ven 05 dic 2025

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IMPRESE. Confindustria Umbria, Briziarelli: “Dazi USA, l’Europa eviti rigidità. Servono dialogo, pragmatismo e un rappresentante forte con Washington”

(Vincenzo Briziarelli, Presidente Confindustria Umbria)

L'entrata in vigore delle nuove tariffe statunitensi sui prodotti europei riaccende le tensioni commerciali e agita i mercati, ma preoccupa ancor di più chi, come le imprese umbre, vive di export e internazionalizzazione. A sottolinearlo è Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria, che invita a una reazione lucida e strategica da parte dell’Unione Europea, capace di difendere l’interesse industriale comune senza alimentare lo scontro.

“Le nuove tariffe introdotte dagli Stati Uniti rappresentano un elemento di forte preoccupazione per l’export italiano .– afferma Briziarelli Negli ultimi anni, quello americano è stato il secondo mercato per l’Italia e uno snodo cruciale anche per l’Umbria. Settori come meccanica, agroalimentare e moda rischiano pesanti ripercussioni se non si interviene tempestivamente”. Il presidente di Confindustria Umbria lancia un messaggio chiaro: serve evitare un’escalation. “Occorre un cambio di passo: abbandonare le logiche di contrapposizione, avviare un dialogo costruttivo con gli USA e difendere con pragmatismo gli interessi comuni”. Una posizione che invita a superare i riflessi protezionistici per tornare a una logica multilaterale, dove l’Europa giochi un ruolo da protagonista.

Briziarelli non risparmia critiche alle dinamiche interne europee: “L’Europa non può rispondere con rigidità né continuare a penalizzare la propria industria con regole sbilanciate, come quelle sulle emissioni di CO₂ o sull’auto elettrica. Serve equilibrio tra sostenibilità e competitività”. Da qui la proposta di individuare una figura politica forte che possa rappresentare Bruxelles con coerenza e autorevolezza a Washington: “Sarebbe auspicabile che l’Unione individuasse una figura di riferimento, capace di dialogare efficacemente con gli Stati Uniti e di rappresentare in modo unitario gli interessi industriali europei”, continua. 

Accanto alla dimensione geopolitica, c’è l’urgenza economica. “Occorrono misure rapide per sostenere le imprese più esposte, specialmente quelle delle filiere più colpite come la meccanica e l’agroalimentare”, sottolinea Briziarelli. Ma lo sguardo va anche al futuro: “Serve una strategia industriale che punti sulla diversificazione dei mercati e sul rafforzamento della competitività del sistema produttivo italiano”.

Per una regione come l’Umbria, che da anni punta sull’export per sostenere la crescita economica, i dazi rappresentano una minaccia concreta. Ecco perché, conclude Briziarelli, “il momento impone lucidità, azione coordinata e capacità di visione. Non possiamo permetterci errori di calcolo: l’industria italiana ha bisogno di un’Europa pragmatica, unita e capace di proteggere chi produce valore”.

Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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