Gamberini (Legacoop): "Costi alle stelle per le cooperative da conflitto in Medio-Oriente"

(Simone Gamberini, presidente di Legacoop)
L'allarme del numero uno della cooperazione: "I noli del trasporto marittimo verso Oriente raggiungono valori pari ad almeno tre volte, e in alcuni casi anche quattro, quelli di qualche mese fa; si sono inoltre fortemente dilatati i tempi di approvvigionamento delle materie prime"
"C'è una preoccupazione crescente per le forti criticità che le attuali tensioni geopolitiche, in particolare quelle innescate dal conflitto in Medio Oriente, determineranno per l'attività delle nostre cooperative, aggravando un quadro già complicato sia sul versante dell'export sia dell'approvvigionamento di materie prime e componenti per il settore manifatturiero, che si trova a fronteggiare difficoltà nelle catene di fornitura".
A rilanciare l'allarme è il presidente di Legacoop, Simone Gamberini, riferendosi, in particolare, alle ripercussioni dell'allungamento delle rotte marittime commerciali per gli attacchi militari che, di fatto, rendono impraticabile la navigazione nel Mar Rosso attraverso il canale di Suez, dove nell'ultimo mese il traffico commerciale è diminuito del 22 percento.
Segnalazione costanti, intervenire
"Le nostre cooperative - sottolinea Gamberini - ci segnalano l'esplosione dei costi per i noli del trasporto marittimo verso Oriente, che raggiungono valori pari ad almeno tre volte, e in alcuni casi anche quattro, quelli di qualche mese fa; si sono inoltre fortemente dilatati i tempi di approvvigionamento delle materie prime e, di conseguenza, di consegna dei prodotti sui mercati esteri fino ad un mese e mezzo rispetto ai tempi previsti, determinando contestazioni da parte dei clienti e l'inserimento della clausola di forza maggiore a livello contrattuale".
Le iniziative che si stanno assumendo a livello internazionale, "come il progetto europeo di una missione di difesa nel Mar Rosso - conclude Gamberini - possono sicuramente contribuire ad alleviare le difficoltà. Ma questo non basta.
È indispensabile un impegno condiviso e responsabile della comunità internazionale che dia forza alle ragioni della diplomazia, per costruire una soluzione duratura di pace e stabilità in un'area che ha già visto tanti conflitti e immani sofferenze per le popolazioni".
Redazione Cuoreeconomico
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