Salati Chiodini (Assofoodtec): “Dal Pnrr risorse chiave per il settore, ora lavorare per impatto zero entro il 2050”

(Andrea Salati Chiodini, presidente di Assofoodtec)
Il presidente dell’associazione che riunisce costruttori di macchine, impianti, attrezzature di produzione, lavorazione e conservazione alimentare: “Ci preoccupa un possibile nuovo innalzamento dei costi a causa delle tensioni in atto, ma la speranza è che si abbassi finalmente il costo del denaro. Green deal e innovazione fondamentali per la crescita”
Oltre alle perdite umane, la prosecuzione della guerra in Ucraina e del conflitto in Medio - oriente sta causando incertezze anche nell’economia mondiale.
“Con le tensioni in corso le materie prime potrebbero subire nuovi innalzamenti”, dice Andrea Salati Chiodini, presidente di Assofoodtec, l’associazione che riunisce costruttori di macchine, impianti, attrezzature di produzione, lavorazione e conservazione alimentare.
“Se al conflitto - continua - aggiungiamo l’inflazione ci rendiamo conto delle preoccupazioni anche per il sistema finanziario”.
Presidente, con lo stop all’aumento del costo del denaro pensa che le imprese del settore possano guardare al futuro con più serenità?
“Se l’aumento del costo del denaro si arresta le imprese potrebbero trovare più conveniente investire, ma ci sono molti altri fattori che possono influenzare le prospettive future.
Ad esempio, nel nostro settore si registra un calo delle vendite legato molto anche all’insicurezza della situazione economica internazionale dovuta anche ai conflitti in corso”.
Ora che il Pnrr è arrivato alla quarta rata come valuta l’evoluzione dei progetti?
“Il Pnrr ha avuto un impatto significativo sull’industria delle tecnologie di lavorazione degli alimenti e sull’agricoltura, tanto che tra i progetti specifici è previsto lo stanziamento di 5,2 miliardi di euro per il comparto agricolo e una serie di programmi per migliorare il benessere degli animali, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e ridurre gli sprechi.
Per far sì che i programmi vadano a buon fine però occorrono le condizioni di mercato favorevoli e che le imprese adottino tecnologie innovative”.
Pensa che sia stato giusto un cambio di passo del Green Deal?
“Il piano è ambizioso e giusto, perché rendere l’Europa a emissioni zero entro il 2050 stimolerà l’economia e migliorerà la salute e la qualità della vita delle persone.
Attendiamo la proposta della Commissione sul clima, con un piano per la riduzione di almeno il 50 per cento delle emissioni nocive per il 2030. Assofoodtec sta lavorando con le aziende e le istituzioni per rispettare le direttive del Green Deal.
Per esempio, le aziende della refrigerazione associate Assocold, in un’ottica di una sempre maggiore riduzione dei gas, si sono impegnate da tempo per rispettare i limiti previsti dal nuovo Regolamento sugli F-Gas, ancora prima che questo entrasse in vigore. In generale, le aziende del food equipment sono all’avanguardia in tema di sostenibilità e efficienza energetica, in linea con gli obiettivi del 2050”.
Gli impegni della Ue per l’innovazione stanno dando gli effetti sperati?
“Gli investimenti devono ancora maturare, ma investire in ricerca e innovazione rappresenta attualmente la carta vincente verso il futuro. La cooperazione tra stati membri è fondamentale per fornire valore aggiunto alle eccellenze che abbiamo sul territorio e fornire l’accesso agevolato ai capitali alle piccole imprese.
Nei prossimi anni il principale trend di sviluppo tecnologico e industriale sarà l’impatto ambientale delle attività economiche e come comparto siamo pronti a garantire il massimo impegno per promuovere questa fase di transizione ecologica, tecnologica e sociale”.
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Venendo alle politiche italiane, pensa che il Dl Energia possa dare i giusti contributi?
“Il Dl Energia è sicuramente un passo importante verso la promozione di un settore energetico più sostenibile e competitivo.
Fornisce una cornice normativa che appoggia l’adozione di tecnologie energetiche innovative e sostenibili, permettendo alle aziende del nostro settore di migliorare la propria efficienza e ridurre l’impatto ambientale.
Nonostante ciò, è importante che il Decreto venga attuato in modo efficace e che vengano forniti adeguati sostegni e incentivi per facilitare la transizione verso un’economia energetica più pulita.
Siamo pronti a collaborare con le autorità competenti per far sì che il decreto abbia un impatto positivo sulle nostre imprese e sull’intero sistema alimentare”.
Come valuta la legge contro la ricerca sulla carne sintetica?
“Quando si parla di carne sintetica, bisogna tenere in considerazione il coinvolgimento dell’intera filiera alimentare. Io penso che l’Italia, che può vantare una lunga e importante storia alimentare e culinaria, debba mantenere vive e attive le proprie tradizioni, con apertura alle innovazioni che possono contribuire a una evoluzione più naturale del comparto e dei prodotti”.
Di Matteo Melani
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