MIX ENERGETICO. De Luca (Umbria): “La nostra regione non idonea alla realizzazione di una centrale nucleare a fissione e per lo stoccaggio delle scorie”

(Thomas De Luca, Assessore all'energia, all'ambiente, all'adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, alle politiche del paesaggio e alla programmazione urbanistica Regione Umbria)
Puntare su una transizione energetica credibile, economicamente e ambientalmente sostenibile, socialmente giusta e democratica. Thomas De Luca, Assessore all'energia, all'ambiente, all'adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, alle politiche del paesaggio e alla programmazione urbanistica della Regione Umbria, illustra in una intervista esclusiva a CUOREECONOMICO il percorso condiviso e partecipato che ha portato alla proposta di legge “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”, che ha coinvolto amministrazioni locali, stakeholder e titolari dei diritti.
L’impatto del nucleare di nuova generazione sui territori italiani e più in particolare nella sua regione risulta molto complesso. Riguarda aspetti ambientali, economici e sociali molto delicati. Può, secondo lei, essere una tecnologia da prendere in considerazione nell’immediato? Quale è la sua opinione a riguardo e come riuscire a sviluppare un equilibrio energetico duraturo per cittadini e imprese?
L’Umbria non è un’area idonea alla realizzazione di una centrale nucleare a fissione, tantomeno per lo stoccaggio delle scorie. Non lo era nella seconda metà del XX secolo e non lo è oggi. Per quanto riguarda gli Small Modular Reactors (SMRs) oggi non sono disponibili sul mercato ma solo in fase prototipale, parlare quindi di una tecnologia da prendere in considerazione nell’immediato è del tutto fuori luogo. Ho un approccio laico e mi baso sull'oggettività dei fatti. Altro discorso la ricerca, che è fondamentale soprattutto sulla fusione. Assolutamente interessanti le ricerche del premio Nobel Shūji Nakamura sulla fusione a confinamento inerziale attraverso il laser.
Le scelte immediate, però, devono essere realistiche, basate su costi, benefici, tempi di realizzazione. Oggi produrre energia elettrica da fonte nucleare è molto più costoso rispetto alle rinnovabili e lo sarà ancora al 2050. Gli Stati Uniti d'America che sono attualmente il primo paese al mondo per potenza nucleare installata, riescono a soddisfare solamente il 20% del fabbisogno di energia elettrica. La Francia il 60%. Non c'è un solo paese nel mondo che è alimentato esclusivamente da sola energia nucleare, ma in tutti i paesi esiste un mix energetico. Tanto vale puntare su una transizione energetica anche economicamente sostenibile attraverso le rinnovabili, il percorso più congruo per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e traguardare gli obiettivi di autonomia energetica.
L’obiettivo del PNIEC 2030 per l'Umbria prevede di raggiungere 1.756 MWp di energia rinnovabile installata. Per fare questo nella tutela e nel rispetto dell'identità del territorio abbiamo intrapreso un percorso condiviso e partecipato con la nostra proposta di legge “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”, coinvolgendo amministrazioni locali, stakeholder e titolari dei diritti. La nostra proposta per un equilibrio duraturo si basa sulla priorità a impianti che rispondo ai fabbisogni di autoconsumo regionali, in primo luogo attraverso le comunità energetiche. Puntiamo a costruire un sistema di minigrid interconnesse dotate di sistemi di accumulo per gestire il surplus e la discontinuità. L’idrogeno è indubbiamente una soluzione importante, soprattutto per i settori hard to abate ma non la risposta a tutti i problemi. È necessario ragionare in un paradigma di mix energetico delle varie fonti di energia rinnovabile (solare, eolico, idroelettrico, geotermico, eccetera) sufficiente a garantire la sicurezza energetica nella non programmabilità delle varie fonti. In maniera speculare è necessario ragionare su un mix di diverse tecnologie di accumulo in base alle diverse tipologie di utilizzo (batterie, idrogeno verde, idroelettrico da pompaggio). Questa è la transizione che portiamo avanti: credibile, economicamente e ambientalmente sostenibile, socialmente giusta e democratica.
Simona Fuso
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