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27/02/2024

Edilizia, Cna Veneto: “Legge su accesso a professione non più rinviabile”

L’associazione artigiana dopo i recenti incidenti: “Patenti a punti utile ma non funzionali se non vi siano a monte funzioni di controllo. Subappalti “a cascata”: chi si aggiudica un appalto deve possedere al proprio interno tutte le competenze necessarie. La vera sicurezza deriva dal controllo e dalla verifica delle competenze”

Le recenti vicende di cronaca legate alla sicurezza nei cantieri impongono una profonda riflessione sulle procedure. “Per la qualificazione delle imprese il primo e fondamentale passo è una legge sull’accesso alla professione perché è uno strumento che può evitare abusi da parte di soggetti impropri”.

Questa la linea di Cna Veneto relativamente alle riflessioni scaturite a seguito dell'incidente di Fornacette (PI), con particolare riferimento al comparto Costruzioni-Edilizia che nel 2019 contava 3.100 imprese iscritte.

Con lo strumento fiscale del Superbonus, nel 2022 le imprese iscritte sono diventate 3.675 e nel 2023 il numero di imprese è calato a 3.493 imprese.

Praticamente in quattro anni, solo con l’iscrizione alla Camera di Commercio, sono state aperte 575 imprese delle quali con lo scorso anno 182 sono cessate, mentre 393 imprese sono ancora in attività.

Una richiesta perentoria

Da qui la richiesta netta e decisa dei vertici di Cna Veneto: “La sola iscrizione alla Camera di Commercio per poter operare in un settore così impegnativo come quello dell’Edilizia non può assolutamente bastare: la legge per l’accesso alla professione non è più rinviabile”.

Molti sono comunque i fronti aperti su di un tema che si collega direttamente alla sicurezza nei cantieri oltre che alla correttezza nell’esecuzione dei lavori per evitare distorsioni quali quelle che verificate in occasione dei recenti bonus.

Dubbi sulla patente a punti

Anche sulla patente a crediti, ad esempio, Cna Veneto nutre forti dubbi: “Potrebbe rappresentare un deterrente sulla carta, ma alla resa dei fatti non è funzionale per distinguere le imprese corrette da quelle meno corrette se non vi siano a monte funzioni di controllo.

Verifiche che vengono rese ancor più difficili nel caso dei subappalti “a cascata”: da sempre sosteniamo che chi si aggiudica un appalto debba possedere al proprio interno tutte le competenze necessarie per lo svolgimento del lavoro commissionato”, scrivono.

Cna Veneto sostiene infine che l’attenzione ora vada focalizzata anche sui controlli: “Va aumentato il numero degli ispettori, ma è senz’altro prioritario garantire che i controlli in essere siano mirati, efficaci e concentrati sugli aspetti sostanziali e non formali. La vera sicurezza deriva dal controllo e dalle competenze verificate”.

Redazione Cuoreeconomico
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