ven 12 dic 2025

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Tortorelli (Uil Basilicata): “Dl Sud e Zes unica misure contro il Meridione, serve vero sviluppo”

(Vincenzo Tortorelli, segretario generale di Uil Basilicata)

Il segretario generale del sindacato a CUOREECONOMICO: “Basilicata ha potenzialità, dobbiamo credere nel territorio. Al ministro Sangiuliano abbiamo chiesto stati generali della cultura, che qui genera 455 milioni di euro. Stellantis, Patto per Melfi e Pnrr le priorità da cui ripartire”

La Basilicata è un terra che, negli ultimi trent’anni, ha dato grandi segnali. Dobbiamo credere nelle potenzialità di questo splendido territorio”.

A dirlo è il segretario generale di Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli, il quale ha le idee molto chiare per rilanciare un territorio che “può dare tanto al Mezzogiorno”.

A detta del segretario, il territorio sta soffrendo e, dunque, risulta necessario invertire il trend. Come? Attraverso delle prorità e delle tematiche su cui “non si può più perdere tempo”.

Segretario, partiamo dal Decreto Sud”. È soddisfatto?

Assolutamente no. In realtà siamo molto preoccupati sul decreto che, così come è accaduto per altri provvedimenti importanti senza alcuna consultazione con il sindacato, produrrà un’ulteriore marginalizzazione del Mezzogiorno e della Basilicata che stanno vivendo un’acuta fase di emergenza sociale”.

Perché?

In continuità con la strategia dell’Autonomia Differenziata, che è un disegno contro il Sud destinato ad aumentare il divario con il Nord, si realizza adesso un nuovo accentramento di potere in quelle che dovrebbero essere le politiche a favore dello sviluppo e dell’occupazione delle regioni meridionali”.

E quindi la Zes unica per le imprese del Sud non rappresenta una buona soluzione?

Le risposte del Governo sono del tutto inadeguate. Avevamo avvisato di non concentrare ogni azione sulla Zes unica per tutto il Sud.

Come già detto, non è uno “strumento magico” per risolvere i problemi, sempre più incancreniti dello sviluppo industriale e del lavoro in Basilicata e nel Sud. Ma non siamo stati ascoltati. Anche la misura della decontribuzione per i lavoratori del Mezzogiorno non può bastare”.

Capitalo lavoro e sicurezza. In queste ore avete rilanciato la campagna “Zero morti sul lavoro”…

Certamente. La collocazione della Basilicata in “zona rossa”, con un’incidenza superiore al 25 percento rispetto alla media nazionale (indice incidenza medio pari a 18,6 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) nei primi sette mesi del 2023, richiede un’immediata e pronta iniziativa”.

Cosa serve?

Urge un piano nazionale con specifici riferimenti territoriali per aggiornare i protocolli sulla sicurezza sottoscritti lo scorso anno con il Governo, anche introducendo due capitoli riferiti ai lavoratori fragili e alla formazione.

Tutto questo con una specifica attenzione per il comparto delle costruzioni che si conferma quello con maggior numero di morti ed incidenti.

Inoltre, la vita dei lavoratori va salvaguardata non solo in fabbrica, in cantiere, in ufficio ma anche nei luoghi frequentati per raggiungere il posto di lavoro. Per noi non c’è dubbio, la logica del profitto non può valere più della vita”.

Un tema caldo è quello legato al caro affitti per gli studenti. Qual è la vostra posizione?

Sono anni che, nel nostro Paese, il tema degli alloggi e della casa è scomparso dall'agenda politica ed è ora di riportarlo in cima alle priorità per contrastare le disuguaglianze crescenti.

Le regioni come la Basilicata, che hanno la potestà legislativa per il diritto allo studio universitario, stanziano ogni anno soltanto 500 milioni di euro, ovvero una goccia nell'oceano.

Chiediamo al Governo e alle Istituzioni di accelerare i progetti del Pnrr per aumentare gli alloggi per gli studenti, investendo presto i 960 milioni di euro disponibili per portare da 40.000 a 100.000 i posti per gli studenti fuorisede”.

Nei giorni scorsi il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è giunto in Basilicata per assumere degli impegni sul tema. Quali sono state le vostre richieste?

Al ministro abbiamo riferito che sarebbe utile pensare agli Stati Generali del sistema produttivo culturale che, al 2022, in Basilicata realizza 455 milioni di euro e per occupazione (diretta ed indotta) raggiunge le 8.200 unità (dati della Fondazione Symbola e Unioncamere).

Il sistema produttivo culturale lucano incide per il 3,3 percento del valore aggiunto complessivo della regione a conferma che è un formidabile attivatore di economia.

Ha un potenziale solo parzialmente espresso. Per questo è necessario, prima di tutto, fare il punto sui progetti e i programmi in campo e lo stato di spesa delle risorse comunitarie, nazionali e regionali attraverso una cabina di regia, con tutti soggetti istituzionali”.

Magari con un’attenzione particolare verso la punta di diamante che traina l’intera regione?

Certo, Matera ha un ruolo fondamentale. Sono evidenti i risultati che ha centrato in questi anni e che continuano a dare benefici all’intera comunità lucana”.

Di recente, lei ha parlato di un «autunno caldo e complicato che è già iniziato». Quali sono, dunque, le priorità da cui deve ripartire la Basilicata?

Su tutte Stellantis e l’automotive per il “Patto per Melfi”, lo stato di attuazione del Pnrr, la programmazione dei Fondi Europei, il tema del petrolio (dall’utilizzo dei 150 milioni delle Royalties alla programmazione dello sviluppo del dopo petrolio), un’intesa sulla sanità per il rafforzamento del sistema sanitario, il lavoro e la difesa dello stato sociale.

E soprattutto serve affrontare la questione “giovani”, ragazze e ragazzi lucani che trovano ostacoli, spesso insormontabili, fatti di precarietà di lavoro e di vita che li portano a vedere un futuro solamente andando via dal territorio”.

Di Guido Tortorelli
(Riproduzione riservata)

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