Pnrr, Nardella: "Tolti troppi soldi ai comuni, incertezza sui progetti"

(Dario Nardella, sindaco di Firenze)

Il sindaco di Firenze a Rai 3: "Non si sa che fine faranno i 10 miliardi, se ci verranno dati dal governo con altri fondi, se ci verranno definitivamente tolti. Eppure ci sono ministeri che hanno soldi non spesi"

"Sul Pnrr il problema è che sono stati tolti tanti soldi ai Comuni. Ci sono ancora 10 miliardi di euro che sono stati" definanziati ai Comuni italiani.

Non si sa che fine faranno i 10 miliardi, se ci verranno dati dal governo con altri fondi, se ci verranno definitivamente tolti. In questa situazione di incertezza si fa un danno gravissimo anche all'immagine del Paese, oltre che alle città". Lo ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella a Rai3. 

Risorse non spese e risorse sottratte

"I Comuni italiani - ha aggiunto - sono gli enti pubblici che hanno usato queste risorse prima di tutti gli altri livelli istituzionali. Ci sono ministeri che ancora non hanno usato tutti i soldi, neanche disposto gli appalti dell'attribuzione di queste risorse".

Rivolgendosi al senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, anche lui ospite della trasmissione, Nardella ha ricordato che è stato lo stesso Gasparri "a votare i fondi Pnrr". 

Sulla riqualificazione dello stadio Franchi "la differenza con Venezia è che lì il governo di Gasparri ha restituito i soldi che aveva tolto, 90 milioni di euro. A Firenze non li ha resi, e questo è un po' curioso.

Gli stadi sono pubblici, sono di proprietà pubblica o fate una norma che consente alle società private di realizzare senza tanti problemi stadi nuovi, oppure date soldi pubblici per rimettere a posto il patrimonio pubblico".

Il sindaco ha infine parlato della riqualificazione delle periferie: 

"Se consideriamo i Piani urbani integrati - ha concluso - abbiamo più di 150 milioni di contributi. Li usiamo per ripristinare immobili abbandonati, dare a questi funzione nuove. Speriamo che i Pui possano essere confermati, anche su questi per 2,5 miliardi di euro a livello italiano ancora non c'è la conferma".

Redazione Cuoreeconomico
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