Rixi (Mit): “Infrastrutture più moderne per rendere l’Italia ancora più centrale”

Il viceministro delle infrastrutture parla anche a CUOREECONOMICO nell’ambito di un evento a Bologna: “Digitalizzazione, semplificazione e potenziamento dei valichi ferroviari sono al centro dell’azione di Governo. Lavoriamo per trovare soluzioni innovative che innalzino la competitività già da adesso”
Aumentare la capacità logistica del Paese e la digitalizzazione dell'intero sistema. Sono i due capisaldi dello sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti secondo la visione del viceministro Edoardo Rixi, esposta anche durante gli Stati generali della Ripartenza recentemente tenutisi a Bologna e organizzati dall'Osservatorio economico e sociale 'Riparte l'Italia'.
“Per noi è fondamentale aumentare la capacità logistica di un Paese come l’Italia che si trova nel mar Mediterraneo – che ha il più alto tasso di traffico – ed è, in questo momento, nelle condizioni di diventare il secondo pilastro logistico dell’industria europea.
E' vitale, quindi, in questo momento di trasformazione, accettare le sfide che riguardano i mezzi, le infrastrutture e la digitalizzazione dell'intero sistema”.
“Per fare questo – ha spiegato il viceministro alle Infrastrutture – siamo partiti con una serie di bandi anche sulle autorità di sistema portuale, per potenziarne l'aspetto digitale e semplificare i processi.
Stiamo potenziando anche gli scali a livello infrastrutturale e stiamo investendo 24 miliardi di euro del Pnrr sul sistema ferroviario, per garantire in linea alcune opere da qua al 2026”.
“Abbiamo una visione – ha sottolineato – di medio-lungo periodo fino al 2032, per il completamento del sistema dei corridoi europei che attraversano il nostro Paese”.
Gli ostacoli ai valichi
Un progetto di sviluppo che sta incontrando, però, anche degli ostacoli. “Su questo – ha spiegato Rixi – , ci scontriamo con delle situazioni contingenti.
Ad esempio, quella del sistema dei valichi alpini, dove abbiamo alcuni contenziosi aperti con l’Austria per quanto riguarda il Brennero, su cui stiamo facendo pressioni anche a livello internazionale per garantire all'Adriatico di tornare ad avere una capacità anche su gomma assolutamente importante, in direzione della Germania”.
“Stiamo lavorando anche con la Svizzera – ha approfondito il viceministro – per il potenziamento dei valichi ferroviari, anche rivedendo alcune norme oggi non in linea con il dettame europeo, soprattutto per quanto riguarda i treni merci che noi vorremmo portare a un unico conducente, come avviene nel resto dell’Europa. Questo ci consentirà di aumentare la capacità dei valichi ferroviari di circa il 15%”.
Un risultato importante “in un momento – ha sottolineato – in cui noi viviamo una situazione di difficoltà nelle Alpi occidentali, con la chiusura del Frejus che, secondo me, è certificato che sarà per circa un anno”.
Corridoi per i trasporti eccezionali e non solo
“Stiamo anche cercando – ha proseguito – di individuare dei corridoi per i trasporti eccezionali, fondamentali per le industrie metalmeccaniche del Nord Italia, per raggiungere i loro mercati di destinazione”.
“Quando si investono circa 200 miliardi per i prossimi 15 anni sulla ristrutturazione di un sistema logistico complesso nazionale – rimarca il viceministro – , riuscire a garantire i flussi di traffico anche in presenza dei cantieri è un elemento che stressa ancora di più il sistema, ma è necessario per garantire l’approvvigionamento al nostro sistema industriale”.
“Ogni possibilità di trovare soluzioni innovative, anche attraverso la digitalizzazione dei processi – chiude Rixi – , è fondamentale per raggiungere delle performance già da subito a infrastrutture invariate”.
Di Paola Benedetta Manca
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