Extraprofitti banche, Meloni e Urso: "Norma giusta a sostegno delle famiglie, margini erano alti"

Il ministro delle Imprese: "C'è una famiglia che ha un tasso variabile sulla prima casa che paga anche col risparmio che ha in banca: il tasso variabile schizza alle stelle, il risparmio in banca non viene retribuito parimenti". La premier: "Aiuteremo difficoltà sui mutui". Sileoni (Fabi): "Non mi sembra un provvedimento antiliberale per un semplice motivo: gli extraprofitti sono stati ottenuti innalzando i tassi sui prestiti, a seguito degli interventi della Bce e lasciando invariati gli interessi sui depositi"
"La norma sugli extraprofitti delle banche è stata proposta in consiglio dei ministri dal ministro dell'Economia Giorgetti, che è una persona particolarmente preparata e sempre attenta ai conti" e ha "ottenuto un unanime consenso di tutti i componenti del consiglio, quindi è stata approvata e presentata nella conferenza stampa".
Il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso intervenie a La 7 difendendo la contestata norma relativa al prelievo sugli extraprofitti delle banche che ha messo in allarme le imprese, ma trova il parere favorevole dei sindacati.
In difesa delle famiglie, per fare giustizia
"E' una misura peraltro già esistente in Europa", ha puntualizzato Urso, spiegando: "Siamo intervenuti per riportare giustizia". "Non è né di destra né di sinistra - ha aggiunto - quindi è giusta". "Prima di noi l'ha fatto la Spagna", ha ricordato Urso.
"L'innalzamento dei tassi di interesse ha provocato un rallentamento nei consumi e a questo le banche non hanno corrisposto come dovevano. Anche qualche banchiere molto famoso nei mesi scorsi ha detto che poteva essere una misura ragionevole", ha detto Urso.
"C'è una famiglia che ha un tasso variabile sulla prima casa che paga anche col risparmio che ha in banca: il tasso variabile schizza alle stelle, il risparmio in banca non viene retribuito parimenti.
Siamo intervenuti - ha spiegato - per riportare giustizia e consentire ai più deboli di difendersi anch'essi perché questo denaro andrà alle famiglie che hanno bisogno per pagare i mutui aumentati e ai lavoratori più svantaggiati col taglio del cuneo fiscale: andrà a chi ne ha più bisogno, per questo questa misura non è né di destra né di sinistra, è giusta, responsabile e condivisa anche in Parlamento".
Gli fa eco parlando nella sua consueta rubrica social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Quella sugli extraprofitti delle banche è una tassazione che non è una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto.
Con le risorse recuperate dalla tassazione aiuteremo a finanziare i provvedimenti per sostenere famiglie e imprese di fronte alle difficoltà legate all'alto costo del denaro che non permettono spesso neanche di affrontare serenamente le spese di un mutuo".
Ad "esempio", spiega Meloni, con "queste risorse noi possiamo aiutare le famiglie maggiormente in difficoltà proprio sul tema del mutuo".
Giorgetti: ci sarà un tetto
Intanto il ministro delle finanze Giancarlo Giorgetti, in una nota, ha sottolineato come verrà comunque messo un tetto ai prelievi "che non può superare lo 0,1 % del totale dell’attivo".
"A questo proposito - prosegue la nota - si ricorda che la base imponibile di tale imposta è determinata dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022".
Fabi: non è illiberale, si aiutino i più deboli
Intanto, la Fabi, la federazione autonoma dei bancari, si schiera a sostegno della norma: "La tassazione sugli extraprofitti delle banche non mi sembra un provvedimento antiliberale per un semplice motivo: gli extraprofitti sono stati ottenuti innalzando i tassi sui prestiti, a seguito degli interventi della Bce e lasciando invariati gli interessi sui depositi prossimi allo zero.
Non penso che questo escamotage delle banche possa essere definito “attività d’impresa” che, per sua natura, prevede un rischio che in questa circostanza non è esistito.
L’intermediazione classica del settore bancario è saltata da tempo, l’investimento classico del settore bancario, come abbiamo sempre evidenziato, non esiste più e sono altre le forme finanziarie di investimento che generano commissioni e utili per le banche.
Questo “nuovo modello” di attività bancaria andrebbe sempre analizzato dalla politica in profondità, non soltanto quando servono entrate economiche, ma quando talvolta viene meno il ruolo sociale che dovrebbe realizzare qualsiasi banca.
Mi auguro che queste somme vengano utilizzate, come preannunciato, per aiutare i più deboli con iniziative concrete e trasparenti", scrive in una nota il segretario Lando Sileoni.
Redazione Cuoreeconomico
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