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08/11/2022

Esposito (Sicet): “Incentivi mirati per i meno abbienti o pignoramenti e sfratti si impenneranno”

(Fabrizio Esposito, segretario nazionale Sicet)

Il presidente del sindacato degli inquilini che fa riferimento alla Cisl: “Superbonus gestito male: politiche non selettive, hanno penalizzato case popolari. Il patrimonio immobiliare italiano è vecchio, c’è da recuperare il ritardo sull’efficientamento energetico”

Il Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) è un'organizzazione sindacale che ha avviato la sua esperienza negli anni 70 in alcune aree urbane, coagulando l'impegno di operatori e dirigenti sindacali e interpretando un bisogno di presenza, assai vivo nell'area che fa riferimento alla Cisl e alle Acli per la difesa e l'affermazione al diritto alla casa e all'abitare.

Col segretario nazionale Fabrizio Esposito, CUOREECONOMICO fa il punto del settore, dal grandangolo degli inquilini, alla luce del momento difficile, fra crisi energetica e tassi in rialzo.

Recentemente un rapporto dell’Enea ha certificato l’enorme ritardo dal punto di vista dell’efficientamento energetico. Qual è il vostro punto di vista?

Che l’Italia sia in ritardissimo è vero ed è legato al fatto che le politiche energetiche sono partite in ritardo, così come il recepimento delle direttive europee.

Ora si sta cercando di recuperando, ma il problema è che queste politiche non sono state fatte in forma selettiva. Per esempio sarebbe stato importante indirizzare buona parte del Superbonus sull’edilizia residenziale pubblica.

In generale, il patrimonio immobiliare italiano è molto vetusto, con gran parte costruito prima degli anni’70. Nel caso dell’edilizia residenziale pubblica si sconta anche la carenza di manutenzione, essenzialmente per una carenza di finanziamenti alle regioni. Quindi servirebbe recuperare e noi ci stiamo muovendo su questo fronte.

Ma anche i privati hanno problemi sull’efficientamento energetico. Il Superbonus è accessibile a tutti, incapienti compresi, ma di fatto spesso va ai ceti più ricchi, con i condomini che ne escono penalizzati.

L’incentivazione tout court non funziona: bisognerebbe farla su basi oggettive ed in forma selettiva, favorendo i ceti meno abbienti”.

Su questo fronte c’è però la questione degli inquilini…

Certamente può esserci una parte di inquilini poco interessati a manutenzioni straordinarie, perché abitano appunto in una casa che non è la loro.

Tant’è che io stesso ho preso parte ad un corso finanziato dalla Ue con Enea capofila, che aveva proprio come obiettivo quello di diffondere fra gli inquilini la cultura dell’efficientamento energetico sfruttando di sgravi”.

Gli inquilini e quindi noi tutti, sono attesi da un inverno difficile sul fronte energetico, visto anche il piano di risparmio varato da Governo e Ue…

Che inverno sarà dipenderà molto da quali misure riusciranno a mettere in campo Governo ed Europa. Certamente è un momento di grande fibrillazione, per inquilini e proprietari.

Ma gli inquilini sono una parte molto debole della società, visto il 45% delle famiglie in povertà assoluta, 866.000 secondo l’ultimo report Istat, è costituita da famiglie in affitto.

Dipenderà non solo dai soldi stanziati ma anche da come verranno stanziati, se per esempio andranno a sostenere le fasce più fragili della popolazione. Questa questione è cruciale perché senza stanziamenti diventa un dramma sociale”.

A questo, si aggiunge la fine della moratoria sui mutui. Col rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce, chi ha mutui a tasso variabile pagherà un conto salatissimo…

Rateizzazioni, surroghe e varie forme di sostegno pubblico sono fondamentali, come ai tempi della crisi del 2008-09. Così come è utile una sospensione delle rate per le famiglie che non possono pagare.

Ma occorrono anche misure per la gestione organizzata della gestione degli sfratti, che riguarda una fascia di popolazione pari a quella che rischia il pignoramento perché non riesce a sostenere il mutuo.

Altrimenti si crea una disparità di trattamento. Chiaramente non può esserci un blocco generalizzato dei pagamenti, altrimenti il sistema va in default, ma i sostegni sono fondamentali.

Adesso gli sfratti ed i pignoramenti sono in calo, ma se la crisi continuerà a mordere, potrebbero risalire pericolosamente perché il potere di acquisto dei cittadini rischia di crollare”.

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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