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24/08/2023

Petruzzi (Federconsumatori): "Caro benzina costa alle famiglie 350 euro in più al mese"

(Alessandro Petruzzi, presidente Federconsumatori Perugia)

La denuncia dell'osservatorio nazionale dell'associazione nelle parole del componente del direttivo nazionale: "Governo intervenga in fretta: monitorare i prezzi, rimodulare Iva e detassare stipendi e pensioni per venire incontro alle famiglie ed ai lavoratori"

Federconsumatori interviene sul caro benzina e lo fa con una nota a firma di Alessandro Petruzzi, presidente provinciale di Perugia e membro dell'esecutivo nazionale dell'associazione aderente a Cgil.

"Mentre molti italiani si preparano per il rientro verso la città e il traffico su strade e autostrade delle vacanze è elevato - sottolinea Petruzzi - rimangono ancora estremamente alti i prezzi sulle colonnine dei distributori di carburante.

Secondo i dati più aggiornati del Ministero dello sviluppo economico il prezzo della benzina si attesta a circa 1,939 euro al litro e il gasolio a 1,827. Livelli elevatissimi ed irragionevoli, che nemmeno il rallentamento della produzione americana e il taglio annunciato dall’Opec possono giustificare. 

Secondo i calcoli effettuati dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento del mercato petrolifero che del cambio Euro/Dollaro, ad oggi sul prezzo della benzina gravano ben 18 centesimi in più rispetto al dovuto. Il prezzo del gasolio, invece, si attesta a ben 20 centesimi in più di quanto dovrebbe.

Questo si traduce, per una famiglia, in un aggravio sui pieni di carburante di +216,00 euro (calcolando una media di due pieni di benzina al mese). 

A questi si aggiungono +178,80 euro di ricadute annue in termini indiretti, dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi (non dimentichiamo, infatti, che l’86 percento dei beni è trasportato su gomma), per un totale di 349,80 euro.

Il confronto con il passato risulta ancora più allarmante: volgendo lo sguardo indietro, esattamente a 10 anni fa, emerge come il prezzo della benzina, pur a fronte di una diminuzione del costo del petrolio al barile del 23 percento (controbilanciata, però, da una forte perdita di terreno della nostra moneta), sia aumentato di ben il 10 percento".

Necessario intervento deciso

"Si tratta - sottolinea Petruzzi - di un andamento curioso che deve far riflettere. È ora che il Governo intervenga con maggiore determinazione per far scendere i prezzi e contrastare le speculazioni. Non è un caso, infatti, che i prezzi dei carburanti siano schizzati alle stelle proprio in vista delle partenze estive.

Oltre a ciò, è necessario ed urgente intervenire sulla tassazione sui carburanti, operando una profonda rimodulazione delle accise, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuando lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti.

Quest’ultima, da sempre, è una battaglia che portiamo avanti contro l’insopportabile e ingiusta applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa"

Le proposte di Federconsumatori

Federconsumatori continua a ritenere indispensabili i provvedimenti che ha proposto: "La realizzazione di forme di monitoraggio diffuso della dinamica dei prezzi al consumo, attraverso Comitati di sorveglianza territoriali partecipati dalle associazioni dei conumatori; l’aggiornamento della normativa sugli aumenti ingiustificati di prezzo e sull’accaparramento speculativo di beni o riserva speculativa di servizi; la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo, in uno con le accurate verifiche sulla sua corretta applicazione; la riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti, riducendone il carico e trasferendone parte significativa sulla fiscalità generale; la revisione dei criteri di determinazione del prezzo dei beni energetici, garantendo tutte le famiglie consumatrici rispetto alle oscillazioni determinate dall’eccessiva volatilità dei mercati e mantenendo forme di tutela specifiche per quelle vulnerabili; il rafforzamento delle misure di sostegno per le famiglie consumatrici, dalla revisione dei tassi sui mutui ai bonus sociali, fino alla creazione di uno specifico fondo contro la povertà energetica; l’introduzione di una tassazione strutturale progressiva sugli extraprofitti delle imprese operanti in diversi settori; l'introduzione di una forma di imposta di bollo aggiuntiva che colpisca le transazioni finanziarie e quelle commerciali BtoB quando i valori transati subiscano un aumento per unità di prodotto superiore a una certa soglia percentuale rispetto al periodo di riferimento precedente; l’alleggerimento strutturale del peso del fisco e del cuneo fiscale sui redditi fissi, con la detassazione di stipendi e pensioni, il sostegno ai rinnovi contrattuali e la giusta perequazione delle pensioni al costo della vita, per fronteggiare il quale occorre, anzitutto, fermare e invertire la perdita di potere d’acquisto delle famiglie".

Redazione Cuoreeconomico
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