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14/05/2024

Rapporto 2023 sull’industria marchigiana, tra sostenibilità e competitività

Confindustria Marche e Intesa Sanpaolo presentano l’analisi sullo stato di salute delle imprese marchigiane in relazione al contesto nazionale e globale e le sfide del futuro

In moderato aumento nel 2023 la spesa per gli investimenti delle imprese marchigiane, stabile il dato occupazionale. Leggero calo invece per la manifattura regionale che chiude il 2023 con attività produttive e commerciali in rallentamento rispetto all’anno precedente.

Sono queste le macroquestioni che emergono dal Rapporto 2023 sull’industria marchigiana, frutto di un’indagine su un campione di imprese marchigiane sul tema della sostenibilità.

Ad introdurre i lavori è stato il Presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali, insieme ad Alessandra Florio, Direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo.

Ad illustrare il rapporto in questione è stato invece il Professore Marco Cucculelli dell’Università Politecnica delle Marche, mentre Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, ha rappresentato lo scenario nazionale e le prospettive economiche per l’Italia.

Le sfide delle transizioni in ottica 5.0 sono state al centro della tavola rotonda che ha visto protagonisti numerosi imprenditori locali.

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Il Rapporto 2023 sull’industria fotografa un altro anno complesso, caratterizzato da numerosi elementi di incertezza – ha osservato il presidente di Confindustria Marche, Roberto CardinaliIn questo scenario, le imprese hanno dovuto fronteggiare un calo della domanda, un’inflazione elevata e alti tassi d’interesse.

Gli indicatori ci mostrano un graduale miglioramento per il biennio che ci attende. Compito del sistema confindustriale, insieme alle banche ed alle istituzioni, è quello di accompagnare e governare un percorso di crescita e maggiore competitività per le imprese, affrontando le principali sfide del nostro tempo”.

A concludere l’incontro le parole del Presidente della Regione Francesco Acquaroli: “Ad un anno e quattro mesi dall'avvio della nuova programmazione Europea, abbiamo avviato oltre il 50% di risorse attraverso i bandi.

Questo colloca la nostra regione tra le regioni in Italia con avanzata capacità di spesa. L'avanzamento del FESR è al 52% con 291 milioni di euro assegnati, mentre l'FSE è al 45% con 126 milioni attivati.

Siamo consapevoli che anche le Marche hanno risentito delle conseguenze globali e ereditiamo una situazione di regione in transizione che ci impone di mettere a terra i migliori strumenti per le nostre imprese e il nostro tessuto. Stiamo lavorando verso questo obiettivo”.

Redazione Cuoreeconomico
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