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02/09/2021

L’Italia cresce, ma non con tutti

L’Italia sta prendendo la via della ritrovata crescita. Il manifatturiero appare tonico, i servizi di conseguenza seguono la performance, il turismo nostrano ha fatto registrare numeri da capogiro. Insomma, sembrerebbe che siamo sulla strada della ripresa.

Temo, invece, che questi numeri celino un forte disagio fra coloro che hanno avuto le capacità di riorganizzare proficuamente la propria azienda o vita privata (lavoro e occupazione) e coloro, invece, che stanno perdendo questo treno: disoccupati, precari, piccole imprese soprattutto del commercio, dei servizi e delle professioni.

Insomma il divario fra coloro che tendono ad uno sviluppo sostenuto e quelli che stanno arretrando si sta inevitabilmente allargando.

Inevitabilmente e pericolosamente per la tenuta sociale di una società moderna e giusta.

Cosa fare dunque?

Il tema del reddito di cittadinanza, in questi giorni, sta dividendo le forze politiche di maggioranza e opposizione. Al centro della discussione, oltre ad un concetto di meritocrazia, c’è quello della opportunità di sostenere a tempo ‘in’determinato coloro che non lavorano, che non trovano lavoro o che (a volte) non vogliono lavorare.

La vera via di uscita, a mio parere, è la formazione continua e contemporanea di questi soggetti, giustamente assistiti temporaneamente, che dovranno essere poi inseriti nel mondo del lavoro.

Un mondo fortemente mutato. Se da un lato, infatti, non si trovano camerieri, muratori, idraulici e imbianchini, dall’altro sono introvabili ingegneri, informatici, digitali, manager della sostenibilità, venditori…

Ecco dunque il tema della formazione: se un soggetto che percepisce il reddito di cittadinanza non ha una preparazione scolastica di livello va introdotto nel mondo del ‘fare’.

Di contro, se ha gli skills giusti, va accompagnato in quello delle professioni ‘introvabili’.

E’ la via di uscita per evitare che la forbice sociale si allarghi sempre di più a discapito dei più ‘deboli’ ed ‘emarginati’.  

#dettofatto di Giovanni Giorgetti
(Riproduzione riservata)

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