Sull'autonomia è già scontro, Grassi (Confindustria): "Non serva a spaccare il Paese". Calderoli: "Aiuterà imprese"

A Venezia convegno “Transizione e sviluppo: il futuro dell’UE e delle Regioni” sul tema caldissimo dell'autonomia differenziata. Il presidente del Veneto Zaia: "Tema di efficienza". Il campano De Luca: "200 milioni dal Pnrr per il Sud". Il presidente degli industriali veneti Carraro: "Non bisogna temere la competizione, ma alcune questioni vanno discusse. Creare fondo perequativo per le regioni svantaggiate"
“Transizione e sviluppo: il futuro dell’UE e delle Regioni”. Tema caldissimo di questi tempi, proprio in virtù della volontà del Governo di dare vita all’autonomia differenziata ed anche titolo del convegno organizzato da Confindustria Venezia che ha visto la presenza, oltrechè del numero uno degli industriali veneto Enrico Carraro, che è anche vicepresidente del consiglio delle rappresentanze regionali di Confindustria, anche del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ed i presidenti di Veneto e Campania, Luca Zaia e Vincenzo De Luca. Presente anche il numero due di Confindustria, a capo del consiglio delle rappresentanze regionali, Vito Grassi.
Autonomia, ma fino ad un certo punto
Grassi, nel suo intervento, si è concentrato sui temi generali che coinvolgeranno le imprese e i territori ma ha anche espresso una posizione chiara sul fronte della tematica calda: “L’Autonomia differenziata non può e non deve diventare un nuovo tema che spacca il Paese, che penalizza la crescita dell’economia e la stabilità della finanza pubblica – ha detto Grassi - Come Confindustria, guardiamo al tema con interesse e auspichiamo che venga affrontato e successivamente attuato con grande attenzione, in modo che diventi un’occasione per rafforzare la competitività dei territori e migliorare le condizioni di cittadini ed imprese.
Affinché questo processo non comprometta l’unità nazionale, andrebbero individuate in maniera chiara le materie oggetto di autonomia, escludendo dal novero quelle strategiche per l’economia nazionale, a partire dalle grandi reti, dalle fonti di energia e dalle infrastrutture, che hanno un impatto sull’intero sistema Paese e che devono essere ancorate alla strategia Europea”.
“Rilevante anche il tema delle risorse - precisa - l’attribuzione delle nuove funzioni non dovrebbe comportare risvolti negativi sul piano della spesa pubblica.
In questo contesto, si colloca poi il tema dei Lep su cui riteniamo positivo che si stia discutendo in relazione agli strumenti che danno attuazione a un principio costituzionale, assicurando l’omogeneità nei diritti e nell’accesso a prestazioni essenziali, sul piano civile e sociale, in tutto il Paese”.
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Carraro: fondo di perequazione
Gli fa eco Carraro: “Non credo si debba avere paura di una sana competizione regionale e l’autonomia differenziata rappresenta un’opportunità per tutti i territori.
Naturalmente, dal punto di vista delle imprese, deve rispettare alcune condizioni basilari che vanno da una maggiore semplificazione ed efficientamento amministrativo e burocratico, allo stretto legame con obiettivi specifici e direttrici strategiche di sviluppo economico e produttivo.
Credo che sia opportuno fare un’attenta valutazione delle materie richieste: gli ultimi due anni - tra pandemia e crisi energetica - ci hanno ben indicato che ce ne sono alcune che è bene rimangano in un quadro regolatorio quanto meno nazionale ed altre che invece è più utile devolvere ai territori regionali.
Come suggerito da più parti, penso sia da approfondire la creazione di un fondo perequativo a compensazione delle Regioni più deboli, con un orizzonte temporale sufficiente ad un percorso di accompagnamento allo sviluppo regionale per scongiurare ogni aumento di divario tra le regioni e non pregiudicare l’unità nazionale.
Io vedo nell’autonomia differenziata anche e soprattutto una prova di responsabilità per le nostre Regioni perchè le obbliga a rendere conto del proprio operato davanti ai cittadini, rispondendo della quantità e della qualità dei servizi che erogano.
Sotto questo profilo l’obiettivo dev’essere il superamento del principio della spesa storica perché rappresenta un sussidio all’inefficienza.
Tutte le Regioni si meritano di avere una maggiore autonomia anche se questa, è bene ricordarlo, non risolverà da sola i problemi delle imprese italiane”.
De Luca: Pnrr per riequilibrio territoriale
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ovviamente parte in causa, mette le carte in tavola: “L’autonomia differenziata non si realizza a costo zero.
O riduciamo i trasferimenti di spesa pubblica al nord e io sono contrario, oppure l’unica soluzione possibile è usare i fondi aggiuntivi per fare le operazioni di riequilibrio territoriale.
I 200 miliardi di euro del Pnrr vanno usati per il riequilibrio territoriale. Bisogna usare i fondi aggiuntivi per il riequilibrio territoriale”.
Zaia: autonomia tema di responsabilità
Su posizioni ovviamente opposte il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “L’autonomia è un tema di responsabilità ed efficienza che è fondamentale.
E’ una scelta di modernità: se non la facciamo, la subiremo come scelta. Noi dobbiamo concentrarci sul core business e dobbiamo credere che sia un progetto rivoluzionario. Abbiamo coscienza sia una partita importante e la facciamo con tutti”.
Calderoli: nessuna volontà di spaccare
Roberto Calderoli risponde a Grassi e Carraro: “Noi un confronto con Confindustria lo abbiamo già avviato e intendiamo proseguire in questa interlocuzione.
Nessuno vuole spaccare alcunché: è chiaro che ogni livello di Governo rappresenta un ostacolo burocratico e con l'eliminazione di alcuni di questi orpelli di burocrazia credo che il primo ad avvantaggiarsene sia il mondo delle imprese", ha evidenziato il ministro.
E sul possibile costo della riforma, rispetto alle diverse ipotesi, dice: "Estrazione dei numeri del lotto"; "credo che buttare là delle cifre che nessuno ha mai potuto stimare sia una cosa che fa disinformazione".
Redazione Cuoreeconomico
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