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06/02/2024

I venti di guerra fanno scendere il traffico merci nei porti italiani

(Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti)

Il dato di Assoporti: nei primi nove mesi del 2023 movimentate 360 milioni di tonnellate, il 3 percento in meno rispetto al 2022. E l'incertezza prosegue. Il presidente Giampieri: "L’invito forte va alle diplomazie per riuscire a trovare una soluzione e tornare il prima possibile alla normalità". De Andreis (Srm): "ll trasporto marittimo e la portualità vivono un momento geopolitico complesso connesso alla situazione che stiamo vivendo nel Canale di Suez, ma anche denso di sfide ed opportunità"

Nei primi nove mesi del 2023 i porti italiani hanno movimentato 360 milioni di tonnellate di merce, il 3 percento in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.

Nel nuovo numero di Port Infographic 2024, Assoporti e Srm presentano le ultime statistiche e dati sui trasporti marittimi e la portualità che evidenziano appunto un lieve calo.

Cresce dello 0,6 il traffico ro-ro (traghetti merci), calano container, rinfuse solide e liquide, sottolinea la nota di Assoporti. Ottime performance per i passeggeri (+16,4 percento a quota 57. 714.481) in particolare quelli delle crociere (+54,4 a quota 10.231.347).

Nei primi nove mesi del 2023 il 37 percento dell'import export (254 miliardi di euro) è trasportato via mare, una crescita significativa rispetto a 20 anni fa: nel 2003 la quota era del 29 percento.

Per quanto riguarda il futuro, Assoporti e Srm prevedono una crescita dell'1,2 percento annuo fino al 2030 del traffico containerizzato e del 2,2 percento del traffico ro-ro.

La transizione green

Relativamente al tema della transizione verso una flotta green si legge: “Il 49 percento del tonnellaggio attualmente in ordine nei cantieri navali è alimentato a combustibili alternativi; al 2030 il 23 percento della flotta navale complessiva in acqua sarà alimentata a carburante alternativo; il 40 percento delle navi ordinate nel 2023 andrà a Gnl ed il 24 a metanolo; 126 navi sulle 145 totali ordinate dagli armatori italiani ai cantieri nazionali ed esteri prevedono carburanti alternativi”.

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Le dichiarazioni

Il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, ha commentato, “Da tempo Assoporti sta lanciando messaggi e portando avanti idee rivolte a far comprendere in modo forte quanto i nostri scali abbiano non solo un’importanza commerciale, turistica e occupazionale ma anche quanto essi possano dare al nostro Paese in termini di competitività nel Mediterraneo.

L’incertezza geopolitica ed economica permane, prevalentemente legata alla durata delle guerre. L’invito forte va alle diplomazie per riuscire a trovare una soluzione e tornare il prima possibile alla normalità.

La collaborazione con Srm ci permette di coniugare le conoscenze che abbiamo come Associazione dei Porti Italiani con quelle di un Centro Studi specializzato che ha la sua forza proprio nelle analisi del settore marittimo e portuale, perché per decidere qualsiasi strategia bisogna conoscere il quadro di riferimento”.

Il direttore generale di Srm, Massimo Deandreis, ha dichiarato: “Il trasporto marittimo e la portualità vivono un momento geopolitico complesso connesso alla situazione che stiamo vivendo nel Canale di Suez, ma anche denso di sfide ed opportunità; si ravvisa quanto mai l’esigenza da parte degli operatori di avere informazioni e dati per interpretare e conoscere al meglio i fenomeni in atto.

L’obiettivo che ci siamo proposti da tempo, insieme ad Assoporti, è proprio quello di avere un outlook periodico che possa essere un valido strumento di supporto ai protagonisti della filiera logistica e manifatturiera”.

Redazione Cuoreeconomico
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