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25/05/2023

Fontana: "Agenda 2030 è sfida comune, i giovani chiedono a noi un cambiamento"

(Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati)

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, a conclusione del Festival dello Sviluppo sostenibile, nell'ambito dell'evento "Le materie prime nella transizione ecologica”, svoltosi in Parlamento: "L'Italia riuscirà a vincere la sfida della sostenibilità,  investendo nella ricerca e nello sviluppo"

Il Festival ha il pregio di richiamare con forza la nostra attenzione sull'esigenza di adottare un nuovo paradigma di sviluppo sociale ed economico ispirato alla sostenibilità ambientale, all’equità territoriale e alla salvaguardia delle future generazioni.

L’ampiezza dei temi trattati e l’elevato numero dei soggetti coinvolti testimoniano la globalità e la trasversalità delle finalità che sono alla base dell’Agenda 2030.

Per la sua piena attuazione è, dunque, cruciale non perdere di vista la stretta interdipendenza tra i suoi 17 obiettivi, nessuno dei quali può essere isolatamente raggiunto senza far registrare progressi concreti anche in relazione a tutti gli altri.

In tale prospettiva, appaiono centrali quelli della decarbonizzazione, della neutralità climatica entro il 2050 e della transizione ecologica ed energetica.

Essi rappresentano una sfida senza precedenti per il nostro pianeta.

L’Italia è impegnata in una complessa transizione verso un sistema economico che, coniugando quegli obiettivi con la necessità di favorire una riconversione graduale del modello produttivo, non incida negativamente sulle condizioni di vita dei ceti più vulnerabili.

Allo stesso tempo, occorre che esso si ispiri alla sostenibilità ambientale, all’equità territoriale e alla salvaguardia delle future generazioni.

In tale contesto, assume importanza la consapevolezza della giustizia intergenerazionale come chiave di lettura del percorso di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Sono i giovani ad esigere da noi un cambiamento, non essendo possibile pretendere di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale.

Occorre dunque che tutti gli attori istituzionali si rendano promotori di iniziative volte all’affermazione e alla diffusione di un vero e proprio senso comune della sostenibilità. Solo in tal modo si potranno raggiungere i risultati ambiziosi dell'Agenda 2030.

Una vera rivoluzione nel modo di produrre e consumare

Saluto e ringrazio gli organizzatori per aver promosso in Parlamento una riflessione su un tema così importante per la nostra economia quale quello dell’evoluzione del mercato delle materie prime alla luce dell’attuale processo di transizione ecologica.

Essa impone, infatti, una vera e propria rivoluzione del nostro modo di produrre e di consumare, che senza dubbio investe le scelte fondamentali di politica economica, industriale e occupazionale.

Il modello di sviluppo presupposto dalla transizione ecologica implica una riconversione del sistema industriale e produttivo nel suo complesso, nonché il perseguimento di obiettivi più avanzati di efficienza e risparmio energetico e di incremento delle fonti rinnovabili.

Le materie prime fondamentali per la transizione

Una delle questioni centrali verte proprio sul ruolo delle materie prime nel processo di transizione ecologica. Il successo di quest’ultima è strettamente legato alla capacità di garantire un adeguato sistema di approvvigionamento di quei metalli e minerali fondamentali per la produzione di molte tecnologie strategiche ai fini degli obiettivi europei di neutralità climatica.

Tali materiali, in alcuni casi, potrebbero infatti rivelarsi insufficienti a soddisfare la domanda mondiale.

La loro concentrazione geografica in alcune zone del mondo pone, in particolare per i Paesi dell’Unione europea, un problema di dipendenza dalle importazioni, che desta non poche preoccupazioni per la sicurezza degli approvvigionamenti.

Il passaggio a fonti di energia pulita richiede, dunque, un’approfondita riflessione sulle misure da intraprendere per ovviare a tali criticità e per mitigare gli effetti dell’impatto ambientale, economico e geopolitico. 

La sfida: alternative e incentivazione del riciclo

Si tratta di una sfida straordinaria per il Paese e per l’Unione europea nel suo complesso, che richiede l’adozione di una strategia a lungo termine.

Ciò significa, innanzitutto, investire nella ricerca e nello sviluppo di alternative sostenibili alle materie prime critiche, sia incentivando la raccolta e il riciclo di materiali da prodotti obsoleti sia sviluppando nuovi metodi di estrazione e lavorazione in chiave sostenibile.

In tale contesto, sarà cruciale il consolidamento delle relazioni commerciali con i Paesi terzi, ricchi di materie prime critiche, con i quali instaurare nuovi partenariati commerciali.

Sono convinto che anche attraverso un’attenta e ponderata politica industriale riusciremo a vincere la sfida della sostenibilità.

Di Lorenzo Fontana
(Riproduzione riservata)

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