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31/07/2025

INFRASTRUTTURE. Confartigianato Sardegna, Presidente Giacomo Meloni: “Situazione critica". Il grido di Sardegna, Calabria, Marche e Emilia Romagna

Sardegna, Calabria, Marche ed Emilia-Romagna: quattro realtà diverse, unite dalla stessa urgenza di colmare un divario infrastrutturale che frena crescita, competitività e coesione sociale
Le infrastrutture rappresentano il cuore pulsante dello sviluppo economico e sociale di un territorio, eppure in molte regioni italiane restano un nodo irrisolto. È quanto emerge dal nostro focus "Italia dei Territori: Infrastrutture immateriali e materiali", la cui mission è dar voce a imprenditori e associazioni di categoria da Nord a Sud della penisola

In Sardegna, la situazione è particolarmente critica. Giacomo Meloni (vedi l'intervista integrale) presidente di Confartigianato Sardegna, non usa mezzi termini: “Non possiamo più accettare infrastrutture obsolete e incomplete che penalizzano la nostra economia e i nostri lavoratori”. L’isola soffre per l’assenza di una rete di collegamenti efficiente, un problema che strangola le imprese artigiane e il settore turistico, pilastri dell’economia locale. Meloni invoca una programmazione strategica e duratura, capace di offrire stabilità e prospettive al tessuto produttivo sardo, messo a dura prova da anni di ritardi e promesse non mantenute.

Verso Sud, in Calabria, il quadro non migliora. Qui è l’agricoltura a pagare il prezzo più alto delle carenze infrastrutturali. Nicodemo Podella (vedi l'intervista integrale), presidente della CIA Calabria, lancia un appello accorato: “Se non miglioriamo la rete stradale, i collegamenti ferroviari e la logistica, le nostre produzioni agricole non potranno mai competere”. I costi di trasporto gonfiano i prezzi, mentre le difficoltà di esportazione tarpano le ali a un settore che potrebbe essere il motore della regione. 

Nelle Marche, il presidente di CNA Paolo Silenzi (vedi l'intervista integrale) punta il dito su viabilità e digitalizzazione, due talloni d’Achille che affliggono il territorio. “Abbiamo una viabilità inadeguata e trasporti pubblici inefficienti”, denuncia Silenzi, sottolineando come questi problemi si traducano in costi e tempi insostenibili per le imprese. A ciò si aggiunge la scarsa copertura della banda ultra larga nelle aree interne, un gap che aggrava la perdita di competitività. Il dato è drammatico: in dieci anni, la regione ha visto sparire oltre 22.500 imprese, un calo del 14,7% contro l’1,9% della media nazionale.

Infine, in Emilia-Romagna, Francesco Milza (vedi l'intervista integrale), presidente di Confcooperative, guarda al futuro con una visione più ampia. “Non possiamo permettere che le infrastrutture diventino un freno allo sviluppo”, afferma, chiedendo investimenti mirati non solo in viabilità e logistica, ma anche in resilienza climatica e digitalizzazione. L’obiettivo è un sistema produttivo efficiente e inclusivo, capace di sostenere la crescita senza lasciare indietro nessuno.

La mancanza di infrastrutture moderne rischia di relegare intere regioni italiane a una marginalità economica sempre più marcata. Occupazione, sviluppo e competitività sono in gioco, e serve una risposta concreta da parte delle istituzioni. La voce degli stakeholder è unanime: è tempo di passare dalle parole ai fatti.

Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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