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30/11/2020

Stellati (Confesercenti Terni): "Investimenti sul 'brand' cittadino per rilanciare il commercio e l'economia"

(Daniele Stellati, direttore generale Confesercenti Terni)

‘CUOREECONOMICO’ ha conversato col direttore generale dell'associazione di categoria: "Come nel 2010, la crisi ha cambiato le dinamiche del consumo e del commercio, è necessario lavorare su questo. Il digitale aiuta ma serve formazione. Fondamentale rendere la città attrattiva anche per i turisti"

L’Umbria e Terni alla prova del rilancio, ma soprattutto del recupero dell’entusiasmo per ripartire di slancio dopo questa seconda serrata. Saranno i temi focali del nostro Glocal Economic Forum ESG89 - Restart Umbria del prossimo 17 dicembre.

Nel frattempo, i contributi  a dare nuovo slancio alla città si moltiplicano. Dall’iniziativa #iocomproperlamiacittà che ha coinvolto la Provincia, la Ternana Calcio ed altri enti di categoria per aiutare il commercio di prossimità, all’appello ancora più accorato che arriva da Confesercenti Terni. Se il presidente Italo Federici, in una nota si è unito al coro (“Sono i piccoli negozi che tengono viva la città”), 'CUOREECONOMICO' ha provato a fare una disamina più articolata col direttore generale Daniele Stellati.  

Direttore Stellati, di recente avete incontrato il sindaco Latini per parlare di questo argomento. Quali proposte avete messo sul piatto?

‘Al sindaco che ci ha convocato abbiamo detto che comprendiamo lo stato di dissesto che limita i margini di manovra, ma anche che è possibile ottimizzare la situazione con un coordinamento più efficiente sulle dinamiche cittadine, con un investimento sul commercio e sul turismo, che sono settori vitali per il rilancio.

Questo manca da sempre a Terni: è cambiato il colore politico ma non c’è stata una svolta.  Anche il fatto, per esempio, che l’assessorato al turismo abbia zero budget da investire, non aiuta.

Quello che pensiamo è che sia assolutamente necessario, per esempio, recuperare il centro storico, con una maggiore attenzione al decoro urbano ed alle politiche per il centro, investendo su questo una cospicua parte delle risorse, per esempio la tassa di soggiorno. Non ci sono investimenti previsti su questo, non è stato fatto un salto in avanti’.

Terni è una città che si regge molto sul settore siderurgico e manufatturiero, che però in qualche modo stanno reggendo. Come si prepara a reagire l’altra fetta della Terni economica?

‘Il Covid ha colpito tantissimo il turismo ed il commercio. La città è sbilanciata sul settore produttivo, con l’Ast che giustamente è il settore trainante, ma nessuno pensa che invece ci sono bar, ristoranti, negozi, servizi per il turismo che devono essere aiutati con politiche dedicate. Senza dimenticare gli alberghi che soffrono anche della poca attrattività cittadina.

Serve una programmazione, una calendarizzazione di eventi cittadini che possano attrarre gente in città, anche da fuori. Parlo ovviamente in condizioni normali, non in questo periodo.

Perugia e Foligno hanno eventi come Eurochocolate, Umbria Jazz, la Giostra della Quintana. Cominciamo col rendere Terni città attrattiva: questo può aiutare a preferire la città anche per venire a fare acquisti. Il marketing territoriale è fondamentale’.

C’è in questo momento in città una forte campagna per incentivare l’acquisto nei negozi di prossimità piuttosto che online, eppure la digitalizzazione e l’e-commerce potrebbero essere un volano per la ripartenza. Lei che ne pensa?

‘Un tentativo di marketing digitale è stato fatto col progetto Terre di San Valentino, che riuniva varie realtà, ma non ha dato grandi frutti. La tecnologia a disposizione aiuta, ma bisogna anche qui investire seriamente sulla promozione del ‘brand’ Terni.

Sull’e-commerce va fatto un discorso a parte. Il settore è in grande crescita, noi lo teniamo sotto osservazione da una decina d’anni. Va utilizzato in modo che possa essere uno strumento di aiuto ai negozi e non di ostacolo.

Personalmente mi batto da diverso tempo in questo senso. Una cosa è certa: servono politiche di formazione, non ci si improvvisa. Il commercio online ha dinamiche particolari e una struttura commerciale tradizionale che vuole affacciarsi ad esso deve essere preparata, altrimenti porta più danni che benefici: va insegnato come gestire il magazzino, la clientela, le situazioni post vendita e quant’alto.

Non c’è dubbio che sarà l’evoluzione del commercio e sarà la discriminante fra coloro che resteranno indietro e coloro che ce la faranno ad acquisire quote di mercato al di fuori dal nostro bacino, che oltretutto ha visto ridotto nettamente il potere d’acquisto e la propensione al consumo.

Un altro aspetto, magari più legato all’ambito locale, sono le vetrine commerciali, meno impegnative dal punto di vista della gestione ma utili a farsi conoscere. Comprare una cosa online e poi scoprire che la vende anche il negozio in centro è la più grande sconfitta per un commerciante. Con una giusta gestione delle vetrine online si può attirare la gente in negozio’.

Terni e l’Umbria saranno in grado di ripartire dopo questa fase? E con quali dinamiche?

‘Ci sarà una ripartenza, ma con delle situazioni diverse rispetto al passato. Se prendiamo come riferimento la crisi del 2010, quella ha visto un consumatore più evoluto su diverse situazioni: è lì che è cominciato a decollare l’e-commerce.

Ora, con la pandemia ed il lockdown, il consumatore ha fatto l’abitudine ad alcuni servizi come la consegna a domicilio, che secondo me resteranno perché le generazioni cambiano ed i giovani hanno maggiore dimestichezza con questi servizi che questi fenomeni stanno accelerando. Bisognerà tenere conto anche di questo, inevitabilmente’.  

Di Emanuele Lombardini

Di tutto questo si discuterà il 17 dicembre 2020 al GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89 – RESTART UMBRIA! L’appuntamento, dunque, è a partire dalle 10,30 sui canali social, youtube e facebook di ESG89 Group e di ‘CUOREECONOMICO'.

Info per GLOCAL ECONOMIC FORUM – RESTART UMBRIA! in programma il 17 Dicembre 2020