SOSTENIBILITÀ. Bottega Filosofica, Giangiacomo: “La linfa invisibile che tiene insieme persone, relazioni e territori”

(Myriam Ines Giangiacomo, Fondatrice Bottega Filosofica)
In vista del Norcia–Camerino Glocal Economic Forum ESG89, in programma 23 e 24 maggio, le parole di Myriam Ines Giangiacomo – fondatrice di Bottega Filosofica – focalizzano l’attenzione sulla sostenibilità sociale: non come accessorio dell’agenda ESG, bensì come radice di un cambiamento autentico e durevole
“Quando un’impresa la mette davvero al centro, smette di guardare solo ai numeri e comincia a chiedersi: come stiamo? Come stiamo insieme? Cambia lo sguardo, cambia il passo. Le persone diventano protagoniste, si liberano energie nuove, aumenta la fiducia”, spiega la founder. Un messaggio forte, che mette in discussione un certo approccio ancora dominante, dove la sostenibilità sociale viene considerata come elemento secondario, meno misurabile e quindi meno strategico. Ma per Giangiacomo è esattamente l’opposto: “Quando un’impresa cresce in umanità, porta benefici anche al territorio: crea legami, genera opportunità, costruisce futuro. La sostenibilità sociale non è un ‘in più’: è ciò che rende un’impresa capace di durare e far durare”.
Alla base di questo approccio, ci sono strumenti culturali e organizzativi come il pensiero sistemico e il dialogo trasformativo, che Bottega Filosofica promuove da anni. “Pensiero sistemico e dialogo trasformativo aiutano a vedere connessioni, invece di frammenti. Nelle imprese questo significa smettere di rincorrere soluzioni rapide e iniziare a coltivare visioni più lunghe, condivise, responsabili”. La relazione tra cura e sostenibilità è un altro nodo cruciale. “Integrare la cura nei processi decisionali d’impresa significa andare oltre l’efficienza per coltivare sostenibilità vera. Cura è chiedersi: quali impatti hanno le nostre scelte sulle persone, sui collaboratori, sui clienti, sulla comunità?”. Secondo Giangiacomo, serve un nuovo modello di governance che includa prospettive diverse, che valorizzi la fiducia e la corresponsabilità. “La leadership, da autoritaria, allora, diventa generativa: fa crescere le persone, stimola partecipazione, crea senso”.
Guardando al futuro, “Auspico una sostenibilità sociale che smetta di essere un capitolo del bilancio o un tema da convegno – conclude - e diventi una pratica quotidiana, un modo di vivere e lavorare insieme. Una visione in cui cittadini, imprese e istituzioni si riconoscano corresponsabili del bene comune”.
Claudia Boccucci
(Riproduzione riservata)
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