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06/05/2024

ESG89 Norcia 2024 – Luisa Todini:’La sostenibilità nella cultura aziendale’

(Luisa Todini, manager e impreditrice)

Il ruolo della sostenibilità nelle scelte di investimento e l’affidabilità dei criteri ESG promossi dalle aziende. Di seguito l’intervista a Luisa Todini.

Settore green. Qual è il peso della sostenibilità nelle scelte di investimento?

"Nel settore della finanza i criteri ESG sono diventati il nuovo mantra: chi ha il “bollino” può spuntare condizioni migliori sui mercati della raccolta di capitali.

Le imprese che applicano i criteri ESG (attenzione ai criteri ambientali e sociali e capacità di governance) sono più apprezzate da stakeholder, investitori, risparmiatori.

Lo stato deve usare sia la leva fiscale, penalizzando, sia la leva incentivi, premiando, ad es. tagliando i 19 mld di contributi ancora erogati annualmente al settore dei combustibili fossili.

Se sostenibilità = futuro, per il pianeta e le prox generazioni, il perno centrale deve diventare la scuola, finora troppo negletta: se la cultura ecosistemica fosse patrimonio comune, non servirebbero serviti i “fridays for future” adottare i criteri di sostenibilità by design e by default: qualsiasi nuovo progetto industriale, immobiliare, finanziario, culturale, sociale, deve essere concepito secondo i criteri ESG e incorporarli automaticamente in tutte le procedure, regole, attuazioni".

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L’abuso dell’espressione ESG. In che modo è possibile distinguere tra chi la utilizza per il “politically correct” e chi ne fa un pilastro della propria cultura aziendale?

"ESG, questo acronimo è ormai diventato accezione comune e buona pratica non solo per chi si occupa di finanza e attività d’impresa controllata da istituzioni pubbliche o private, ma per ognuno di noi che ha a cuore il mondo in cui viviamo e lavoriamo.

L’espressione ESG venne utilizzata per la prima volta nel 2005 negli stati uniti e spiegata con la frase “who cares wins”, “vince chi si prende cura. Ma chi e come assegna l’etichetta di “ESG compliant”?

Può bastare l’autocertificazione? come per le certificazioni di qualità sta nascendo un nuovo mercato di certificatori, che avranno l’onere di garantire la terzietà. La realtà è che il vero certificatore di qualità sono le nostre “buone pratiche” quotidiane".

Redazione Cuoreeconomico
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