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08/02/2024

Federconsumatori lancia l'allarme sanità: "Anche due anni per un intervento"

(Michele Carrus, presidente Federconsumatori - APS)

L'associazione ha presentato i risultati di un monitoraggio su scala nazionale. Carrus: "I tempi di attesa sono spesso incompatibili con i bisogni di salute e questo comporta anche una serie di disservizi". Barbaresi: "Per quanto riguarda tempi e liste di attesa, occorre agire sia sul fronte dell'offerta di servizi e prestazioni sia della domanda"

Fino ad oltre due anni di attesa per una protesi all'anca. E' un caso estremo ma e' una sanità "in grave affanno" da Nord a Sud, quella che si riscontra sia nei tempi di erogazione delle prestazioni che nelle stesse modalità di rilevamento dei dati.

Emerge da un monitoraggio sulle liste di attesa nelle singole regioni realizzato da Federconsumatori, in collaborazione con Fondazione Isscon e con il contributo della Cgil presentato  presso la Sala stampa della Camera dei Deputati.

Un quadro allarmante

"I tempi di attesa sono spesso incompatibili con i bisogni di salute e questo comporta anche una serie di disservizi - spiega Michele Carrus, presidente Federconsumatori - APS - tra cui la mobilità passiva e "il prestazionificio" privato per l'utenza che può permetterselo".

Sono ben 426 i giorni da attendere per fare una visita cardiologica nell'Ospedale di Cuggiano, 677 invece i giorni che devono trascorrere prima di poter effettuare una prima visita oculistica nel Presidio ospedaliero Lombardo di Legnano.

Per una ecodoppler cardiaca ci vogliono anche 735 giorni all'Ospedale di Magenta, mentre per una ecografia all'addome in classe B nel presidio ospedaliero di Milazzo l'attesa è di 545 giorni. Bisogna invece aspettare più di due anni (753 giorni) per una protesi all'anca al Pertini di Roma.

Per Domenica Iannello, responsabile Dipartimento salute Federconsumatori - APS- "in mancanza di garanzie, le Aziende devono assicurare percorsi di tutela di cui i cittadini non sono però informati. La salute è un diritto garantito costituzionalmente". 

Investire sulla sanità pubblica

Per Daniela Barbaresi, segretaria nazionale della Cgil, il rilanciare passa attraverso "investimenti sul SSN pubblico, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL, per allineare l'Italia ai Paesi europei e bisogna investire sul personale con un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover.

Per quanto riguarda tempi e liste di attesa, occorre agire sia sul fronte dell'offerta di servizi e prestazioni sia della domanda", conclude.

Redazione Cuoreeconomico
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