ven 05 dic 2025

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Lupi (Camera di Commercio Riviere di Liguria): “Resilienza, flessibilità e capacità di adattamento decisive per crescere a livello internazionale”

(Enrico Lupi, Presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria)

L’Economia dei territori fra conflitti irrisolti, dazi Usa e la prossima manovra finanziaria del Governo. Su questi temi CUOREECONOMICO ha invitato ad intervenire gli stakeholder socio-economici nazionali e dei ‘territori’ per avere un primo quadro di proposte da offrire ai nostri lettori e alla classe politica nazionale e delle regioni.

 A parlarne è Enrico Lupi, Presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria. 

Alla luce dei nuovi equilibri geopolitici ed economici, come si stanno riorganizzando i territori per evitare conseguenze irreversibili?

“Le imprese liguri affrontano i cambiamenti del commercio globale puntando su prodotti di elevata qualità, innovazione, sostenibilità, attenzione alla digitalizzazione e nuovi mercati di sbocco, rafforzando la propria competitività internazionale e la capacità di adattarsi a scenari economici complessi e in rapida evoluzione. A supporto di queste strategie, la Camera di Commercio Riviere di Liguria promuove corsi di digitalizzazione, organizza incontri B2B con buyer internazionali e missioni di promozione all’estero, valorizzando le eccellenze locali, le peculiarità del territorio e le opportunità del made in Italy. Fondamentale sarà consolidare l’export, diversificare i mercati di riferimento, migliorare e le infrastrutture e sviluppare collaborazioni strategiche per affrontare un contesto globale complesso e in continua evoluzione”.

Considerando la ‘guerra dei dazi’ tra USA (con l’accordo fissato al 15%), i conflitti internazionali che sembrano in una fase di stallo e l’arrivo di una manovra finanziaria con margini di azione molto ridotti (soprattutto a causa di un debito pubblico ormai oltre i 3.000 miliardi di euro), quali sono le prospettive per il futuro?

“Le prospettive future per le imprese liguri e nazionali restano complesse, tra dazi USA, conflitti internazionali e margini ridotti della manovra finanziaria. I dazi aumentano i costi e riducono la competitività sul mercato statunitense, mentre le tensioni globali generano incertezza nelle catene di approvvigionamento. In questo contesto, le aziende dovranno diversificare i mercati, rafforzare la specializzazione e l’innovazione dei prodotti e sviluppare collaborazioni strategiche per condividere rischi e costi. Per mantenere competitività sarà fondamentale accrescere l’innovazione con investimenti in Ricerca e Sviluppo, potenziare le infrastrutture logistiche e semplificare le procedure amministrative, consentendo alle imprese di accedere più rapidamente a risorse, incentivi e mercati esteri. Resilienza, flessibilità e capacità di adattamento saranno decisive per crescere a livello internazionale. Sarà strategico consolidare l’export nei Paesi europei e individuare nuovi mercati emergenti, valorizzando il Made in Italy e la specializzazione dei prodotti come leve di riconoscibilità globale. Di pari importanza sarà promuovere il territorio come fulcro di tradizioni e patrimonio culturale e meta di turismo esperienziale, rafforzando il posizionamento internazionale delle imprese e del territorio in uno scenario globale complesso”.

In vista della prossima manovra finanziaria, su quali fattori il Governo dovrà intervenire per sostenere un’economia che rischia di fermarsi a una crescita ‘zerovirgola’, soprattutto considerando che l’effetto trainante del PNRR si esaurirà tra pochi trimestri? 

“Per sostenere un’economia a rischio “zerovirgola” dopo l’esaurimento dell’effetto trainante del PNRR, il Governo dovrà intervenire in modo mirato su più fronti. Sarà necessario garantire continuità agli investimenti in infrastrutture, fondamentali per il Paese, promuovere la digitalizzazione e accompagnare la transizione ecologica, supportare le imprese con incentivi all’innovazione e all’internazionalizzazione affinché siano competitive nel mercato globale, e proteggere il potere d’acquisto delle famiglie per evitare cali dei consumi interni. Allo stesso tempo, sarà fondamentale snellire la burocrazia, rafforzare l’autonomia energetica riducendo la dipendenza da fornitori esteri, proteggere le aziende da shock internazionali e tutelare le filiere produttive. Politiche di coesione territoriale, insieme a scelte strategiche equilibrate, potranno contribuire a mantenere competitività e crescita, prevenendo fenomeni di stagnazione economica e sostenendo un tessuto produttivo competitivo”.

di Enrico Lupi, Presidente Camera di Commercio Riviere di Liguria
(Riproduzione riservata)