IMPRESE. Confapi Matera, De Salvo: “I dazi USA mettono in ginocchio le PMI. Servono aiuti immediati per non affondare il sistema produttivo”

(Massimo De Salvo, Presidente Confapi Matera)
Mentre il dibattito sui dazi statunitensi imposti ai prodotti europei accende le cancellerie europee, l’allarme arriva forte anche dai territori. A lanciarlo è Massimo De Salvo, presidente di Confapi Matera, che con preoccupazione mette in luce le ricadute concrete che queste misure avranno sulle piccole e medie imprese locali, in particolare nei settori chiave dell’agroalimentare e del mobile imbottito
“Siamo molto preoccupati per i dazi imposti dagli Stati Uniti – dichiara De Salvo –. Oggi l’economia mondiale è talmente interconnessa che non è pensabile attuare politiche protezionistiche senza provocare danni generalizzati. Gli Stati Uniti, che rappresentano più del 10% dell’export complessivo italiano, sono un mercato di riferimento essenziale per le nostre PMI”.
Nella provincia di Matera, le conseguenze sono già evidenti. “I settori più colpiti – continua De Salvo – sono proprio l’agroalimentare e il mobile imbottito, due colonne portanti dell’economia locale. Abbiamo aziende che si trovano costrette a spedire oggi merci ordinate mesi fa con un listino che non tiene conto dell’improvviso rincaro dei dazi: parliamo di un +20%, che mette in crisi intere forniture”.
Il danno, secondo il presidente di Confapi Matera, colpisce in modo asimmetrico. “I prodotti di alta gamma riescono ancora a reggere, ma chi opera su fasce medio-basse è letteralmente sotto schiaffo. A questi livelli di rincaro, la competitività si azzera”. Ma De Salvo guarda anche al contesto macroeconomico. “Per arginare il fenomeno inflazionistico – spiega – l’Unione Europea aumenterà i tassi di interesse, con effetti collaterali pesantissimi. L’aumento del costo del denaro provocherà un freno agli investimenti e soffocherà ulteriormente le nostre imprese”.
Per questo, Confapi Matera ha chiesto al Governo di intervenire con misure concrete e rapide. “Abbiamo proposto – racconta De Salvo – l’introduzione di un credito di imposta del 20% per compensare l’impatto dei dazi sulle aziende esportatrici. Sarebbe una misura efficace e compatibile con le norme europee, come sta già facendo la Spagna. Inoltre, servono decisioni tempestive per permettere alle imprese di mantenere inalterati i listini e non perdere ordini”.
La domanda è anche provocatoria, ma necessaria: “Quanto costerebbe allo Stato – si chiede De Salvo – se le aziende iniziassero a chiudere o a licenziare? In termini di cassa integrazione, minori entrate fiscali, aumento della disoccupazione e impatto sull’inflazione sarebbe una vera emorragia”.
In un momento in cui le tensioni commerciali rischiano di tradursi in crisi industriali, la voce delle PMI del Sud Italia, spesso dimenticate nel dibattito nazionale, chiede attenzione e risposte rapide. E da Matera arriva un messaggio forte: “Le nostre imprese hanno bisogno di certezze per resistere. Non si può restare a guardare”.
Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)
Per inviare comunicati stampa alla Redazione di CUOREECONOMICO: cuoreeconomico@esg89.com
WHATSAPP Redazione CUOREECONOMICO: 327 70234751
Per Info, Contatti e Pubblicità scrivere a: customer@esg89.com











