ROMA 2023 – GEF ESG89 – Pratesi (Alce Nero):‘Le demofarm di Alce Nero come vere e proprie living lab’

(Stefano Pratesi, Consigliere Alce Nero Group)
Un Living Lab è un’infrastruttura per la sperimentazione di nuove tecnologie in condizioni reali in un contesto geografico circoscritto e in un arco di tempo limitato, con l’obiettivo di testarne la realizzabilità e il grado di utilità per gli utenti finali
Le nostre filiere sono localizzate in diverse regioni (Toscana, Puglia, Lazio, Umbria, Emilia Romagna), rispetto alle quali Alce Nero ha selezionato alcune aree di produzione che saranno oggetto del progetto e che costituiranno una prima rete di aziende dimostrative: LE DEMOFARM DI ALCE NERO COME DELLE VERE E PROPRIE LIVING LAB
Un Living Lab è un’infrastruttura per la sperimentazione di nuove tecnologie in condizioni reali in un contesto geografico circoscritto e in un arco di tempo limitato, con l’obiettivo di testarne la realizzabilità e il grado di utilità per gli utenti finali (cittadini, AGRICOLTORI, beneficiari, etc). L’interazione con gli utenti permette un continuo miglioramento della tecnologia al fine di migliorarne le caratteristiche in vista di una sua applicazione su più larga scala.
Su queste aree, Alce Nero vuole realizzare un progetto di sviluppo agricolo attorno al tema della bioeconomia circolare ad alto impatto finalizzato alla valorizzazione degli scarti e dei sottoprodotti, trasformandoli in prototipi di nuovi prodotti secondari e terziari attraverso l’utilizzo delle biomasse residue dei processi agricoli. Il progetto consentirà il miglioramento della sostenibilità delle filiere sia da un punto di vista ambientale, che economico, con conseguenti ricadute positive sulle prospettive occupazionali e sulla sostenibilità sociale.
Le filiere agricole di Alce Nero producono una serie di sottoprodotti (o meno precisamente scarti) la cui gestione è regolata dall’Art.185 del Testo Unico Ambientale e che al momento non sono adeguatamente valorizzati. La seguente tabella riporta la principale tipologia di sottoprodotti agricoli e il loro attuale uso.
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Partendo dalla produzione primaria, il progetto introduce una serie di innovazioni di processo a livello di produzione, sia in campo che nella fase di trasformazione degli scarti, ricorrendo a tecnologie sperimentali sviluppate dai partner scientifici e che hanno raggiunto un livello di maturità adeguato.
Il progetto ha un elevato livello di innovatività, assicurato da un altrettanto elevato livello di multidisciplinarità, si basa su un approccio combinato ed integrato di diverse tecnologie complementari, già mature presso le UNIVERSITA’ coinvolte e il CNR ed ha il macro-obiettivo di utilizzare varie tipologie di scarti agricoli per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto quali prodotti bioattivi da utilizzare in ambito cosmeceutico, nutraceutico, nonché bio-fitostimolanti per applicazioni nell’agricoltura biologica.
L’innovazione sarà portata anche a livello di sviluppo di processo nonché in termini di metodologie applicate per la parte sperimentale attraverso un’adeguata system integration. La biomassa di scarto del processo di estrazione sarà infatti utile non solo per la realizzazione di nuovi prodotti rilevanti per il settore agricolo, ma consentirà di alimentare una caldaia che fornirà energia al processo estrattivo stesso.
Il progetto di Ricerca e Sviluppo creerà campi sperimentali che prenderanno il nome di Demofarm per la produzione degli scarti necessari ad attivare i processi di bioeconomia circolare. All’interno di questi appezzamenti saranno anche introdotti servizi ecosistemici, generando un impatto positivo sulla biodiversità
La ricerca scientifica universitaria garantisce il connubio fra innovazione (generazione di know-how), qualità e sostenibilità in una visione multidisciplinare e multiprodotto (uso del know-how) proponendo ed utilizzando soluzioni green e bio-based: un modello che punta a reale circolarità, un unicum nel settore ecosostenibile agrifood a livello nazionale.
Di Stefano Pratesi, Consigliere Alce Nero Group
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