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13/06/2023

Di Caterina (Alis): “Logistica efficiente rende competitiva l’Italia. Sostenibilità farà risparmiare 7 miliardi”

(Guido Grimaldi e Marcello Di Caterina)

Il vicepresidente e direttore generale di Alis a CUOREECONOMICO: “L’Italia ha grandi potenzialità ma deve investire sulle infrastrutture, valorizzando anche porti, interporti e Zes, puntando sull’intermodalità. Bisogna intervenire con incentivi alle assunzioni ed una forte riduzione dei tempi di accesso alla professione”

Infrastrutture, logistica, trasporti, intermodalità. Quattro parole chiave per l’economia del futuro, ma che vanno necessariamente declinate al presente. Nello specifico quello del Pnrr, vera e propria leva da sfruttare soprattutto in un comparto fondamentale per quasi tutti gli altri.

Le sfide sul piatto sono tante. CUOREECONOMICO ne aveva parlato con l’allora presidente di Conftrasporto Paolo Uggè e proprio di recente con il nuovo presidente di Confetra Carlo De Ruvo.

Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, la massima realtà italiana sul fronte della logistica sostenibile, disegna gli scenari: “L’intermodalità è il modo più efficace per regolare il traffico delle merci, ma le sfide in campo sono tante, dalla diversificazione energetica alla carenza di lavoratori. Il trasporto sostenibile farà risparmiare 7 miliardi l’anno agli italiani”.

Qual può essere il ruolo dell’intermodalità in questa particolare fase, per lo sviluppo economico del Paese?

"Il settore del trasporto intermodale per sua stessa natura, al di là delle diverse fasi socio-economiche che si susseguono, svolge un ruolo significativo in termini di sviluppo sostenibile di un Paese. E la ragione è semplice: l’intermodalità è il modo più efficace ed efficiente per regolare il flusso delle merci.

Nella fase attuale, l'intermodalità non potrà che essere un moltiplicatore di forza economica. Stiamo assistendo a fenomeni come il reshoring, l’accorciamento delle catene logistiche, una ritrovata centralità del Mediterraneo ed è indubbio che il trasporto intermodale marittimo e quello ferroviario saranno leve di sviluppo.

Alis ha quantificato i benefici di questo settore. Ricordo che l’intermodalità permette l’acquisto di beni di consumo a prezzi decisamente più bassi e vantaggiosi per le nostre famiglie e, infatti, grazie ad un trasporto sostenibile effettuato dai nostri associati, che esprimono l’eccellenza del trasporto multimodale in Europa e nel mondo, abbiamo stimato che nel solo 2023 i cittadini italiani risparmieranno oltre 7 miliardi di euro".

Quali sono le sfide che il settore della logistica dovrà affrontare nei prossimi mesi?

Il settore della logistica si è trovata nel recente passato a dover affrontare la sfida delle sfide: la pandemia da Covid-19. È stato un periodo dove le nostre aziende non hanno mai smesso di navigare, andare per strada o riempire i treni di merce di ogni tipo come i beni di prima necessità, i famaci e gli apparati sanitari.

Un periodo durante il quale non solo non ci si è fermati con i progetti di investimento, ma addirittura non ci si è risparmiati nel tenere in vita aziende senza licenziare nessuno e facendo un ricorso molto esiguo agli ammortizzatori sociale.

Per il futuro io intravedo problematiche riferite soprattutto a cambiamenti imprevisti nella domanda e nell'offerta causati dal riposizionamento geopolitico internazionale che potrebbe incidere sull’import-export.

La diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l'adozione di tecnologie di avanguardia e la pianificazione della continuità operativa saranno cruciali.

C’è poi il tema occupazionale unito alla grave carenza di figure specializzate nel settore. I recenti dati Istat di marzo 2023 ci dicono che, rispetto al mese precedente il tasso di disoccupazione totale scende a 7,8% e la disoccupazione giovanile scende al 22,3%.

Questi dati sono in discesa e pertanto confortanti anche se dobbiamo lavorare affinché la disoccupazione giovanile si riduca soprattutto al Sud Italia, dove in alcune Regioni il tasso supera il 50% come riportato da Eurostat.

Mi sembra che il Governo si stia muovendo nella direzione auspicata con il varo del recentissimo Decreto Lavoro che mostra un approccio molto concreto verso imprese e lavoratori. Ricordo che la mancanza di figure professionali in diversi settori (tra i quali il nostro con carenza di autisti, marittimi, macchinisti, medici di bordo, operatori logistici) ha comportato nel 2022 un costo indiretto di ben 37 miliardi di euro.

Noi sosteniamo da tempo che sia necessario intervenire con maggiori incentivi per le assunzioni, ridurre i costi e i tempi di accesso alle professioni e prevedere più sostegni agli enti di formazione, in particolare a Its, Istituti Alberghieri e Tecnico Nautici”.

A suo avviso l’attuale governo ha una giusta sensibilità verso la mobilità sostenibile ed in generale verso le tematiche green?

Credo proprio di sì anche se, in ragione della mia esperienza politica, posso affermare che spesso tra gli intendimenti di un Esecutivo e la concretizzazione delle misure annunciate ci si mette sempre di mezzo la burocrazia che, purtroppo, in Italia non fa che porre argini o rallentare i processi di sviluppo.

C’è un tema che sta molto a cuore al Governo, ed in particolare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: la misura incentivante Marebonus che, in estrema sintesi, premia chi sceglie il traffico intermodale marittimo in luogo del trasporto tutto-strada.

Bene, la base normativa europea per poter elargire fondi a valere su tale misura era una Comunicazione Europea del 2004 che consentiva solamente di erogare per 3 anni incentivi all’apertura di nuovi servizi di linea o al loro upgrade, andando così nei fatti a limitare la possibilità di Stati membri di incentivare in maniera strutturale lo shift modale dalla strada al mare.

Ora, sulla base di un lavoro meritorio dei vertici del Ministero del Trasporti e delle relative strutture direzionali, è ormai di dominio pubblico che a Bruxelles si stanno esprimendo favorevolmente con una decisione su un nuovo regolamento che offre la possibilità al Governo di prevedere una nuova misura incentivante allo shift modale strada-mare.

Tuttavia, lungaggini burocratiche e rallentamenti vari, rischiano di far perdere o di posticipare ancora l’erogazione di diversi milioni di euro delle annualità precedenti vanificando sforzi sia delle aziende private sia degli apparati pubblici dello Stato che in questi anni si sono impegnate a gestire procedure complesse”.

Cosa manca all’Italia per essere realmente competitiva sul fronte logistico?

Per diventare realmente competitiva sul fronte logistico, l'Italia dovrebbe investire in infrastrutture e migliorare la connettività di alcune aree assottigliando i gap esistenti tra Nord e Sud del Paese e, di conseguenza, tra il nostro Paese ed il Nord ed il Sud dell’Area Euromediterranea.

Ciò include lo sviluppo di porti efficienti, interporti e terminal intermodali, di Zone Economiche Speciali nonché il potenziamento delle reti stradali e ferroviarie per garantire una maggiore efficienza nel trasporto delle merci.

Sarebbe necessario affrontare con serietà il tema della semplificazione burocratica e riduzione dei tempi di transito, riducendo i processi amministrativi legati alla logistica ed i tempi delle procedure doganali.

Sarà altresì cruciale ed urgente investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei professionisti della logistica per garantire una forza lavoro altamente qualificata.

Noi, per esempio, con la nostra Alis Academy stiamo investendo moltissimo tempo e risorse in programmi educativi specifici nel settore della logistica, collaborando con Its istituti di istruzione, Università, tutte realtà con le quali condividiamo l’adozione di iniziative per promuovere le carriere nel settore.

Affrontare queste sfide richiede una visione strategica a lungo termine, la collaborazione tra settore pubblico e privato, nonché l'impegno per l'innovazione e lo sviluppo sostenibile. Una logistica efficiente e competitiva può contribuire in modo significativo alla crescita economica complessiva dell'Italia”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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