Somma (Confindustria Basilicata): “Autunno molto complesso con la grande emergenza della crisi dello stabilimento Stellantis di Melfi e del suo indotto”

(Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata)
L’Economia del territorio fra conflitti irrisolti, dazi Usa e la prossima manovra finanziaria del Governo. Su questi temi CUOREECONOMICO ha invitato ad intervenire gli stakeholder socio-economici nazionali e dei ‘territori’ per avere un primo quadro di proposte da offrire ai nostri lettori e alla classe politica nazionale e delle regioni. Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata, illustra nel suo contributo gli effetti diretti dei dazi sui settori strategici della sua regione, oltre alla grande preoccupazione per la crisi dello stabilimento Stellantis di Melfi.
Alla luce dei nuovi equilibri geopolitici ed economici, come si stanno riorganizzando i territori per evitare conseguenze irreversibili? Considerando la ‘guerra dei dazi’ tra USA (con l’accordo fissato al 15%), i conflitti internazionali che sembrano in una fase di stallo e l’arrivo di una manovra finanziaria con margini di azione molto ridotti (soprattutto a causa di un debito pubblico ormai oltre i 3.000 miliardi di euro), quali sono le prospettive per il futuro?
I numerosi fattori – geopolitici e commerciali – intervenuti a rallentare la crescita destano preoccupazioni anche in Basilicata, in particolare per i settori maggiormente esposti agli effetti diretti dei dazi quali industria alimentare, mobile imbottito, meccanica e farmaceutica. Sul territorio, però, la più grande emergenza è legata alla crisi dello stabilimento Stellantis di Melfi e del suo indotto. Si prospetta un autunno molto complesso. Il futuro dipenderà dalla revisione del timing per il raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni di CO2 voluti dall’UE. Si tratta di un programma insostenibile che va modificato, aprendo ad altre tecnologie quali i biocarburanti, l’endotermico di nuova generazione e l’ibrido. Di pari passo, auspichiamo una maggiore valorizzazione da parte di Stellantis delle potenzialità del nostro indotto. Al netto di questo, la Basilicata deve investire in competitività per favorire nuovi investimenti da parte di capi filiera.
In vista della prossima manovra finanziaria, su quali fattori il Governo dovrà intervenire per sostenere un’economia che rischia di fermarsi a una crescita ‘zerovirgola’, soprattutto considerando che l’effetto trainante del PNRR si esaurirà tra pochi trimestri?”
A nostro avviso, la priorità assoluta è rappresentata da un intervento sui costi energetici che penalizzano la nostra industria, in maniera trasversale. Siamo purtroppo consapevoli della ridotta possibilità di manovra della prossima Finanziaria. Bisogna sicuramente continuare a puntare sulla Zes unica, che si è rivelata uno strumento molto utile a favore degli investimenti. Sarà fondamentale garantire una dotazione di risorse adeguate anche in considerazione del suo allargamento a Marche e Umbria. Ma proprio in virtù di questa estensione, occorre una misura sostitutiva di perequazione a beneficio del Mezzogiorno che sta dimostrando di poter trainare la crescita del Paese in presenza degli stimoli giusti. Penso, a esempio, a una Decontribuzione Sud strutturale.
Di Francesco Somma, Presidente di Confindustria Basilicata
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