Glocal Economic Forum ESG89: Territorio, innovazione e intelligenza delle mani fattori di sviluppo
(Giovanni Giorgetti, presidente ESG89 Group)
Il locale come elemento di spinta globale e laboratorio di industria efficiente. Farinetti: «Buon governo nei comuni e regioni, serve una legge elettorale per dare stabilità a livello centrale». Colla: «Bisogna governare la tecnologia con la conoscenza». Gli interventi dei relatori
Il territorio come fattore distintivo di sviluppo. È stato questo il tema di uno dei panel del Glocal Economic Forum ESG89, organizzato da ESG89.
Tante le sfide e le criticità da superare, ma tutti i relatori hanno proiettato lo sguardo al futuro pensando a un nuovo modello socioeconomico.
(Vincenzo Colla, Assessore alle Attività Produttive Regione Emilia Romagna)
Vincenzo Colla, Assessore alle Attività Produttive Regione Emilia Romagna ha sostenuto che sono «i territori a fare la globalizzazione» e che «il mondo delle relazioni arriva prima dei manufatti.
Come Emilia Romagna abbiamo pensato subito a posizionare una strategia, quella del patto per il lavoro e per il clima. Questo ci dice dove vogliamo andare e come vogliamo farlo.
L’obiettivo è puntare alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Come? La vera sfida è creare lavoro altrimenti il sistema non regge, ma siamo convinti di poter tenere insieme i tre elementi, questa è la vera sfida».
Colla ha parlato di Agenda 2030, Green new deal, digitale e big data. E ha sottolineato: «Serve più tecnologia, ma dobbiamo governarla altrimenti il rischio è quello di creare lavoro povero.
Dunque gli ingredienti fondamentali sono la conoscenza, l’intelligenza delle mani, la riscoperta della cultura tecnica e scientifica. E questo deve partire dalla scuola e dalla formazione».
(Oscar Farinetti, patron di Eataly)
Oscar Farinetti, patron di Eataly ha evidenziato come la società sia «un triangolo ai cui angoli ci sono il posto di lavoro, il salario e i consumi. L’imprenditore è nel mezzo.
Non c’è altro paese che abbia la nostra biodiversità nell’agroalimentare. Si è creata la cultura territoriale, ma non siamo stati capaci di raccontarlo, non siamo stati capaci di pensare a un marketing territoriale».
Qui la critica: «Per avere i territori bisogna che ci sia un Paese e l’Italia centrale non c’è. Assistiamo al buon governo di comuni e regioni, perché qui ci sono i partiti e una legge elettorale che permette stabilità.
A livello nazionale la legge elettorale non permette di avere un governo stabile. È qui che dobbiamo incidere: cambiare la legge elettorale per poter guardare avanti.
Dove si parla di futuro c’è crescita». Ultimo accenno al Sud: «L’85% del Pil è al nord. Non è problema di infrastrutture, dobbiamo cambiare la cultura. Dobbiamo tornare a essere i primi a livello umanistico».
(Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia Romagna)
Giovanni Monti, di Legacoop Emilia Romagna ha evidenziato: «La crescita c’è e la stiamo vivendo. Le industrie cooperative sono ripartite, ma l’aumento dei prezzi di materie prime ed energia è preoccupante. C’è un rischio serio che l’inflazione fermi la domanda interna».
Anche in questo caso la spinta dei territori è fondamentale. «Bisogna far avanzare la logica del sapere per essere territori con una buona politica, buone imprese e lavoro.
Come movimento cooperativo infatti abbiamo avanzato un patto per il lavoro sociale, strumento di crescita e stabilità».
(Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte)
Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte ha messo a fuoco tre concetti: «Opportunità, responsabilità e coraggio. Il territorio è un laboratorio di politica industriale efficiente, poi serve il racconto di tutto questo.
E ragionare in maniera trasversale su tutti i settori, convinti che l’innovazione sia la spinta per trainare la crescita».
(Silva Pompili, presidente CNA Industria)
Silva Pompili, di CNA Industria ha ribadito come i territori soano «elemento di unicità e novità. Abbiamo un patrimonio irripetibile nel paese, bisogna fare rete e valorizzarlo. Un contesto in cui non possiamo permetterci di perdere le botteghe artigiane».
(Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna)
Cristiano Fini, di Cia Emilia Romagna ha invece evidenziato come le «infrastrutture materiali e digitali siano fondamentali per lo sviluppo. Il Pnrr rappresenta un’occasione irripetibile per ridurre la forbice tra nord e sud del paese.
Lo dobbiamo fare per l’intero paese, per avere una rete nazionale che colleghi turismo e agroalimentare. Una rete fatta di imprese, sistema politico e corpi intermedi».
Sul comparto agroalimentare la strategia è chiara: «La certificazione è una garanzia per il consumatore, le Dop e Igp devono essere le nostre chiavi per vendere meglio, ma è l’imprenditore che deve andare all’estero a promuovere le eccellenze».
(Giacomo Filippi, co-founder Fabiana Filippi)
Giacomo Filippi, dell’azienda tessile Fabiana Filippi ha parlato di strategie per raggiungere i clienti: «L’Umbria è fonte di ispirazione per l’eccellenza.
Abbiamo provato a raccontarla nel mondo e cercato di portare i clienti in Umbria per far vivere loro il nostro patrimonio naturale e culturale. Mancano le infrastrutture, siamo fuori dal network. Questa è la sfida».
(Domenico Guzzini, presidente F.lli Guzzini)
Domenico Guzzini, dell’azienda F.lli Guzzini ha parlato del cambio di paradigma rispetto all’utilizzo di materiali di seconda vita.
«La transizione è ricerca su nuovi materiali, tecnologie e innovazione. Ma serve uno scatto culturale, dobbiamo superare la resistenza al cambiamento. Siamo nati per innovare, cambiare e reagire».
(Ernesto Lanzillo, partner Deloitte Private)
Ernesto Lanzillo, di Deloitte Private ha ricordato come le «Pmi e imprese familiari rappresentino il 99.8% delle imprese italiane. La sostenibilità è fondamentale per trasferire valore alla collettività. L’altro tema riguarda le competenze.
Oggi le aziende chiedono profili tecnici evoluti che non si trovano perché il sistema universitario non li crea. Questo perché i giovani non vengono attratti verso queste capacità del futuro.
La next generation Eu sarà fondamentale per questa partita che ci aiuterà a fare uno scatto in avanti».
Di Luigi Benelli
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