnovabili e accelerare la transizione green.
L’emergenza prezzi finirà, si sta già attenuando ma non bisogna abbassare la guardia: bisogna continuare ad investire sulle energie tradizionali che ci serviranno fino al 2040 e accelerare su rinnovabili, efficienza energetica ed in futuro probabilmente anche sul nucleare”.
Di Emanuele Lombardini
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