Arzà (Assogasliquidi): «Energia, diversificare le fonti, Gnl è soluzione, si investa su rigassificatori»

(Andrea Arzà, presidente di Federchimica-Assogasliquidi)
Intervista al presidente di Federchimica-Assogasliquidi: «La politica lasci perdere ideologie di pochi oltranzisti solo per i voti e si affidi alla scienza. Auto elettriche? Le materie prime per le batterie le producono Cina e Russia…»
Gas e Gpl sono temi caldissimi col caro-energia e nel mezzo di un percorso che deve portare l’Italia al passaggio alle rinnovabili.
CUOREECONOMICO fa il punto con Andrea Arzà, presidente di Federchimica-Assogasliquidi.
Il caro bollette ormai è un’emergenza mondiale. Aziende e famiglie sono schiacciate dal peso dell’aumento dei costi dell’energia, come uscirne?
«Una cosa che diciamo da sempre, anche riguardo la transizione energetica, è che la diversificazione delle fonti, dei paesi fornitori e dei vettori energetici è la condizione per garantire al Paese il miglior portafoglio di soluzioni dal punto di vista economico e ambientale, riducendo le emissioni di gas clima alteranti. È l’unico modo per assicurarsi forniture stabili e competitive».
Ci sono ambiti energetici in cui siamo riusciti a diversificare le fonti?
«Un buon esempio è quello del gpl. L’Italia è uno dei maggiori consumatori in Europa, ma l'impatto sui prezzi è trascurabile rispetto ad altri fonti energetiche come il gas naturale e l'energia elettrica.
Questo perché possiamo ricevere Gpl da varie parti del mondo. Dobbiamo riuscire a ottenere materie prime ed energia a prezzi competitivi perché siamo un peese di trasformatori di energia».
Parlando di gpl, molte zone dell’Italia sono servite da reti di distribuzione del metano, mentre altre ne sono sprovviste. Che soluzioni si possono adottare per far arrivare anche in queste aree il gpl e anche il gnl?
«In tutte le zone periferiche, così come in Sardegna e in tutte le aree di campagna, collinari e montane, non è economico far arrivare un sistema di tubazioni.
La soluzione migliore è quella di offrire un servizio competitivo in termini ambientali ed economici, realizzando reti a gpl o a gas naturale liquefatto e poi caricando questi gas su un camion per depositi periferici.
In Sardegna, ad esempio, tramite Italgas provvediamo a stoccaggi di gnl e abbiamo il vantaggio di non dover realizzare altre infrastrutture».
A proposito di gnl, quali sono le caratteristiche che lo rendono una soluzione valida per poter svincolare il Paese dall’approvvigionamento da un unico fornitore?
«Il gas naturale liquefatto contiene, in un volume ridotto, un’enorme quantità di energia, può essere caricato da vari porti e trasportato, in modo economico, in Europa.
Può arrivare da tanti Paesi diversi e, attraverso i rigassificatori, possiamo ricevere grandi quantitativi di gas».
Qual è la situazione dell’Italia nello scenario di crisi energetica?
«Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, i Paesi che dipendevano in modo sbilanciato dalle forniture di gas provenienti dalla Russia sono ora maggiormente in difficoltà: al primo posto la Germania e poi Italia.
Questa situazione ha creato opportunità più grandi per gli speculatori, possono far schizzare i prezzi verso l'alto a livelli inimmaginabili.
Proprio per questo motivo, ad esempio, sono fortemente critico sull’elettrificazione di massa delle automobili, perché le materie prime rare per produrre le batterie sono controllate solo da tre paesi, il primo è la Cina e il secondo è, ancora una volta, la Russia».
Il Paese è pronto per questo cambio di passo?
«Occorre che la politica sia in grado di individuare le priorità in campo energetico, altrimenti la questione dell’energia diventa terreno ideale per le speculazioni.
La politica deve trattarla seriamente, non con slogan, o rischiamo di ritrovarci in una posizione ancora più critica perché la popolazione cresce.
La politica deve cessare di seguire ragionamenti ideologici privi di fondamento scientifico per ottenere pochi voti presi tra frange oltranziste ed ecologiste e deve affidarsi a studi e analisi competenti.
Bisogna capire che la priorità è quella di avere energia a sufficienza e a un prezzo competitivo».
Di Paolo Benedetta Manca
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