ven 12 dic 2025

Seguici su:

17/06/2023

Gardini (Confcooperative): "Un'azienda su due senza le professionalità che servono"

Assemblea del mondo cooperativo a Roma. Il presidente nazionale: "Ma è anche una questione di compensi: lavoro sia dignitoso, troppi 3 milioni di lavoratori in nero". L'alluvione aleggia ancora nell'aria. Milza (Emilia-Romagna): "Avere cura del Paese vuol dire anche impegnarsi per questo settore.Meno burocrazia e più partnership pubblico-privato". Il ministro Lollobrigida: "Dobbiamo salvaguardare la competitività delle imprese italiane ed europee"

Il lavoro c'è mancano i lavoratori. Lo sottolinea uno studio di Confcooperative e Censis, presentato nel corso dell’assemblea nazionale del mondo cooperativo. All’evento,svoltosi a Roma nei giorni scorsi hanno preso parte i ministri Raffaele Fitto (Affari europei e PNRR), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Francesco Lollobrigida (Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste; ha inviato un videomessaggio), Matteo Salvini (Infrastrutture e trasporti) e Daniela Santanché (Turismo), i viceministri Francesco Paolo Sisto (Giustizia), Maurizio Leo (Economia e Finanze) e Maria Teresa Bellucci (Lavoro e Politiche sociali) e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

A tutti loro il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha donato una maglietta targata Concooperative Romagna con l’ormai celebre motto romagnolo “Tin bota” (divenuto emblema della resilienza e ripartenza dopo i disastri dell’alluvione) e una ceramica artigianale di Faenza, città tra le più danneggiate dalla furia di acqua e fango.

Per Gardini, imprenditore agricolo residente a Forlì, è stata l’occasione per raccontare in prima persona l’esperienza vissuta con l’alluvione che - ha detto - “ha profondamente ferito la nostra Romagna, danneggiando migliaia di famiglie e aziende, che ora desiderano ripartire e chiedono il sostegno delle Istituzioni”.

Secondo lo studio, il mismatch tra domanda e offerta di impiego mina la competitività delle imprese e costa l'1,2% di Pil e 21 miliardi di euro.

"Una nostra cooperativa su due non trova le figure di cui necessita - sottolinea il presidente nazionale Maurizio Gardini - Le nostre imprese occupano 540.000 persone, ne potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano professionalità, dal socio sanitario all'area tecnico scientifica, dall'agroalimentare al trasporto e ai servizi turisti e culturali".

LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA AL PRESIDENTE DI CONFCOOPERATIVE

Non solo mismatch

Ma non è solo una questione di carenza di competenze. C’è anche la questione dei compensi: "Abbiamo 3,8 milioni di lavoratori poveri che ricevono una retribuzione annuale uguale o inferiore ai 6.000 euro e oltre 3 milioni di lavoratori irregolari o in nero.

Investiamo sulle imprese virtuose che generano lavoro dignitoso, riducendo, ulteriormente, il cuneo fiscale che pesa circa il 10% in più della media Ocse", spiega Gardini.

Il numero uno di Confcooperative sottolinea come lavoro e inclusione sociale siano “il filo conduttore dell'azione delle cooperative che non delocalizzano, creano lavoro e pagano le tasse in Italia. Valgono l'8% del Pil.

Realizzano il 25% dell'agroalimentare Made in Italy. Rappresentano il 30% della distribuzione al consumo e al dettaglio, il 19,6% degli sportelli bancari ed erogano servizi di welfare a 7 milioni di italiani. Servizi sempre più necessari in un Paese in cui, nonostante la crescita del Pil, aumentano le disuguaglianze.

Le famiglie in povertà assoluta sono passate dalle 800 mila del 2005 a 1,9 milioni e al disagio economico si aggiungono la povertà educativa, sanitaria e abitativa”.

Agganciare la ripresa in fretta

"Dobbiamo agganciare la ripresa per dare una prospettiva al Paese - aggiunge Gardini - Il Pil cresce più del previsto e anche più di altri paesi europei, ma crescono anche le fratture, non è una crescita omogenea e armonica nei territori. Siamo molto preoccupati di questo fenomeno per questo chiediamo alla politica grandi cambiamenti.

Chiediamo alla politica che si faccia carico di riconnettere gli spazi del Paese e del territorio e di ricongiungere le fratture".

"Questo è fondamentale perché il Paese possa crescere tutto insieme e avere una prospettiva più generosa", ha concluso Gardini.

Lollobrigida: settore strategico

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, nel suo intervento, ha sottolineato come "Le cooperative sono un mondo strategico per l'economia della nazione.

Tante le sfide da affrontare insieme, non solo emergenze, ma piani di lungo periodo per evitare che eventi imprevedibili producano danni maggiori a causa di una mancata manutenzione e attenzione al territorio in termini di strategie puntuali".

"A Bruxelles - ha aggiunto - ho spesso ricordato la centralità di uno sviluppo che sappia coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità produttiva, garantendo sempre l'equilibrio sociale.

Gli obiettivi delle politiche europee non sono in discussione ma devono poterlo essere i modi e i tempi, spesso inadeguati, che a volte finiscono per raggiungere i risultati opposti a quelli prefissati".

E ancora: "Dobbiamo salvaguardare la competitività delle imprese italiane ed europee. Gli agricoltori, allevatori e pescatori hanno fatto degli sforzi importanti e non possono pagare da soli le fragilità del nostro sistema agricolo che i cambiamenti climatici stanno svelando. Il settore primario deve tornare di nuovo al centro della attenzione politica".

Milza (Emilia-Romagna): da noi contributo al Paese.

Particolarmente atteso, dopo l’alluvione, l’intervento di Francesco Milza, presidente della cooperazione emiliano-romagnola: “Il titolo di questa Assemblea (Abbiamo cura del Paese, ndr) rappresenta una priorità indiscutibile per l’intero nostro territorio emiliano-romagnolo, così martoriato nelle ultime settimane da alluvioni e frane che hanno devastato innanzitutto la Romagna e l’area metropolitana bolognese, arrivando a interessare negli ultimi giorni anche l’Appennino emiliano, in particolare in provincia di Reggio Emilia” ha detto Milza.

Avere cura del Paese per noi significa impegnarsi con le nostre cooperative agricole, forestali, di comunità, di lavoro e servizi, fino alle cooperative sociali, in interventi a tutela e salvaguardia del territorio, interventi che devono essere programmati e sostenuti con investimenti da parte delle Istituzioni pubbliche - ha aggiunto Milza -. Le cooperative possono dare un grande contributo nella cura del Paese e in particolare della nostra regione; chiedono di poterlo fare con meno burocrazia e più co-progettazione, con più partnership pubblico-privato e meno derive stataliste”. 

Lavoro e inclusione sociale rappresentano la cifra distintiva dell’azione cooperativa che non vuole lasciare indietro nessuno.

Le cooperative creano lavoro in Italia dove pagano le tasse, distribuiscono ricchezza e non delocalizzano - ha aggiunto il presidente regionale emiliano-romagnolo -, sono imprese che generano e distribuiscono ricchezza, non la estraggono per portarla altrove, le uniche realtà economiche a investire laddove altri scappano perché non conviene”.

Redazione Cuoreeconomico
(Riproduzione riservata)

Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com