La responsabilità nel calcio come nelle istituzioni

Se c’è una cosa che agli italiani non devi toccare è il calcio!
E la nostra penosa prestazione agli Europei 2024 ha fatto gridare allo scandalo tutta l’Italia. Perché il calcio è sicuramente un gioco, ma è soprattutto passione e reputazione.
L’Italia del calcio non è più nelle prime posizioni mondiali da tempo (eccetto la pausa fortunata degli Europei passati).
Non andiamo ai mondiali da due edizioni e la distanza fra il calcio delle top d’Europa e del mondo e quello espresso dai ragazzi di Spalletti è oramai enorme.
Ecco quindi il parallelo: dalle dichiarazioni di ieri nulla verrà toccato fra i vertici del calcio italiano. Qualcuno si è preso delle responsabilità che però, vedrete, dureranno l’arco temporale degli Europei. Poi le vacanze, il calcio mercato, i ritiri delle squadre e l’inizio del campionato farà dimenticare tutto…
Un po’ come accade per certi rappresentanti istituzionali che per coerenza civile non meriterebbero di stare ancora al loro posto, ma che hanno la ‘cosiddetta’ poltrona attaccata al… in modo increscioso.
Ma se per la politica la passione sta svanendo (l’affluenza è il primo problema della società civile), per il calcio si può rischiare un inizio di disaffezione verso la Nazionale che non vince anche perché piena di ‘privilegi’ inspiegabili!
E allora cosa dire: al prossimo Inno di Mameli non mettiamo la mano sul petto con ipocrisia sia sui campi di calcio che nelle commemorazioni pubbliche istituzionali.
L’Inno di Mameli è una cosa seria, fa ancora commuovere giovani e anziani e non si può delegittimare con comportamenti inadeguati.
Viva l’Italia!
#dettofatto di Giovanni Giorgetti
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