ven 12 dic 2025

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Ex Ilva, Gesmundo (Cgil): "Mancano investimenti, sicurezza e tutela ambientale"

(Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil)

Il segretario confederale del sindacato sullo stabilimento di Taranto: "Le richieste sindacali che arrivano da tutti i territori in cui opera Acciaierie d’Italia sono ancora disattese: il Governo faccia pace con sé stesso e la smetta con i conflitti interni e le divergenze strategiche se vuole sostenere davvero l’industria italiana"

La vertenza di Acciaierie d’Italia (ex-Ilva) è emblematica di come il Governo non si curi delle politiche industriali”, dichiara Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil

Dopo la recente convocazione a Palazzo Chigi permangono ancora le annose problematiche di assenza di investimenti, sicurezza degli impianti, manutenzione e tutela ambientale”, spiega il dirigente sindacale.

Ciò non è accettabile ed è necessario un intervento dello Stato a tutela dei lavoratori e di una produzione strategica come quella dell’acciaio, materiale indispensabile ai numerosi settori produttivi del nostro Paese”.

Le richieste sindacali che arrivano da tutti i territori in cui opera Acciaierie d’Italia sono ancora disattese: come Cgil - prosegue Gesmundo - chiediamo che si ascoltino le istanze dei territori e delle categorie che rappresentano i lavoratori di Acciaierie d’Italia, e che oggi sono in coordinamento unitario sotto il Mimit”.

Programmazione seria per risposte certe

La programmazione non è più rinviabile. Il Governo faccia pace con sé stesso e la smetta con i conflitti interni e le divergenze strategiche se vuole sostenere davvero l’industria italiana e i lavoratori siderurgici".

Per il segretario confederale della Cgil "occorre partire dall’intervento in prima persona dello Stato per risolvere una vertenza che rischia di deflagrare”.

Quanto alla manifestazione di Taranto, organizzata dalle imprese dell'indotto, "chiediamo alle aziende che i comportamenti siano sempre coerenti a sostegno del buon lavoro e del futuro del siderurgico e non siano invece determinati solo dalle situazioni di amore e odio nei confronti di Acciaierie Italia che, come denunciano la Fiom e la Cgil di Taranto, danno l’impressione di voler strumentalizzare le condizioni di disagio e i lavoratori stessi", conclude Gesmundo.

Redazione Cuoreeconomico
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