INDUSTRIA. Confindustria: imprese più ottimiste per il 2025. Restano le preoccupazioni per i costi di produzione

Previsioni più positive rispetto alla chiusura del 2024. Il 28,7 per cento delle imprese intervistate dall'Indagine Rapida di Confindustria Centro Studi prevede un'espansione della produzione industriale ( rispetto all’ultimo quarto dello scorso anno). Permane la preoccupazione per i costi di produzione, minacciati dall' aumento dei costi dell’energia
"Ottimismo!" suggeriva Checco Zalone nel film 'Sole a Catinelle' e se il 2024 aveva lasciato l'amaro in bocca tra le grandi imprese industriali associate a Confindustria, il 2025 ha già rincarato una buona dose di positività. A partire dalla moderata flessione di dicembre di RTT (Real time turnover), in grado di stimare la dinamica dell'attività economica in tempo reale.
Sebbene a fine anno si registri una riduzione del fatturato a prezzi costanti delle imprese (pari a -1,2 per cento), grazie al dato molto positivo di ottobre e dopo il calo di novembre, RTT suggerisce ancora per il quarto trimestre un aumento del fatturato.
Numeri di incoraggiamento che influenzano positivamente anche le aspettative degli imprenditori: più di un quarto delle imprese intervistate prevede un' espansione della produzione industriale rispetto all’ultimo quarto del 2024. Stabilite la stima della maggior parte delle aziende prese in analisi (59,9 per cento) e solo l’11,4 per cento degli intervistati anticipa una contrazione sia essa significativa o moderata.
I punti di forza della produzione rimangono la domanda e gli ordini. Nonostante il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli diminuisce, resta comunque in attivo ( +2,1% rispetto al +4,8% di dicembre).
A preoccupare in maniera significativa rimangono i costi della produzione, inflazionati dall'aumento dei costi energetici. Sebbene non sia nemmeno tutto nero e il saldo migliora rispetto al -5,0% di dicembre, resta ancora in negativo (-2,8%). Negativo è anche il giudizio sulla disponibilità di materiali: saldo pari a -2,2% a gennaio in miglioramento rispetto al -5,1% di dicembre.
Buoni invece i presentimenti per la visione delle imprese sulla disponibilità di manodopera, il giudizio sulle condizioni finanziarie ma soprattutto, il sentiment sulla disponibilità degli impianti che era già salito a dicembre (+0,7%) e continua a migliorare toccando +2,4% nella rilevazione di gennaio.
Claudia Boccucci
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