Inflazione, Sbarra e Bombardieri: "Sempre meno reddito, subito taglio delle tasse"

(Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri)
Interventi dei segretari generali di Cisl e Uil: "Creare le condizioni per aumentare il netto in busta paga. Aumentano le persone a rischio povertà, serve contrasto a diseguaglianze"
"In modo allarmante l'inflazione continua a mangiare pezzi importanti di reddito dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie.
Serve una nuova politica dei redditi" agendo per "mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, sterilizzare gli oneri di sistema e ripristinare il taglio delle accise, allargare la sorveglianza ai beni alimentari e di largo consumo".
Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo al Tg1 Economia.
Il leader della Cisl aggiunge anche che è necessario anche "un deciso, forte taglio delle tasse e assicurare la piena rivalutazione delle pensioni".
Sbarra punta l'attenzione anche sui rinnovi contrattuali: con l'ultima legge di Bilancio "il governo ha operato un deciso taglio delle tasse sui premi di risultato, noi chiediamo di andare oltre: azzeriamole sui premi di risultato, sugli accordi di welfare, creiamo le condizioni perché possa crescere il netto in busta paga delle lavoratrici e dei lavoratori".
Le parole di Bombardieri
Anche il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri interviene sulle stesse tematiche: "Le percentuali di incremento del costo dell’energia e dell’inflazione sono ben note a tutti e confermate pressoché quotidianamente.
Le persone a rischio povertà sono 7,5 milioni, mentre i lavoratori che non raggiungono una retribuzione annua di 12.000 euro sono 4 milioni.
Inoltre, a un operaio occorrono 34 anni e a un impiegato 25 anni per eguagliare il compenso percepito annualmente da un amministratore delegato di un’azienda quotata in Borsa. Intanto, i lavoratori in attesa di rinnovo di contratto sono oltre 7 milioni.
E mentre i pensionati sono tra quelli più esposti all’erosione del potere d’acquisto, i giovani sono sempre di meno e fanno registrare un tasso di occupazione e un reddito inferiori a quelli degli altri Paesi europei.
Purtroppo le misure adottate con la recente Legge di bilancio non aiutano il lavoro né la crescita e non riequilibrano le ingiustizie e le iniquità che affliggono la nostra società.
Il contrasto alle diseguaglianze e l’obiettivo di restituire potere d’acquisto a lavoratori e pensionati restano, dunque, le ragioni profonde della mobilitazione in cui è impegnata la Uil.
Riduzione della precarietà, taglio al cuneo fiscale, rinnovo dei contratti, detassazione degli aumenti contrattuali, incentivazione della contrattazione di secondo livello sono tra le principali rivendicazioni che sosterremo, nei prossimi mesi, con assemblee nei luoghi di lavoro e iniziative sul territorio.
Ed è su queste proposte che coaguleremo il consenso di lavoratori, pensionati e giovani per ottenere risultati che vadano nella direzione dell’equità e dello sviluppo”.
Redazione Cuoreeconomico
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