ven 05 dic 2025

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ESG89 MADE in UMBRIA - Mattioni (Fertitecnica Colfiorito): “Made in Umbria è un’attitudine, se cresce un’azienda crescono anche le persone”

“Dal 20 dicembre al 6 gennaio le rubriche di CUOREECONOMICO racchiuderanno le idee, le riflessioni e gli interventi che hanno contribuito ad analizzare il quadro economico e sociale italiano nel 2024”

(Luca Mattioni, Vicepresidente Fertitecnica Colfiorito)

Made in Umbria è sinonimo di eccellenza e resilienza in un mercato sofferente a causa dell’inflazione. La sfida consiste nel promuovere la crescita delle aziende e dei propri dipendenti per una maggiore qualità della vita nella regione.

Di seguito l’intervista a Luca Mattioni, Vicepresidente Fertitecnica Colfiorito e relatore dell’iniziativa “Made in Umbria” firmata ESG89.

Il marchio "Made in Umbria" è sinonimo di qualità artigianale e tradizione. In che modo Fertitecnica Colfiorito riesce a coniugare queste radici con l’innovazione tecnologica, mantenendo allo stesso tempo alta la competitività a livello nazionale e internazionale?

"Made in Umbria è un’attitudine, un orientamento alla qualità del prodotto e capacità di trasferire su larga scala questa eccellenza.

Per chi si occupa di agroalimentare come noi, i prodotti tradizionali dei nostri territori sono ciò che rende le nostre radici uniche, che fondano la nostra competenza – ma devono anche essere ciò che, proprio perché amiamo e conosciamo così bene l’eccellenza locale, ci rende in grado di riconoscerla ovunque, sia che si tratti di selezione che di capacità di trasformazione, così da guardare oltre e rendere scalare il nostro modello virtuoso di qualità.

Quindi, più in generale, occorre essere in grado di pensare in grande la nostra eccellenza, per essere dei campioni nazionali, non solo territoriali.

Vuol dire quindi portare su scala nazionale, ma anche oltre confine, ciò che rende così prezioso ciò che abbiamo: non difendere l’eccellenza territoriale contro lo standard commerciale, quanto proiettare quell’eccellenza su scala globale.

È questa visione e permeabilità al cambiamento che ci rende proiettati all’innovazione continua e ad espandere i nostri orizzonti, il tutto restando ben radicati nella nostra attività così che la crescita sia sempre crescita con rispetto".

Quali sono le principali sfide che la vostra azienda sta affrontando, considerando l’evoluzione delle esigenze del mercato e l'aumento della concorrenza? Come immagina il futuro del Made in Umbria sullo scenario globale?

"Oggi il nostro mercato sta soffrendo per l’ansia per l’inflazione. Questa è a sua volta aggravata da una situazione climatica sempre più turbolenta e soggetta a eventi estremi, che mette in crisi la solidità delle filiere agricole, così come da uno scenario geopolitico sempre più problematico.

Ciononostante, grazie agli investimenti fatti su persone, tecnologie e marketing, stiamo continuando a crescere, in controtendenza con il mercato e la concorrenza. Questo perché, nonostante tutto, c’è anche una forte richiesta di sicurezze e qualità.

Il mercato richiede contenuti veri sotto alle etichette di marca: chi ha saputo costruirli oggi beneficia di quella lungimiranza. I consumatori riconoscono il valore del nostro posizionamento, un “premium alla portata di tutti” che ha alla base valori solidi, dalla competenza agricola all’italianità, dalla fedeltà alla tradizione all’essere al passo con i tempi.

Tutti punti di forza caratteristici del nostro modo di essere Made in Umbria e di quello che condividiamo con tante altre aziende del settore e del territorio: è con questa consapevolezza che il futuro della regione può essere di successo globale".

Uno dei problemi ricorrenti nel settore cerealicolo è la difficoltà nel reperire manodopera giovanile qualificata. Quali strategie sta adottando Ferri tecnica Colfiorito per attrarre e formare i giovani talenti, garantendo un ricambio generazionale e il trasferimento delle competenze artigianali?

"La crescita dell’azienda è stata anche una crescita delle persone. Ci siamo organizzati per avere una struttura sempre più manageriale, con un nucleo di giovani da far crescere internamente, sposando e assorbendo i valori aziendali.

Abbiamo puntato su questa impostazione di condivisione e trasparenza delle prospettive e dialogo diretto e continuo per attrarre e mantenere talenti: l’impostazione è quella di una vera squadra unita da un agonismo positivo, in cui i rapporti sono continui e basati sulla fiducia.

Da un lato, essere in una zona logisticamente scomoda riduce le possibilità di scelta di personale e limita la nostra attrattività per il lavoro a breve termine.

Dall’altro, l’essere fortemente radicati geograficamente ci permette di attrarre chi è interessato ad una stabilità a lungo termine nella nostra regione, chiaramente caratterizzata da un’alta qualità della vita: questo per noi è in realtà un’opportunità, visto che è proprio ciò che cerchiamo nella nostra ottica della crescita con rispetto".

Di Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)

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