Energia, le proposte dei consumatori al Governo: “Pronti alla mobilitazione se non ci daranno ascolto”

Dall’assemblea nazionale delle associazioni di settore, alla presenza dei sindacati e di alcune confederazioni nazionali è emerso un quadro di richieste. Su tutte aumento dei bonus, rilancio degli investimenti nelle rinnovabili e tassazione degli extraprofitti
Oltre 4000 attivisti hanno preso parte all’assemblea nazionale delle associazioni dei consumatori in materia di energia. Sul piatto, le proposte da formulare al Governo per arginare i rincari sul fronte dell’energia e dei beni di largo consumo.
Un incontro che ha visto, al fianco dei Consumatori, la partecipazione delle principali forze sociali del Paese: i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil ma anche rilevanti sigle del mondo produttivo come Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, i panificatori artigiani, e poi i sindacati degli inquilini Sunia e Sicet, le organizzazioni del volontariato Auser e Anteas, Federcasalinghe, Usb, le associazioni ambientaliste e pro-rinnovabili come Wwf, Legambiente, Coordinamento Free e rappresentanze dei produttori di fotovoltaico e dei rivenditori di energia come Italia Solare e Arte.
Le cinque proposte al Governo
La partecipazione ha spinto le associazioni promotrici a predisporre una piattaforma condivisa a partire da 5 rivendicazioni principali in materia di energia:
La sospensione dei distacchi per morosità, oggi in larghissima parte legata a situazioni di profondo disagio e povertà, con la lunga rateizzazione delle bollette garantita dallo Stato e, insieme, un divieto più stringente alle modifiche contrattuali decise unilateralmente dalle aziende fornitrici di energia.
Poi l’aumento dei bonus per energia, gas e acqua e l’allargamento della platea dei beneficiari, attraverso l’innalzamento delle soglie Isee, anche differenziate per intensità di aiuto, insieme con la costituzione di un Fondo di contrasto alla dilagante povertà energetica.
Inoltre, ecco anche la richiesta per una riforma della bolletta, riducendone gli oneri fiscali e parafiscali, e del sistema di formazione dei prezzi dell’energia, considerando la media ponderata dei costi delle diverse fonti e disaccoppiando elettricità e gas, per contrastare più efficacemente le speculazioni.
Per le associazioni serve poi una politica industriale ed energetica di rilancio degli investimenti sulle fonti rinnovabili e sulle tecnologie di accumulo, adottando misure di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche.
Infine c’è anche la richiesta un piano nazionale straordinario di sostegno alle famiglie e alle imprese, insieme con la precisazione e il rafforzamento degli strumenti di supertassazione degli extraprofitti superiori ad una certa soglia realizzati dalle grandi imprese energetiche e da altre aziende in settori quali quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce.
Rischio emergenza sociale
"Ci aspettiamo ora che il Governo sia pronto ad ascoltare le proposte e rivendicazioni delle associazioni dei consumatori, che chiedono di aprire stabilmente un tavolo di dialogo che le coinvolga, insieme a quelli delle altre parti sociali ed economiche.
I consumatori, rappresentati dalle principali associazioni riconosciute, restano pronti a mobilitarsi, in tutte le forme e modalità possibili, finché il Governo non assumerà efficaci misure per fronteggiare l’emergenza sociale e sia avviato un percorso riformatore di carattere strutturale in materia di politiche energetiche e di sostenibilità del mercato dei consumi".
Redazione Cuoreeconomico
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