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09/01/2023

Monti (Legacoop ER): “La cooperazione tiene, ma al Governo chiediamo più risorse”

(Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna)

Il presidente dell’associazione a CUOREECONOMICO: “I negozi non hanno alzato i prezzi nonostante i rincari, ma il nostro impegno potrebbe non bastare. Vanno aiutate le aziende, perché ci saranno problemi anche nel 2023”

“C'è una situazione di tenuta per il 2022 e picchi alti di preoccupazione per il 2023”. Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, sintetizza così con CUOREECONOMICO la situazione delle aziende, colpite dal caro materie prime ed energia.

Il momento – spiega – è ancora complicato. I pre-consuntivi delle imprese, stilati in questi giorni per mettere a punto il  budget 2023, indicano uno stato di tenuta, nonostante i costi dell'energia siano moltiplicati rispetto a quelli del periodo precedente l'agosto del  2021, quando è scoppiata la guerra in Ucraina”.

Condividere problemi e soluzioni

Negli ultimi mesi, tuttavia - ricorda Monti - “c'è stato un abbassamento del costo dell'energia, in particolare del gas. Adesso siamo di fronte a una situazione più difficile soprattutto per le aziende energivore”.

Stiamo cercando di capire - spiega - come gestire i costi senza far esplodere l'inflazione, facendo incontrare le grandi catene di distribuzione - di cui fanno parte anche i piccoli negozi - con i produttori, per incrementare il livello di condivisione delle problematiche”.

Come Conad e Coop – aggiunge – non abbiamo mai preso la decisione di bloccare i prezzi, perché significherebbe strangolare la produzione, ma c'è da trovare un punto di equilibrio perché i rincari, ora come ora, si ribaltano sui consumatori.

Noi stiamo cercando di calmierare questo meccanismo ma occorre che il Governo eroghi qualche  risorsa ulteriore”.

In più – fa notare Monti – le nostre filiere che trasformano il latte in formaggi e la frutta in succhi non vengono riconosciute, in base al loro codice Ateco, meritevoli degli aiuti che sta concedendo l'esecutivo”.

Abbattere ancora il costo del lavoro

Insomma, la manovra della premier Giorgia Meloni – tira le fila il numero uno di Legacoop Emilia-Romagna – “fa il possibile ma ci sono pochissime risorse sulla parte socio-sanitaria, c'è ad esempio un grosso problema sulle liste d'attesa, perfino in Emilia-Romagna, ed è insufficiente l'intervento sull'abbattimento dei costi del lavoro: il cuneo fiscale”.

Bisogna mettere ulteriori soldi in tasca alle famiglie - scandisce Monti - e realizzare percorsi per le aziende in difficoltà, perché il caro energia avrà strascichi anche nel 2023 e c'è da considerare anche il tema dell'approvvigionamento dell'energia”.

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Investire con forza sul green

E allora, l'unica soluzione - mette in chiaro - “è investire di più sulle rinnovabili e abbattere i costi. Ogni impresa deve affrontare il tema, ma insieme alle istituzioni, con un progetto per riposizionarsi sul tema energetico e climatico ma che deve incrociarsi con la sfida dell'occupazione che scarseggia: mancano da 8 a 10mila lavoratori in tanti campi: dai tecnici agli infermieri. Occorre reperire nuove figure per costruire il futuro”.

Il Governo e l'Europa - conclude il presidente di Legacoop Emilia-Romagna - facciano affluire le risorse che servono e i fondi del Pnrr siano utilizzati davvero per riformare l'economia”.

E riguardo il Pnrr, Monti sottolinea: “Non sono contrario a una rimodulazione dei, tempi, però non si usi la leva del rinvio per non spendere soldi e lasciare progetti inevasi, come in Italia è successo altre volte.

Va bene rinviare, ma non si deve arrivare al 2035, anche perché c'è un grande problema di rigenerazione urbana e territoriale”.

Di Paola Benedetta Manca
(Riproduzione riservata)

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