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27/11/2021

Patuanelli al Glocal Economic Forum ESG89: «Abolire il semaforo sul cibo, dieta mediterranea patrimonio assoluto»

(Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali)

Il ministro: «Il semaforo sul cibo condiziona i consumatori, faremo blocco con la Spagna per fermare il Nutriscore. Agroalimentare motore economico del paese: 7,8 miliardi dal Pnrr». Gli interventi dell’europarlamentare Picierno, Prandini (Coldiretti) e Scordamaglia (Filiera Italia)

Valorizzazione dell’agroalimentare come motore dell’economia italiana, tutela del made in Italy e lotta al Nutriscore.

Questi i temi chiave dell’intervento del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli agli Stati Generali dell’Agricoltura nell’ambito del Glocal Economic Forum ESG89 che si è svolto a Roma.

Vai al forum ROMA 2021 - GLOCAL EOCONOMIC FORUM ESG89 - STATI GENERALI DELL'AGROALIMETARE ITALIANO

No al nutriscore e tutela del Made in Italy

Tra i temi chiave la questione del Nutriscore, l'etichetta ideata dalla Francia che, utilizzando l'immagine di un semaforo, assegna un colore e dà il "via libera" a ogni alimento in base a determinate caratteristiche (il livello di zuccheri, grassi e sale): «Un’etichettatura dovrebbe spiegare al consumatore, non condizionarlo ma questo non avviene.

Qual è la base scientifica che definisce che un cibo faccia bene o male a prescindere? In Belgio i prodotti italiani sono usciti dagli scaffali per questo.

Oggi il ministro spagnolo ha confermato che ormai la posizione della Spagna è di profonda criticità rispetto al nutriscore, l'adesione della Spagna rappresenterebbe la fine del nutriscore, perché con questa alleanza abbiamo creato la minoranza di blocco.

Anche in Francia i produttori finalmente si sono accorti dei rischi che anche loro corrono contro questa assurdità del semaforo sul cibo. La dieta mediterranea è patrimonio dell'umanità ed è un valore assoluto».

Lungo lo stesso binario viaggia la lotta all’Italian Sounding, recentemente rilanciata dal caso Prosek, caro al ministro Patuanelli, che è triestino come la frazione – appunto Prosecco – da cui il vino prende il nome: «La Commissione ci darà ragione perché l’assonanza è evidente - ha sottolineato - Ma il problema è più ampio, quello che va ad intaccare il principio della tutela delle Doc ovvero legittimare l’Italin Sounding».

Agroalimentare traino del Paese

Il ministro ha anche parlato del ruolo centrale che l’agroalimentare ha per l’economia italiana, rafforzato dal fatto che durante la pandemia è stato uno dei pochi settori che ha sempre garantito il servizio.

«Il valore che il settore ha per l'economia italiana è centrale - ha detto - quindi le politiche di governo stanno andando a sostenere questo settore produttivo che è uno dei motori economici del Paese.

Per questo non ho fatto difficoltà ad ottenere più del doppio delle risorse in legge di bilancio e un incremento delle risorse delle Pnrr da 3 miliardi a più di 7,8 sostenendo che se esiste il Made in Italy, esiste per poche cose fra queste ci sono quelle prodotte dall'agricoltura e dell'artigianato e della manifattura».

Ovviamente la sostenibilità resta il fulcro di tutto: «Nell'immaginario collettivo agricoltura e zootecnia distruggono territorio, ma la realtà è ben diversa: è chiaro che c'è un impatto sull'ambiente ma il percorso di sostenibilità è stato fatto tenendo sempre presente che la sostenibilità è anche economica e sociale: le tre cose o stanno insieme o non ci sono», ha sottolineato

La riforma della Pac ed il ruolo del Ministero

In questo ambito, ha spiegato Patuanelli, le strategie del Governo si muovono su due fronti: «La prima è legata alla riforma della Pac (la politica agricola comune, ovvero le linee guida europee del settore ndr), che ha dato un ruolo forte agli stati membri: in un'economia come la nostra con l'agricoltura regionalizzata il ministero non ha mai avuto peso ma oggi le cose sono cambiate ed il ruolo del ministero è centrale.

Voglio un piano strategico che non sia un massimo comun divisore degli interessi in campo: è il tempo di fare delle scelte.

La seconda strategia riguarda la contingenza della spesa: il Pnrr è una risorsa se lo spendiamo nel modo giusto. Inoltre dobbiamo lavorare poi perché l’aumento dei costi di produzione non si rifletta sul costo dei prezzi al consumo».

Picierno: l’Europa fa squadra coi governi nazionali

L’onorevole Pina Picierno, europarlamentare del Pd parlando della riforma della Pac ha spiegato: «I dati dell'export italiano sono dati positivi e importanti. L'Europa c'è e fa gioco di squadra con i governi nazionali.

Con il ministro Patuanelli c'è una splendida collaborazione, la voce dell'Italia arriva forte e chiara, anche qui a Bruxelles, le voci che rappresentano gli agricoltori ci sono sempre state, sono state sempre stimolo costante, abbiamo dato loro le risposte che ci chiedevano».

Poi ha aggiunto: «Siamo riusciti a portare a casa un meccanismo che premierà quegli agricoltori che avranno voglia di investire su tutte le tematiche che caratterizzano l’agenda del futuro, green deal in testa. Ci sarà anche più attenzione ai giovani».

Scordamaglia e Prandini sulle produzioni nazionali

La necessità di investire sulla produzione nazionale è stato il tema dell’intervento di Luigi Scordamaglia di Filiera Italia: «La pandemia ha messo in evidenza la necessità che, a fronte di una globalizzazione senza regole, bisogna ripuntare sulla produzione nazionale, per rendere questo Paese svincolato dai limiti, dai fenomeni di accaparramento, di speculazione che oggi gravano su un bene così prezioso come l'alimentare», ha spiegato.

Per Ettore Prandini di Coldiretti, invece «Quello che manca sono gli investimenti infrastrutturali: se nel nostro Paese non andremo ad investire in modo puntuale sulle infrastrutture necessarie investendo sul tema della portualità, sul tema del retroporto, del trasporto su rotaie, creando il Terzo valico non potremo essere davvero competitivi. Investire ci permette di esserlo con un occhio importante al mercato asiatico, senza trascurare quello atlantico».

Di Emanuele Lombardini
(Riproduzione riservata)

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